Aiuti all’Ucraina, quanto hanno speso l’Italia e gli altri Paesi in due anni

Miliardi di dollari in armi, aiuti e supporto ai rifugiati hanno permesso all'Ucraina di sopravvivere alla guerra: il ruolo dell'Italia

Pubblicato: 24 Febbraio 2024 22:14

Foto di QuiFinanza

QuiFinanza

Redazione

QuiFinanza, il canale verticale di Italiaonline dedicato al mondo dell’economia e della finanza: il sito di riferimento e di approfondimento per risparmiatori, professionisti e PMI.

Sono passati esattamente due anni da quando la Russia ha invaso l’Ucraina. Anche grazie a un enorme sforzo da parte degli Stati occidentali, Kiev ha respinto gli attacchi russi e il conflitto si è stabilizzato su un fronte più arretrato rispetto ai primi giorni di guerra. Negli scorsi 24 mesi, Usa, Ue e il loro alleati hanno speso moltissimo per finanziare lo sforzo bellico ucraino, cambiando radicalmente il mercato della difesa mondiale.

La Commissione europea ha diffuso dati precisi sugli aiuti forniti all’Ucraina in questi due anni. Il ruolo decisivo in termini militari è stato quello degli Usa. Washington ha potuto fare leva sulla propria industria bellica, estremamente sviluppata, per dare supporto a Kiev sia in termini di armamenti tecnologicamente avanzati che di munizioni. Anche l’Ue ha avuto un ruolo cruciale, ma soprattutto dal punto di vista finanziario.

Chi ha mandato più aiuti all’Ucraina

Secondo i dati della Commissione europea, non c’è dubbio che lo Stato più solidale con l’Ucraina durante questi due anni di guerra siano stati gli Usa. Da soli, gli Stati Uniti hanno inviato a Kiev 71,4 miliardi di dollari, principalmente sotto forma di armi e munizioni. Si tratta di equipaggiamento fondamentale per la resistenza all’invasione russa. Dai lanciamissili Javelin dei primi mesi, che hanno distrutto centinaia di carri armati sulla strada per la capitale Ucraina nelle settimane più tragiche della guerra, fino ai sistemi antiaerei Patriot, che proteggono le città ucraine dagli attacchi missilistici russi.

Al secondo posto, staccata di molto, la Germania. Nonostante le reticenze iniziali, il Governo tedesco è stato il più solidale tra quelli europei sia a livello di fondi, con 38,3 miliardi di dollari mandati in Ucraina, sia a livello di rinunce, con il taglio delle importazioni di gas dalla Russia, fondamentali per l’economia del Paese. Tra gli armamenti più importanti forniti da Berlino a Kiev i carri armati Leopard di ultima generazione.

Distanti invece gli altri Stati europei. La Francia guida un gruppetto di Pesi che si attesta sotto la metà degli aiuti mandati dalla Germania. 16,1 miliardi di dollari in aiuti sono arrivati da Parigi, 13,3 dal Regno Unito, 11,8 dall’Italia e poco meno, 11,5, dalla Spagna. Esiste però un altro modo per vedere gli aiuti ed è metterli in relazione con il Pil della nazione che li fornisce. Con questa lente, sono i Paesi baltici ad aver aiutato di più l’Ucraina.

Estonia, Lettonia e Lituania hanno donato parti consistenti della propria ricchezza prodotta a Kiev, con Norvegia e Danimarca che hanno profuso un impegno simile. Copenaghen ha di recente donato l’interezza dei propri sistemi di artiglieria all’Ucraina. Anche altri stati dell’Est Europa si sono impegnati in maniera simile, rimanendo però comunque sotto il singolo punto percentuale di Pil.

Non solo armi: dagli aiuti umanitari all’accoglienza dei rifugiati

Le armi e gli aiuti finanziari non sono però l’unico modo in cui i Paesi europei e occidentali hanno aiutato l’Ucraina a sopravvivere all’invasione russa. Importante è stata l’accoglienza dei rifugiati, fuggiti dalle città distrutte e invase dall’esercito di Mosca. In tutto sarebbero 10 milioni gli ucraini rifugiati. Molti sono rimasti all’interno del Paese, costretti ad abbandonare le loro case ma trovando rifugio da parenti o amici in altre città. Ben 6,4 milioni si trovano all’estero, la quasi totalità in Unione europea.

Tra i Paesi che hanno accolto più rifugiati c’è ancora una volta la Germania. Oltre 1,1 milioni di persone hanno trovato rifugio nel territorio tedesco, fuggendo dal conflitto. Ma in proporzione alla sua popolazione è la Polonia ad aver profuso lo sforzo maggiore. Se si includono i fondi spesi per prendersi cura del quasi milione di sfollati fuggiti oltre il confine fino nel territorio di Varsavia, lo Stato est europeo ha speso il 3,8% del proprio Pil per sostenere l’Ucraina negli ultimi 2 anni.

Con gli stessi parametri, includendo quindi anche gli aiuti ai rifugiati, l’Italia ha speso per l’Ucraina 14,6 miliardi di dollari, poco meno dello 0,7% del Pil. Di questi, 11 miliardi sono andati a contribuire ai fondi europei per il sostegno allo sforzo bellico, 1,5 ai rifugiati, 1,4 in aiuti finanziari diretti e solo 700 milioni di euro in armamenti. Durante la sua recente visita in Ucraina però, la presidente del consiglio Giorgia Meloni ha stretto un accordo di collaborazione decennale sul tema della sicurezza con il presidente ucraino Volodymyr Zelenski.