Due casi di decesso per insufficienza epatica acuta si sono verificati in due bambini affetti da atrofia muscolare spinale (SMA), in seguito alle cure ricevute con il farmaco Zolgensma (onasemnogene abeparvovec). I piccoli pazienti di 4 e 28 mesi erano di nazionalità russa e kazaka ed erano stati sottoposti alla prima terapia genica sviluppata contro la patologia rara. L’Aifa ha segnalato i due decessi risalenti al 2022 sul proprio sito come eventi avversi, pubblicando la nota informativa della Norvartis, l’azienda produttrice del farmaco tra i più costosi al mondo (qui avevamo parlato di un altro dei farmaci più costosi al mondo).
Farmaco Zolgensma contro la Sma: la segnalazione Aifa
La tossicità di onasemnogene abeparvovec per il fegato era già conosciuta e segnalata fra gli effetti collaterali del farmaco. Le morti segnalate dei due bambini sono però gli unici casi letali finora riportati.
I piccoli pazienti sono deceduti a distanza di 5-6 settimane dall’infusione e circa 1-10 giorni dopo aver iniziato la terapia con corticosteroidi. A scatenare l’evento avverso sarebbe stata una reazione del sistema immunitario al virus usato come vettore per trasportare all’interno delle cellule il gene corretto.
La terapia genica contro la Sma è stata approvata dall’Agenzia italiana del farmaco nel 2021 ed è a carico del Ssn per tutti i bambini affetti dalla patologia, sotto i 13,5 kg di peso. Come rivelato dall’Aifa, ad oggi sono circa 3000 i pazienti curati con Zolgensma, autorizzato con procedura centralizzata dall’Ente europeo del farmaco (Ema).
L’Agenzia italiana sottolinea sul proprio sito che il medicinale “è sottoposto a monitoraggio addizionale. Ciò permetterà la rapida identificazione di nuove informazioni sulla sicurezza. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta” (qui avevamo parlato dell’emergenza in Italia per alcuni farmaci introvabili).
L’Aifa raccomanda pertanto agli operatori sanitari un regime profilattico con corticosteroidi e il monitoraggio della funzionalità epatica per almeno 3 mesi dopo la somministrazione del farmaco.
Anche l’Ema ha assicurato che per estrema cautela “le informazioni sul prodotto verranno aggiornate e Zolgensma verrà sottoposto a monitoraggio addizionale. Ciò permetterà la rapida individuazione di nuove informazioni sulla sicurezza. Agli operatori è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta”(qui avevamo riportato la revisione avviata dall’Ema su un farmaco contro il raffreddore per il rischio ischemia).
L’azienda produttrice del farmaco Zolgensma contro la Sma, Novartis Gene Therapies, ha affermato “crede fermamente nel profilo rischi/benefici complessivamente favorevole di onasemnogene abeparvovec, che finora è stato utilizzato per trattare oltre 3000 pazienti in tutto il mondo nel corso di studi clinici e programmi di accesso gestito, oltre che in ambito commerciale”.
Cos’è la Sma
L’atrofia muscolare spinale (SMA) è una malattia neuromuscolare rara, caratterizzata dalla perdita dei motoneuroni, ovvero quei neuroni che trasportano i segnali dal sistema nervoso centrale ai muscoli, controllandone il movimento.
Nel 95% dei casi la Sma è causata dalla mutazione del gene SMN1, che codifica per la proteina SMN (Survival Motor Neuron), essenziale per la sopravvivenza e il normale funzionamento dei motoneuroni.
Il gene difettoso provoca debolezza e atrofia muscolare progressiva, che interessa, in particolar modo, gli arti inferiori e i muscoli respiratori.
Fino a poco tempo fa, il trattamento della SMA era esclusivamente sintomatico, basato su approcci multidisciplinari e finalizzato a migliorare la qualità di vita dei pazienti. Oggi, invece, sono state approvate tre terapie specifiche per questa malattia:
- l’oligonucleotide antisenso nusinersen
- il farmaco orale risdiplam,
- la terapia genica onasemnogene abeparvovec