Nuova scoperta sui contagi: ecco chi infetta di più

Uno studio svizzero ha analizzato la carica virale dei vaccinati e dei non vaccinati e ha stabilito in che misura quale, tra le due categorie di persone, sia in grado di infettare di più

La variante Omicron ha cambiato la storia della pandemia. C’è stato un aumento notevole dei contagi nel nostro Paese tra Natale e la fine di gennaio, con la corsa al tampone rapido fai da te o a quello a cui sottoporsi direttamente in farmacia. Uno studio apparso su Medrxiv in preprint, condotto da un gruppo di virologi svizzeri, ha fatto luce sui contagi e sembra aver scoperto chi è in grado di infettare più degli altri tra vaccinati e non. Ecco i risultati della ricerca.

Omicron, chi contagia di più? Lo studio

I firmatari dello studio apparso su Medrxiv l’11 gennaio 2022 sono Olha Puhach, Kenneth Adea, Nicolas Hulo, Pascale Sattonnet, Camille Genecand, Anne Iten, Frédérique Jacquérioz Bausch, Laurent Kaiser, Pauline Vetter, Isabella Eckerle, Benjamin Meyer. È stato finanziato, tra le altre, da Swiss National Science Foundation, NRP (National Research Program), da Fondation Ancrage Bienfaisance du Groupe Pictet e da Fondation Privee des Hopitaux Universitaires de Geneve.

La ricerca ha di fatto esaminato la carica virale come quella determinante della trasmissione secondaria del virus. Il diffondersi delle varianti Alfa e Delta è stato attribuito, almeno in parte, a cariche virali più elevate rispetto alla Omicron, che invece si è fatta strada in una popolazione largamente vaccinata. Per questo i ricercatori si sono chiesti quale fosse la carica virale delle infezioni dopo la somministrazione delle dosi.

Gli esperti hanno rilevato che le particelle virali prese dai vaccinati sono circa 10 volte meno infettive rispetto a quelle prelevate dai non vaccinati. Nei fatti è stato il primo studio a misurare quantitativamente il fenomeno. Quelli precedenti, infatti, hanno fornito meramente informazioni sulla presenza o l’assenza di virus infettivo, senza effettivamente quantificare la capacità virale nei campioni analizzati.

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Omicron, le conclusioni dello studio: chi è vaccinato contagia di meno

Dunque, lo studio sembra confermare la tesi pre-esistente, che è circolata tra gli infettivologi negli ultimi mesi: chi è vaccinato può infettarsi, ma ha meno possibilità di contagiare gli altri. Lo studio svizzero conferma dunque la bontà e la necessità della vaccinazione, numeri alla mano.

I ricercatori hanno analizzato i tamponi nasofaringei di 384 pazienti Covid (non vaccinati infettati con il virus originario, con Delta, con Omicron oppure vaccinati) e poi hanno confrontato la carica virale con le cellule in vitro. Quindi hanno rilevato che, campionando alla stessa distanza di tempo dall’inizio dei sintomi, le particelle virali prese dai vaccinati sono circa 10 volte meno infettive rispetto a quelle prelevate dai non vaccinati.

Omicron, preoccupa uno studio dal Giappone sulla nuova variante

A fine gennaio si sono accesi i riflettori su BA.2, sottovariante della variante Omicron (anche detta Omicron 2). Al momento risulta essere dominante nei seguenti Paesi:

  • Bangladesh;
  • Filippine;
  • Brunei
  • India;
  • Pakistan;
  • Cina;
  • Danimarca;
  • Montenegro;
  • Nepal;
  • Guam.

Al momento una larga parte della comunità scientifica ha spiegato che non c’è ragione di allarmarsi: BA. 2 non sembra essere più letale di BA. 1. Ma alcune ricerche sostengono il contrario, come uno studio giapponese, che ha paragonato BA. 2 alla variante Delta. Di sicuro sembra essere più contagiosa di Omicron 1, fino al 50%. Ad oggi è presente in 74 Paesi ed è stata individuata anche in Italia, precisamente in Liguria.

A proposito di Omicron, è stato autorizzato un nuovo anticorpo monoclonale contro la variante: il via libera della Fda.