Richiamati i tortelloni per data di scadenza errata, i lotti interessati

La data di scadenza errata ha portato il Ministero della Salute a pubblicare una nota di richiamo per i tortelloni ricotta e spinaci presenti nei supermercati

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Una nuova nota di richiamo è apparsa sul sito del Ministero della Salute che, nella sua campagna per la sicurezza alimentare, ha attenzionato dei tortelloni per un “errore di comunicazione“. Il prodotto, infatti, è stato segnalato a causa della data di scadenza sbagliata, portando quindi la ditta produttrice della pasta a correre ai ripari per chiarire quanto avvenuto.

Tortelloni con data di scadenza errata

A essere al centro della nota di richiamo pubblicata sul sito del Ministero della Salute che si occupa di ritiri e richiami per la sicurezza alimentare degli italiani sono i tortelloni ricotta e spinaci di marca Primia. Si tratta di tortelloni prodotti dalla Reggiana Gourmet SRL, azienda che produce in via Caduti sul lavoro a Sorbolo Mezzani, in provincia di Parma.

Il prodotto richiamato è quello con lotto di produzione 24123 e marchio di identificazione dello stabilimento IT H2R2H CE. Nella nota pubblicata sul sito si leggono le motivazioni del richiamo: “Indicazione di una data di scadenza superiore a quella reale, per un errore di stampa: la data di scadenza corretta del prodotto è 01/07/2024, anziché 01/07/2027″.

Dunque, a scopo precauzionale e al fine di scongiurare il consumo del prodotto oltre la durabilità dello stesso, ogni consumatore è invitato a riportarlo al punto vendita dove è stata acquistato o, in alternativa, non consumarlo oltre la data reale di scadenza, per l’appunto 01/07/2024.

La differenza tra consumare “entro” o “preferibilmente”

Una dicitura, quella della data di scadenza, che tutti quanti i consumatori leggono sulle confezioni dei prodotti prima di acquistarli, per capire se la data “limite” è vicina o l’acquisto è sfruttabile a lunga durata. E tante volte ci si trova davanti a una doppia dicitura: da consumare “entro ” o “preferibilmente entro”. Ma qual è la differenza?

I termini vengono utilizzati per dare delle tempistiche di consumo al prodotto, oltre la data limite infatti l’alimento potrebbe risentire di qualità e provocare problemi alla salute.

Nello specifico, la terminologia “preferibilmente entro” indica che l’alimento può ancora essere consumato dopo la data indicata se le condizioni di conservazione specificate nelle istruzioni sono state rispettate e la confezione è integra. Le qualità organolettiche del prodotto, però, potrebbero essere state intaccate. Appare su una vasta gamma di prodotti alimentari refrigerati, congelati, essiccati (pasta, riso) e in scatola.

Diversamente, invece, la terminologia diretta “entro” appare su alimenti rapidamente deperibili come carne o pesce. Questi alimenti non dovranno essere consumati oltre la data indicata nel prodotto e, una volta aperti dovrebbero essere consumati non oltre i tre giorni.

I controlli del Ministero della Salute

Quello della sicurezza alimentare è un aspetto che è messo al primo posto dal Ministero della Salute che vigila come meglio può sulla qualità dei prodotti venduti nei supermercati. Nello specifico questo meccanismo è possibile grazie agli operatori del settore alimentare (OSA) che hanno l’obbligo di informare i propri clienti sulla non conformità riscontrata negli alimenti da essi posti in commercio e a ritirare un prodotto dal mercato nel caso in cui non fosse in linea.

In aggiunta al ritiro, qualora il prodotto fosse già stato venduto al consumatore, l’OSA deve provvedere al richiamo, cioè deve informare i consumatori sui prodotti a rischio, anche mediante cartellonistica da apporre nei punti vendita, e a pubblicare il richiamo nella specifica area del portale del Ministero della Salute.