A seguito della condanna ricevuta nel processo di New York per la gestione dei fondi della campagna elettorale del 2016, l’ex presidente degli Usa Donald Trump avrebbe ricevuto quasi 53 milioni di dollari in donazioni da parte dei suoi sostenitori. Una cifra quasi pari al totale delle donazioni ricevute dal suo comitato elettorale fino a dicembre.
Le cifre provengono dallo stesso staff di Trump e non saranno verificabili fino a che la commissione preposta all’analisi della gestione dei fondi per la campagna elettorale non li pubblicherà. In caso le donazioni fossero verificate, si tratterebbe di un vantaggio importante nei confronti di Joe Biden.
Le donazioni dopo la condanna di Trump
Il 30 giugno scorso l’ex presidente degli Usa Donald Trump è stato giudicato colpevole di tutti e 34 i capi d’accusa per cui era imputato nel processo in corso di svolgimento a New York. L’accusa era quella di aver utilizzato fondi destinati alla campagna elettorale del 2016, su cui le leggi americane sono estremamente severe, per pagare il compenso di un accordo di riservatezza con l’attrice di film porno Stephanie Gregory Clifford, conosciuta come Stormy Daniels, al fine di tenere segreto un rapporto sessuale tra i due avvenuto anni prima.
Il comitato elettorale di Donald Trump ha dichiarato che nelle 24 ore successive alla condanna l’ex presidente avrebbe ricevuto donazioni per 52,3 milioni di dollari, una cifra di poco inferiore a quelle che Trump aveva ricevuto tra giugno e dicembre 2023. Questi dati sono completamente impossibili da verificare, almeno finché non verranno resi pubblici dalla commissione preposta alla vigilanza sulle donazioni ai comitati elettorali.
Trump non subirà alcuna conseguenza per quanto riguarda la sua possibilità di candidarsi alla presidenza degli Stati Uniti da questa condanna. È infatti possibile candidarsi anche mentre ci si trova in carcere a scontare una pena. Nella storia americana è già successo una volta che un candidato corresse mentre era incarcerato: si trattava del socialista, Eugene V. Debs, nel 1920. Sarebbe però la prima volta per un candidato di uno dei due partiti maggiori.
Trump avanti nei sondaggi nonostante ne condanne
La notizia delle donazioni arriva in un momento di leggerissimo vantaggio per Donald Trump nei sondaggi nazionali. Un margine che è andato assottigliandosi negli ultimi mesi, creatosi soprattutto a ottobre, dopo l’attacco di Hamas a Israele e la conseguente invasione della Striscia di Gaza da parte dell’Idf, che ha messo il presidente Biden in una posizione scomoda all’interno del proprio partito.
Al momento non c’è però un chiaro vantaggio per quanto riguarda i grandi elettori, che scelgono il presidente e sono eletti nei singoli Stati e non dal voto nazionale. I repubblicani hanno alcuni voti più per quanto riguarda quelli sicuri e mostrano un leggero vantaggio negli Stati in bilico. Le percentuali però sono quasi sempre entro il margine di errore dei sondaggi ed è ancora difficile dire se Trump sia o no effettivamente il favorito.
Le donazioni appena ricevute permettono all’ex presidente però di recuperare in un ambito in cui Biden mostrava un vantaggio ampio: quello dei fondi. Trump sta faticando ad attrarre denaro verso il suo progetto. Il tycoon avrebbe proposto inoltre a Elon Musk un ruolo da consigliere per l’economia o per la protezione dei confini in caso di vittoria.