Europa senza farmaci, è allarme: cosa manca

Una nuova crisi, un "problema sanitario globale" con l'assenza di alcune delle medicine più importanti: ecco cosa sta succedendo e perché mancano i farmaci

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Il 2023 sembra essere l’anno delle crisi, quelle i cui strascichi arrivano dal 2022 e gli anni precedenti e quelle che purtroppo quest’anno si sono intensificate sempre più. Una di queste è quella legata ai farmaci, con l’Italia che ha lamentato carenze di alcune delle medicine più importanti tra i banchi delle farmacie e non solo.

Una vera e propria emergenza che ha colpito il Bel Paese in uno dei momenti cruciali, quello del picco dell’influenza stagionale a cui si sono poi sommati i casi di faringite, scarlattina e morbillo. Una situazione di estrema crisi, con l’assenza di alcuni farmaci molto impiegati anche per il Covid, altri addirittura per l’epilessia, l’ipertensione e farmaci anti-tumorali. Insomma, una carenza che ha fatto scattare l’allarme. Ma cosa sta succedendo?

Carenza farmaci, è allarme

Già da alcuni mesi i medici italiani lamentano la carenza di alcuni medicinali come antinfiammatori, antipiretici e mucolitici. Medicine con principi come l’amoxicillina che mancano dagli scaffali delle farmacie in un momento di estrema importanza.

L’allarme però non ha coinvolto solo il Bel Paese, ma anche altri Paesi europei e gli Stati Uniti che si sono aggiunti alla lunga lista di chi ormai sembra essere in emergenza. Una carenza che l’Ema, l’Agenzia europea dei medicinali, ha definito “problema sanitario globale” e che potrebbe portare a provvedimenti duri.

Se si continua così, infatti, si potrebbe arrivare al razionamento dei medicinali e a ritardi nei trattamenti, anche quelli critici, con un impatto significativo sulla cura dei pazienti. Senza medicinali indicati, poi, alcuni potrebbero dover utilizzare alternative meno efficaci e affrontare un rischio maggiore di errori terapeutici.

Una situazione d’allarme che è già stata affrontata negli scorsi mesi anche dal neo ministro della Salute Orazio Schillaci, che a gennaio aveva istituito un tavolo di monitoraggio che si riunisce ciclicamente con i tecnici del ministero e dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, e i rappresentanti della filiera farmaceutica produttiva e della distribuzione. E dall’Aifa, periodicamente, arriva la lista sempre aggiornata sulle carenze di farmaci, con il “contatore” che oggi segna 3.396 medicinali mancanti, molti di questi usciti dal mercato perché le aziende ne hanno cessato la commercializzazione, magari perché non più “profittevoli”. Per altri, invece, la carenza è legata effettivamente a problemi produttivi.

Mancando farmaci specifici, quindi, si va avanti con cure con quelli equivalenti (o generici) che possono essere prescritti dal medico e trovati in farmacia.

Le cause della crisi delle medicine

Ma perché si sta vivendo questo momento di crisi e di grave carenza dei farmaci? Il problema deriverebbe da diversi fattori, alcuni collegati tra loro. Per esempio, essendo che la maggior parte dei medicinali mancanti sono impiegati soprattutto contro l’influenza, la carenza è stata provocata dalla maxi domanda esplosa negli ultimi mesi poiché utilizzati anche per tutte quelle malattie arrivate dopo la pandemia.

Un altro fattore determinate è la dipendenza dall’Asia nella fornitura di principi attivi, con la filiera che ha subito un forte rallentamento da Cina e India a causa del Covid. Per non parlare poi dei problemi legati ad antibiotici e altri farmaci sul mercato da molti anni e ormai poco profittevoli per l’industria, ma di fatto essenziali per curare diverse malattie e in particolare le infezioni batteriche.