Nuova ondata Covid, quali sono le regioni ad alto rischio

Il report settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità ha individuate 9 aree in cui la possibilità di ammalarsi è maggiore: paura e sgomento tra i cittadini

Dopo oltre due anni trascorsi nel tentativo di riacquistare la tanto agognata libertà – pur consapevoli dei rischi che si corrono nell’abbandonare ogni comportamento preventivo – la stragrande maggioranza degli italiani era convinta che quella del 2022 potesse essere davvero l’estate del pieno ritorno alla normalità per quanto riguarda l’emergenza epidemiologica da coronavirus. Addirittura c’era chi, dopo l’ennesima recrudescenza del virus nei primi mesi del 2022, aveva previsto la totale scomparsa del Covid-19 con l’arrivo dei mesi più caldi, quasi come se la voglia di vacanze e la contemporanea abolizione di quasi tutte le misure di sicurezza coincidesse davvero con una svolta positiva della situazione.

Invece tutto questo purtroppo non si è verificato e ancora una volta le istituzioni sanitarie del nostro Paese – che in questi 27 mesi di pandemia non hanno mai smesso di predicare prudenza e cautela – hanno dovuto richiamare tutti alla responsabilità, a partire dall’Ordine dei medici di Roma, che ha chiesto a gran voce il rinvio del concerto dei Maneskin in programma al Circo Massimo di Roma alla presenza di oltre 70mila fan.

Regioni ad alto rischio, l’allarme dell’Istituto Superiore di Sanità

Nella giornata di venerdì 8 luglio è stato l’Istituto Superiore di Sanità a riportare tutti con i piedi per terra: tramite il periodico monitoraggio settimanale, sono state individuate ben 9 regioni in cui l’ennesimo aumento repentino dei positivi a cui tutta Italia sta assistendo sembra verificarsi in maniera più sistematica. Infatti d’ora in avanti verranno considerate “ad alto rischio“, mentre le altre 12 regioni italiane (si ricorda che le province autonome di Trento e Bolzano vengono conteggiate in maniera separata) rimangono in una condizione di “rischio moderato“. Ad oggi purtroppo nessuna zona d’Italia può essere considerata a “rischio basso“.

Le aree maggiormente attenzionate sono l’Abruzzo, l’Emilia Romagna, il Lazio, la Liguria, le Marche, la Puglia, l’Umbria e il Veneto, mentre la Toscana viene classificata come “non valutabile” che però per il ministero della Sanità – che deve valutare le eventuali risposte da mettere in atto – equivale alle altre citate. In tutte queste regioni l’incidenza settimanale dei casi Covid nel periodo tra l’1 e il 7 di luglio è tornata sopra il valore di mille ogni 100mila abitanti, considerata una soglia di allerta oltre cui la situazione diventa più problematica del normale.

Nuova ondata Covid, la preoccupante situazione negli ospedali italiani

A livello nazionale crescono anche i posti letto occupati nei reparti degli ospedali, con una media che è salita al 13,3% dal precedente 10,3% della scorsa settimana. Contestualmente stanno aumentando anche le persone ricoverate nelle terapie intensive: anche questo dato è in netta crescita rispetto a sette giorni fa arrivando, sempre su base nazionale, al 3,5% dal precedente 2,6%. Tutti i dati insomma mostrano come la nuova ondata di contagi abbia davvero una rinnovata forza.

Il tutto mentre le autorità preposte – a partire dal ministro Roberto Speranza – sottolineano quanto sia importante ricevere anche la quarta dose del vaccino, la seconda cosiddetta booster dopo le due del primo ciclo. Ad oggi è raccomandata solo alla fascia degli over-80 e ai soggetti immunodepressi, ma l’intenzione è quella di estendere ulteriormente la platea entro la fine dell’estate.