West Nile in Italia, morta una donna in Veneto: sintomi, come si prende e cura

Una donna di 45 anni è morta in ospedale a Dolo, in provincia di Venezia, dopo oltre tre mesi dalla puntura di zanzara che l’aveva infettata

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Una donna di 45 anni è deceduta in ospedale a Dolo dopo oltre tre mesi di sofferenza causata dalla contrazione del virus West Nile tramite la puntura di una zanzara avvenuta praticamente sotto la sua abitazione. La sua famiglia ritiene che la morte sia sospetta, tanto che la Procura ha avviato un’indagine e ha eseguito l’autopsia ieri sul corpo della donna. Le complicazioni che si sono manifestate dopo i primi giorni di ricovero presso l’ospedale di Mirano hanno devastato la sua salute.

Morta una donna in Veneto

La madre di due figlie sarebbe stata punta da una zanzara vicino alla sua abitazione in via Cavin di Sala a metà ottobre scorso. A seguito di questa puntura, ha subito un’infezione che ha causato cinque giorni di febbre altissima e il ricovero nell’ospedale miranese, dove è rimasta fino a poche settimane fa. Durante questi mesi, l’infezione virale ha portato prima a un’encefalopatia e poi a una tetraplegia, con la paralisi degli arti e di gran parte del corpo.

Nel mese di gennaio, è stata trasferita dall’ospedale di Mirano a una Rsa di Stra, ma il compagno e la famiglia ritengono che le sue condizioni non fossero compatibili con una struttura del genere. Dopo solo cinque giorni nella Rsa, è stata nuovamente portata in ospedale, questa volta a Dolo, dove è arrivata in uno stato praticamente vegetativo e dove è poi deceduta sabato scorso. Il pm Giorgio Gava ha ordinato l’autopsia, che è stata eseguita ieri.

Prima dell’evolversi drammatico dell’infezione da West Nile, la donna godeva di buona salute, e la famiglia ha confermato che il virus poteva essere stato contratto solo nella zona circostante la loro abitazione, poiché non avevano effettuato viaggi in quel periodo. Nonostante si trattasse di un caso isolato di West Nile, non è stata eseguita alcuna operazione di disinfestazione nella zona di via Cavin di Sala all’epoca. Le operazioni di bonifica vengono attivate solo in presenza di più casi nella stessa area, e il periodo in cui si è verificato il contagio (seconda metà di ottobre) era considerato anomalo per la presenza di zanzare, nonostante le condizioni quasi estive prolungate.

L’Azienda sanitaria ha fornito chiarimenti sulla vicenda, affermando che la paziente, data la sua grave condizione, è stata seguita nelle diverse fasi del suo lungo percorso dalle strutture sanitarie dell’Ulss 3. Dopo il suo decesso, il reparto ospedaliero in cui era ricoverata ha avviato un riscontro diagnostico. L’Ulss 3 Serenissima ha dichiarato che l’Azienda sanitaria è disponibile per qualsiasi ulteriore verifica riguardante le cure e l’assistenza fornite durante il percorso della paziente.

Come si contrae il virus West Nile e sintomi

Il virus West Nile si trasmette prevalentemente attraverso la puntura di una zanzara infetta, principalmente del genere Culex. Gli uccelli costituiscono il serbatoio principale del virus, e le zanzare si infettano pungendo uccelli che sono a loro volta infetti. All’interno dell’organismo della zanzara, il virus si replica e si localizza nelle ghiandole salivari, da dove può essere trasmesso a un altro uccello durante una puntura successiva.

Le zanzare infette possono occasionalmente trasmettere il virus anche agli esseri umani, cavalli e, in alcuni casi, ad altri animali come cani, gatti e conigli. Tuttavia, la malattia West Nile non si diffonde da persona a persona attraverso il contatto con un individuo infetto. In casi più rari, la trasmissione può avvenire tramite trapianti di organi, trasfusioni di sangue e dalla madre al feto durante la gravidanza.

Il periodo di incubazione della malattia, a partire dalla puntura della zanzara infetta, varia da 2 a 14 giorni, ma può estendersi fino a 21 giorni nelle persone con un sistema immunitario compromesso.

La malattia del West Nile, causata dal virus trasmesso principalmente attraverso la puntura di zanzare infette, può manifestarsi in vari modi. Nella maggior parte dei casi, l’infezione è asintomatica, ma quando compaiono sintomi, essi solitamente consistono in febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati e sfoghi cutanei. Questi sintomi tendono a durare solo pochi giorni, anche se in circostanze rare possono persistere per alcune settimane.

La sintomatologia può differire a seconda dell’età del soggetto colpito. Nei bambini, si manifesta spesso come una febbre lieve, mentre nei giovani la febbre è mediamente alta e può essere accompagnata da arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone fragili, i sintomi possono essere più gravi.

Solo una percentuale inferiore all’1% delle persone infette sviluppa sintomi più gravi, che includono febbre elevata, forte mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremore, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, paralisi e, nei casi più gravi (circa 1 su 1.000), il virus può portare a un’encefalite letale. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti in seguito alla malattia.

Come ci si cura la West Nile

La diagnosi dell’infezione si avvale di un test di laboratorio effettuato su un campione di siero per la ricerca di anticorpi specifici IgM (immunoglobuline M). Oltre alla sierologia è possibile evidenziare il virus utilizzando metodiche di amplificazione dell’RNA virale sul siero (o se indicato sul liquido cerebrospinale).

La malattia di West Nile, purtroppo, non dispone di una terapia specifica e, di solito, i sintomi tendono a diminuire spontaneamente nel corso di alcuni giorni, anche se in alcuni casi possono persistere per alcune settimane. Nei casi più gravi della malattia, è necessario il ricovero ospedaliero per gestire e trattare le complicazioni che possono emergere.

Attualmente, non esiste un vaccino disponibile per prevenire l’infezione da West Nile. Tuttavia, è possibile adottare alcune misure preventive per ridurre il rischio di contrarre il virus. Limitare l’esposizione alle punture di zanzare è fondamentale, proteggendosi dalle punture e evitando condizioni che favoriscono la riproduzione di zanzare, come la presenza di acqua stagnante.

Per prevenire l’infezione, è consigliabile adottare le seguenti pratiche:

  • Utilizzare repellenti antizanzare e indossare pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando ci si trova all’aperto, specialmente durante le ore dell’alba e del tramonto.
  • Proteggere le finestre con zanzariere per evitare l’ingresso di zanzare in casa.
  • Svuotare contenitori come vasi di fiori o secchi che potrebbero accumulare acqua stagnante, creando potenziali siti di riproduzione per le zanzare.
  • Cambiare regolarmente l’acqua nelle ciotole degli animali domestici.
  • Posizionare le piscine per bambini in posizione verticale quando non sono in uso, evitando la formazione di ristagni d’acqua che potrebbero attirare le zanzare.

Adottando queste precauzioni, si può contribuire a limitare il rischio di contrarre l’infezione da West Nile Virus.