Trump a processo per il caso Stormy Daniels: i 130mila dollari che inguaiano l’ex presidente

Per soli 130mila dollari Trump rischia di più che per una frode fiscale da oltre 400 milioni: come è possibile

Foto di Matteo Runchi

Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Comincia il 15 aprile 2024 il primo processo penale per un ex presidente degli Usa. È anche il primo dei 4 procedimenti che vedono come imputato Donald Trump, il meno grave per il reato di cui è accusato, ma anche l’unico che ha delle tempistiche certe. L’imputazione è quella di aver utilizzato impropriamente soldi destinati alla campagna elettorale.

La procura di Manhattan, quartiere centrale di New York, accusa Trump di aver pagato l’attrice di film per adulti Stormy Daniels nel 2016 130mila euro in cambio di un accordo di riservatezza riguardante un rapporto sessuale che i due avrebbero avuto 10 anni prima. Questo in sé non costituisce reato, ma quei soldi però sono stati rendicontati come spesa per la campagna elettorale, una pratica duramente punita negli Usa.

Il processo a Donald Trump per il caso Stormy Daniels

La procura di Manhattan accusa Trump di non aver rendicontato correttamente un pagamento fatto al suo avvocato Michael Cohen nel 2016, quando era candidato alla presidenza degli Usa. Cohen stesso è già stato condannato per questa stessa transazione a 3 anni di carcere, dopo che si era dichiarato colpevole al processo.

Il processo inizia il 15 aprile ma prima della fase di dibattimento potrebbero volerci mesi. Accusa e difesa dovranno infatti prima partecipare al processo di selezione dei 12 giurati, che dovranno dimostrare di essere imparziali riguardo a Donald Trump. Una volta conclusa questa fase, si passerà al processo vero e proprio. Di conseguenza una sentenza potrebbe arrivare oltre il 4 novembre, data delle elezioni presidenziali a cui Trump, ancora una volta, partecipa.

Trump rischia fino a 4 anni di carcere per questo caso, che è comunque il meno grave tra quelli penali in cui è coinvolto. Anche il caso civile di New York, che lo vede imputato per frode fiscale, potrebbe avere un impatto maggiore di questo, con l’ex presidente che ha già rischiato la confisca del suo intero patrimonio a causa di un risarcimento di oltre 400 milioni di dollari a cui è stato condannato in primo grado.

Perché Trump rischia 4 anni di carcere per 130mila dollari

La storia del caso Trump-Stormy Daniels comincia nel 2014. L’ex presidente e l’attrice porno, il cui vero nome è Stephanie Clifford, avrebbero, secondo la donna, avuto un incontro sessuale, prima del quale il Trump, allora ancora soltanto un imprenditore e personaggio televisivo, avrebbe promesso a Clifford di farla partecipare al suo programma tv, The Apprentice.

La partecipazione non avvenne e nel 2015 Clifford cominciò a contattare senza successo vari giornali per vendere la storia dell’incontro sessuale con Trump. Quello stesso anno l’imprenditore si candidò alla corsa per la Casa Bianca e il suo avvocato, Michael Cohen, sarebbe stato incaricato di occuparsi della situazione dell’attrice. Clifford avrebbe quindi firmato un Nda, un accordo di riservatezza, che la obbligava al silenzio sull’incontro con il futuro presidente, in cambio di 130mila dollari.

Questi accordi sono completamente legali, il problema sta nella rendicontazione del pagamento. Cohen pagò Clifford di tasca propria e Trump lo risarcì, attribuendo il pagamento a una “consulenza legale” mai avvenuta. Questa prestazione non era però stata registrata come fornita a Trump in persona, né a una sua società, ma alla campagna elettorale presidenziale di Trump stesso.

Negli Usa esistono norme molto stringenti sull’utilizzo dei fondi destinati a una campagna elettorale, in particolare quando si parla di candidati alla Casa Bianca. I soldi raccolti possono essere utilizzati esclusivamente per fini politici e il pagamento di un Nda non rientra tra questi. Per questa ragione Trump rischia 4 anni di carcere.