Pillola anticoncezionale, rischio cancro al seno? Il nuovo studio

Una nuova ricerca dell'Università di Oxford evidenzia una maggiore possibilità di sviluppare il tumore al seno per le donne che fanno uso della pillola anticoncezionale

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

La pillola anticoncezionale, anche quella di più recente sviluppo, può incidere di un 20% in più sul rischio di provocare il tumore al seno. Lo sostiene un lavoro pubblicato sulla rivista scientifica ‘Plos Medicine’ dai ricercatori dell’Università di Oxford, che prende in considerazione gli effetti sia del contraccettivo a base di soli ormoni progestinici sia di quello tradizionali combinato con gli estrogeni. I risultati dello studio non si discostano di molto rispetto a quanto già noto nella letteratura scientifica sugli effetti della pillola anticoncezionale, ma aggiunge ulteriori informazioni sui rischi e i benefici dipendenti dalla sua assunzione.

Pillola anticoncezionale e cancro al seno: il rischio

Come sottolinea la Iarc (l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) “i contraccettivi orali, composti da estrogeni e progestinici, possiedono proprietà sia cancerogene che preventive del cancro“.

Sul proprio sito gli esperti dell’agenzia spiegano che l’uso di questi farmaci per diversi anni “è associato a un modesto aumento del rischio di cancro al seno, alla cervice e al fegato; tuttavia, l’uso di questi farmaci protegge anche contro il cancro endometriale e ovarico. Ecco perché non è possibile fornire alcuna raccomandazione chiara dal punto di vista del cancro.”

Secondo lo studio dei ricercatori dell’Università di Oxford la pillola anticoncezionale aumenterebbe del 20-30% le probabilità di sviluppare un tumore al seno nella donne che la assumono rispetto a chi non ne fanno uso. Si tratta di un incremento ritenuto modesto dagli esperti di oncologia, come Massimo Di Maio, direttore dell’Oncologia all’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino, e la dottoressa Laura Cortesi, oncologa dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, e che non deve suscitare allarmismi perché non è sufficiente a compromettere i benefici del farmaco.

La raccomandazione rimane sempre quella di rivolgersi al proprio medico con il quale valutare rischi e benefici dell’assunzione della pillola anticoncezionale.

Pillola anticoncezionale: il nuovo studio sul cancro al seno

L’analisi osservazionale retrospettiva condotta dagli studiosi inglesi si basa sui dati raccolti dal Clinical Practice Research Datalink (CPRD), attraverso i quali sono state prese in esame quasi 9.500 donne tra 20 e 49 anni con carcinoma mammario invasivo diagnosticato tra il 1996 e il 2017.

Dal confronto con oltre 18 mila donne senza tumore al seno è emerso che il 44% di chi aveva avuto questo tipo di cancro faceva uso di anticoncezionali (o aveva smesso recentemente), contro il 39% del gruppo di controllo (qui l’approfondimento sugli ultimi risultati raggiunti nella frontiera dei vaccini anti-tumori).

Il raffronto ha permesso ai ricercatori di stimare l’aumento del rischio legato a questo tipo di farmaci, dopo aver escluso altri fattori che avrebbero potuto influenzare la ricerca.

Dai risultati dello studio è emerso che 5 anni di utilizzo di un anticoncezionale di qualsiasi tipo equivalgono a un aumento molto piccolo del rischio di cancro al seno per le ragazze tra i 16 e i 20 anni, ma si traduce in un incremento maggiore per le 35-39enni, pari a circa 250 casi di tumore in più ogni 100.000 donne (qui avevamo parlato dello stop alla produzione del talco per bambini di Johnson&Johnson, in seguito alle troppe cause legali sul rischio cancro del prodotto ricevute dal colosso farmaceutico).