Un altro Paese nel mirino dei russi: la nuova minaccia di Putin

Putin avrebbe in programma l'invasione anche della Moldova, considerato un passaggio strategico per portare a termine i piani di invasione dell'Ucraina

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Maurizio Perriello

Giornalista politico-economico

Giornalista e divulgatore esperto di geopolitica, guerra e tematiche ambientali. Collabora con testate nazionali e realtà accademiche.

La notizia è trapelata prima in via ufficiosa, poi è stata confermata dall’esercito russo: Vladimir Putin ha in programma l’invasione di un altro Paese. Secondo quanto emerso, si tratterebbe di pura tattica di guerra, che ha come obiettivo il controllo di un territorio considerato un passaggio strategico per accedere in Ucraina.

Perché Putin vuole invadere la Moldova

Secondo quanto emerso, i russi pare abbiano intenzione di prendere il controllo dell’Ucraina orientale e meridionale, per questo motivo hanno preso di mira la Moldova (o Moldavia, come viene chiamata dalle nostre parti), punto strategico ai confini dello stato. I nuovi piani di espansione sono stati annunciati da Rustam Minnekayev, comandante del Distretto militare centrale (Cfd) russo, che venerdì 22 aprile ha parlato dell’intenzione del Cremlino di dare il via a una “seconda fase” della guerra.

In caso di successo, Minnekayev ha affermato che per i militari sarebbe in questo modo possibile creare un corridoio terrestre che dalla Russia porti alla Crimea, penisola ucraina che Mosca ha invaso e annesso illegalmente nel 2014 (e su cui quindi esercita un controllo maggiore). Secondo la notizia data dalle agenzie di stampa russe, e riportata poi da diversi notiziari, il comandante del Cfd ha spiegato che il controllo sulle due regioni aprirebbe anche una rotta verso la Transnistria, una regione separatista della Moldova sostenuta e armata dal Cremlino.

Sebbene la Transnistria sia riconosciuta a livello internazionale come parte della Moldova, è praticamente autonoma dall’inizio degli Anni Novanta. La regione ha stretti legami con la Russia, è sostenuta militarmente da Mosca, ospita truppe russe ed è effettivamente governata da un regime filo-russo. Kiev ha avvertito che la Transnistria, che si trova al confine occidentale dell’Ucraina, potrebbe essere la base per un attacco russo.

La reazione di Zelensky

Per giustificare l’attacco della Moldova, il comandante dell’esercito russo ha parlato ancora una volta di oppressioni e persecuzioni di gruppi di lingua russa da parte del governo ucraino (ma su questo, ad oggi, non sono ancora emerse prove). La Moldova, che è uno dei Paesi più poveri d’Europa e non è membro della Nato né dell’Unione europea), ha di tutta risposta espresso preoccupazione per il fatto che potrebbe essere nel mirino di Putin dopo l’Ucraina.

Intanto Mario Draghi ha deciso di volare a Kiev. L’Italia si schiera così contro il governo di Putin, a partire dal taglio del gas russo e dalla firma di un nuovo decreto per l’invio di armi in Ucraina. Volodymyr Zelensky invece, in un video messaggio pubblicato nella serata di venerdì 22 aprile, dopo che la notizia dell’invasione della Moldova era stata riportata da tutti i media, ha replicato affermando che secondo lui l’invasione dell’Ucraina “è solo l’inizio”.

Il presidente ucraino, come lui stesso ha ribadito, ha motivo di credere che Mosca in progetto di “conquistare altri Paesi”. “Tutti i Paesi che, come noi, credono nella vittoria della vita sulla morte, devono combattere al nostro fianco, devono aiutarci perché noi siamo in prima linea. Dopo, a chi toccherà?”.