Ameba mangia cervello nell’acqua del rubinetto: i rischi

Un uomo è morto in Florida a causa dell'infezione da Naegleria fowleri, un'ameba che entra nel corpo umano attraverso l'acqua contaminata immessa nel naso

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

In Florida si è verificato un caso di probabile infezione da Naegleria fowleri, comunemente nota come ameba mangia cervello, che ha causato la morte di un uomo nella contea di Charlotte. Secondo gli esperti di salute pubblica, l’uomo ha utilizzato l’acqua del rubinetto per un lavaggio nasale con un dispositivo neti lota, che si usa per lavare i seni paranasali. L’ameba si è infiltrata nel suo cervello attraverso le cavità nasali, causando un’infiammazione del tessuto cerebrale. L’uomo è morto poco dopo.

Cos’è la Naegleria fowleri e quali sintomi dà

La Naegleria fowleri è un organismo unicellulare che si trova comunemente nelle acque dolci, come quelle di fiumi, laghi e sorgenti termali. Questa ameba è in grado di entrare nel corpo umano attraverso le cavità nasali e, una volta nel cervello, può causare l’infiammazione del tessuto cerebrale che porta alla morte.

L’infezione da Naegleria fowleri è rara, ma spesso fatale. I sintomi iniziali sono i seguenti.

  • Mal di testa.
  • Nausea.
  • Febbre.
  • Mal di gola.

Quando si sviluppa la meningoencefalite amebica primaria, si aggiungo poi manifestazioni più gravi di tipo neurologico e sistemico.

  • Convulsioni.
  • Allucinazioni.
  • Difficoltà respiratorie.

La malattia si sviluppa rapidamente e spesso non è diagnosticata in tempo per poter essere curata, portando alla morte del paziente. Esiste una terapia sperimentale salva vita, utilizzata una sola volta con successo, che prevede il coma farmacologico per l’individuo contagiato, l’ipotermia e la somministrazione di un cocktail di farmaci.

Come agisce l’ameba che mangia il cervello

Per evitare l’infezione da Naegleria fowleri, gli esperti consigliano di evitare l’uso dell’acqua del rubinetto per il lavaggio nasale e di utilizzare invece acqua distillata o acqua bollita e raffreddata o ancora soluzione salina. Inoltre, è importante evitare di nuotare in acque dolci non trattate o non controllate dalle autorità sanitarie locali.

L’infezione non può essere trasmessa da persona a persona, né attraverso l’atto di bere. L’unico modo in cui si può contrarre questa malattia è attraverso l’immissione di acqua contaminata nel naso.

Quali sono i rischi in Italia e come prevenirla

Le autorità sanitarie locali hanno preso provvedimenti per garantire che l’acqua del rubinetto della contea di Charlotte sia sicura per l’uso. In Italia sarebbe stato storicamente registrato un solo caso di infezione da ameba mangia cervello, in un bambino di 9 anni di Este, in provincia di Padova, nel 2004.

Per le persone che vivono in aree in cui la Naegleria fowleri può essere presente, è importante prestare attenzione ai seguenti fattori.

  • Condizioni meteorologiche. L’ameba prospera in acque calde, quindi le temperature elevate possono aumentare il rischio di infezione.
  • Uso dell’acqua. l’ameba può essere presente nelle acque dolci non trattate o non controllate dalle autorità sanitarie locali, quindi è importante evitare di usare l’acqua non sterile per il lavaggio nasale.
  • Attività all’aperto. Le attività all’aperto come il nuoto, il canottaggio o il rafting possono aumentare il rischio di esposizione all’ameba, quindi è importante prestare attenzione alle acque in cui si sta nuotando o navigando.

Anche se la probabilità di contrarre l’infezione da Naegleria fowleri è estremamente bassa, è importante essere consapevoli dei rischi e prendere le precauzioni appropriate. Esistono tuttavia organismi patogeni molto più pericolosi veicolati da bacini d’acqua.

Come il batterio Clostridium perfringens di cui vi abbiamo parlato qua, o il ben più comune stafilococco, che spesso porta a richiami di acqua potabile, come quello riportato qua. Un altro pericolo è rappresentato dai ristagni in cui le zanzare si riproducono, esponendo la popolazione al rischio di contrarre la febbre dengue, come spiegato qua.