Stefano Bandecchi, l’ex sindaco di Terni: da pescatore a miliardario, una vita sopra le righe

Stefano Bandecchi ha vissuto molte vite. Dalle umili origini alla fondazione di un impero economico: ecco la storia di un personaggio che ha incendiato il dibattito politico

Foto di Mauro Di Gregorio

Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Stefano Bandecchi è ormai l’ex sindaco di Terni, dimissionario per generici motivi “di carattere politico”. Continua comunque a essere il segretario di Alternativa popolare, partito derivato dal dissolto Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano e forza d’ispirazione cristiano democratica. Politicamente però Bandecchi si definisce tutto e il contrario di tutto: “Centrista, riformista, radicale e anche un po’ liberale”.

Stefano Bandecchi sindaco di Terni

“Non farò, da qui a 20 giorni, più il sindaco della città di Terni”, ha annunciato tramite un video pubblicato su Instagram. Bandecchi si dimette, dunque. O forse no, come raccontato al Corriere della Sera: “Ho protocollato le dimissioni. Ma non escludo di ritirarle e mandare tutti a casa. Oppure vado in Europa, visto che subiamo la demenza dei nostri 75 eletti a Strasburgo”.
Il termine dei 20 giorni viene imposto dalla normativa: entro tale limite temporale Bandecchi ha la facoltà di ritirare le dimissioni, altrimenti diventano definitive.

Bandecchi si è presentato alle elezioni amministrative del 2023 venendo eletto eletto sindaco di Terni con il 54,62% dei voti al ballottaggio del 29 maggio. La sua attività da primo cittadino è stata caratterizzata da dichiarazioni pirotecniche, insulti e scontri (anche fisici) con le opposizioni.

Ha dato del “cogl*one” al responsabile della comunicazione della giunta.
Ha insultato il capogruppo di FdI e lo ha minacciato (“ti saltano via tutti i denti dalla bocca”), poi ha cercato la rissa. Ha minacciato un signore che si puliva i piedi in una fontana. Eccetera…

Dopo le dimissioni di Vittorio Sgarbi dalla carica di sottosegretario alla Cultura, Bandecchi gli ha offerto una candidatura alle Europee con Alternativa popolare.

Stefano Bandecchi e il femminicidio

Intervistato da Fanpage a novembre 2023 aveva espresso la sua personale teoria in merito alle relazioni di coppia e ai femminicidi: “Lei ha mai tradito la sua fidanzata? Deve cominciare a tradirla, se no non è un uomo normale. Prima o poi la ammazza“.

A chi gli chiedeva conto di tali affermazioni in consiglio comunale, Bandecchi rispondeva così: “Tutti gli italiani maschi mi hanno capito, almeno quelli normali ovvero sani di mente. E tutte le femmine normali mi hanno capito. Detto questo, è vero che l’Italia è piena di imbecilli, quindi io capisco che per qualcuno sia un problema capire le mie parole, che rivendico tutte, una per una: un uomo normale guarda il bel cu*o di una donna e forse ci prova anche. Poi, se ci riesce, se la trom*a. Se poi non ci riesce invece se ne torna a casa. Ora offendetevi, quanto caz*o volete. Ma questa è la mia idea. Chiuso con la mia idea, potete farne quello che volete”.

Il senso della sua frase, come da lui poi specificato, era che l’uomo civile se viene respinto desiste e lascia in pace la donna.

Bandecchi e la moglie

Ormai divenuto un personaggio, Bandecchi è stato raggiunto dalla iena Filippo Roma che ha passato 48 ore con lui.
Alla domanda “Chi comanda a casa tua?”, Bandecchi ha dato una risposta imprevista: “Mia moglie… È tosta, incazzosa…”
La visita de Le Iene è costata cara a Bandecchi: “Dormo da tre giorni all’Università solo perché ve l’ho passata”, ha confessato a Filippo Rama.

Il patrimonio di Stefano Bandecchi

Intervistato a La Zanzara su Radio24 il 6 settembre 2023, Bandecchi ha quantificato il suoi averi: “Circa 3 miliardi, considerando che solo l’università vale 2 miliardi e 300/400 milioni, più o meno, più le altre aziende collegate. Quelle piccole”. Bandecchi è infatti il fondatore dell’università telematica Unicusano.

II suo ingresso nel mondo del lavoro avvenne quando era giovanissimo: Banddecchi racconta di essere stato pescatore e manovale, figlio di papà “camionista comunista” di mamma “massaia”.
L’ateneo Unicusano, che edita anche radio e tv, gli è servito come trampolino mediatico per imporre la sua verve aggressiva nel dibattito pubblico.

Sputi ai tifosi della Ternana

Nel giugno del 2017, Bandecchi ha rilevato la Ternana Calcio. Durante la sua gestione si sono verificate sporadiche frizioni con le tifoserie. Al cronista che domandava se fosse vero che avesse sputato a un tifoso, il diretto interessato rispondeva così: “Se mi sputano in tre io non solo sputo a mia volta, ma dico anche che se non ci fossero state le barriere avrei dato loro due schiaffi”. Bandecchi ha poi ceduto la Ternana con l’ingresso in politica nel 2023.

Minacce contro Bandecchi

A metà settembre 2023 è stata recapitata una lettera di minacce contro il sindaco di Terni, firmata da sedicenti Nar, Nuclei armati rivoluzionari, un’organizzazione eversiva attiva negli Anni ’70.
La risposta di Bandecchi: “Morire non è la cosa peggiore che mi possa capitare, mentre sapere che ci sono dei dementi come voi in giro mi dà un po’ fastidio, ma spero di incontrarvi, così qualcuno tra noi scomparirà“.

Bandecchi e la giustizia

Stefano Bandecchi ha avuto più volte guai con la giustizia. Dopo uno scontro in consiglio comunale ha preso una denuncia per minacce, oltraggio a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio. Nel gennaio del 2023 è stato indagato insieme ad altri per presunti reati fiscali riguardanti la gestione dell’università Unicusano.

Bandecchi, forte del suo passato nei paracadutisti della Folgore, non teme nulla. Qualche tempo fa è stato avvistato con indosso una maglietta recante lo slogan del corpo militare: “Belli come la vita, neri come la morte”.

Questo il Bandecchi-pensiero sulla giustizia italiana, affidato al Corriere della Sera: “Tre, quattro volte mi hanno svegliato all’alba per le perquisizioni, cercavano documenti e li ho mandati affan*ulo. Non mi hanno nemmeno permesso di togliermi il pigiama, tant’è che dormo in tuta. Non ho paura, sono stato in guerra, ho visto la gente che muore. Il problema sarà quando esco. Non mi sono mai fidato di magistratura, non mi fido delle istituzioni italiane sennò non entravo in politica”.

E ancora: “Come potrei quando ho visto quello che hanno fatto a Tortora? Quando chi lo accusò ha fatto carriera, o quando c’è gente assolta dopo vent’anni. Che caz… di nazione è secondo lei? Non faccio politica perché non ho niente da fare, potevo godermi tutti i soldi che ho fatto”.