Durante l'incontro con le parti sociali, la premier Giorgia Meloni ha esposto le sue idee per il futuro del mondo del lavoro e delle pensioni. Le parole chiave del vertice con i sindacati sono state lealtà e collaborazione. E a Cgil, Cisl e Uil la presidente del Consiglio ha chiesto di inviare i documenti con le proposte.
Tuttavia per cambiare lo status quo saranno necessari altri fondi e il Governo, ha sottolineato, lavora "a saldi invariati". Per questo bisognerà capire anche "da dove verranno prese le risorse".
Pensioni: verso Quota 41, ma sarà necessaria una vera riforma previdenziale
Sulle pensioni l'ipotesi più gettonata rimane quella di Quota 41 con una soglia di età di 61 o 62 anni, ed essere quindi una Quota 102 rivisitata o una Quota 103. Tuttavia i sindacati hanno chiarito alla premier che la misura non basterà, e sarà necessario il prossimo anno pensare a un intervento globale e a una vera e propria riforma previdenziale.
D'altronde le pensioni attuali, come è emerso dall'ultimo Rapporto Inps, e come ha ammesso la stessa Meloni, sono "basse" e quelle future "rischiano di essere inesistenti". Il ministro dell'Economia e della Finanza Giancarlo Giorgetti ha firmato il decreto che prevede dal 1° gennaio 2023 un adeguamento delle pensioni con un aumento pari al 7,3%.
La decisione è stata presa guardando gli indici dei prezzi al consumo forniti dall'Istat lo scorso 3 novembre. La spesa assorbirà risorse per oltre 50 miliardi di euro, ha dichiarato lo stesso numero uno del Tesoro.
Cuneo fiscale e lotta all'evasione: le richieste dei sindacati a Giorgia Meloni
Tra gli altri nodi di cui ha discusso il Governo con le parti sociali c'è il tema del Fisco. I sindacati dicono no alla flat tax, chiedendo invece una riforma che preveda un taglio del cuneo fiscale, con un aumento del netto in busta paga, e una lotta seria contro l'evasione.
Sul tavolo anche l'aumento della decontribuzione al 2% prevista alla fino alla fine dell'anno dal Governo Draghi e la detestazione delle tredicesime, in modo da dare ristoro ai dipendenti e ai pensioni. Chiesta dai sindacati anche la detassazione degli aumenti contrattuali.
Pensioni, lavoro e crisi: le ricette che Giorgia Meloni ha proposto ai sindacati
Di seguito gli argomenti e le promesse che Giorgia Meloni e il resto del Consiglio dei Ministri hanno fatto ai sindacati durante l'incontro con le parti sociali.
- Pensioni. Giorgia Meloni ha dichiarato che sul tema serve un "ragionamento complessivo" e che non è detto che si riesca a intervenire già con la legge di bilancio. Ha sottolineato che sarà importante fare una separazione netta tra la previdenza e l'assistenza.
- Lavoro. L'Italia ha oggi tra i più bassi tassi di occupazione dell'Occidente e tra i più bassi tassi di occupazione femminile e per questo sarà necessario rivedere la tassazione del lavoro che "è un grande freno" per lo sviluppo. Ai sindacati la presidente del Consiglio ha anche proposto degli incontri con la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Calderone per parlare di lavoro nero e sicurezza sul lavoro.
- Sicurezza energetica. La linea del Governo è quella di istituire un'alleanza per mettere al sicuro l'energia e stabilire quali siano le priorità, in modo da destinare i fondi del Pnrr alle giuste infrastrutture.
- Extraprofitti. Per Giorgia Meloni deve essere riscritta la norma che oggi regola gli extraprofitti delle aziende energetiche, con scelte di politica industriale. L'Italia ha una "posizione strategica", e potrebbe essere centrale nella produzione e nella distribuzione dell'energia grazie anche alle rinnovabili e a una strategia che deve puntare, nelle parole della premier, alla diversificazione.
- Aziende in crisi. Durante il vertice si è parlato in particolare di siderurgia, e considerando che "l'acciaio è un tema europeo", la numero uno dell'Esecutivo prevede ulteriori incontri con i sindacati.
- Telecomunicazioni. La premier, nel suo ragionamento, ha spiegato che le infrastrutture strategiche per le telecomunicazioni dovranno rimanere sotto il controllo pubblico.
- Ita. Sul tavolo si è discusso anche del futuro di Ita Airways, la compagnia di bandiera su cui il Governo starebbe nutrendo delle "perplessità", e che sarà oggetto di appositi vertici con le parti interessate.