Israele bombarda Khan Yunis, 40 morti e 60 feriti: colpite tende umanitarie

L'esercito israeliano ha colpito la zona umanitaria di Al-Mawasi a Khan Yunis lungo la Striscia di Gaza

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

L’esercito israeliano ha bombardato un comando di Hamas nella zona umanitaria di Al-Mawasi a Khan Yunis, principale città meridionale della Striscia di Gaza. Secondo un funzionario della Difesa civile di Gaza, il raid ha provocato 40 morti e 60 feriti.

Residenti e soccorritori riferiscono di quattro missili che hanno incendiato diverse tende. “Le nostre squadre stanno ancora spostando martiri e feriti dall’area presa di mira. Sembra trattarsi di un nuovo massacro israeliano”, ha detto un funzionario dell’emergenza civile di Gaza.

Attacco a Khan Yunis, il bilancio

L’esercito israeliano in una dichiarazione sostiene che: “Nell’attacco aereo a Khan Younis è stato colpito un centro di comando di Hamas”. Nel messaggio dell’Idf si specifica che sono stati “colpiti importanti terroristi di Hamas che operavano all’interno del centro di comando e che prima dell’attacco, sono state adottate numerose misure per mitigare il rischio di danneggiare i civili”.

Un funzionario della protezione civile, Mohammed Al-Mughair, ha confermato che sono ancora in corso le operazioni di recupero di 15 dispersi tra le tende degli sfollati. Fonti della difesa civile hanno riferito che l’attacco ha causato crateri profondi fino a nove metri, e il portavoce Mahmoud Basal ha dichiarato che “intere famiglie sono scomparse sotto la sabbia”. “Gli attacchi hanno creato tre crateri profondi sette metri e seppellito più di 20 tende”, ha spiegato.

L’esercito israeliano ha accusato le organizzazioni terroristiche nella Striscia di Gaza di abusare delle infrastrutture civili e umanitarie per compiere attività terroristiche, mentre Hamas ha respinto le accuse come “una palese menzogna”, negando inoltre che nell’accampamento bombardato da Israele a Khan Yunis ci fossero propri combattenti, così come sostenuto dall’esercito dello Stato ebraico.

Non solo: nella notte, le forze aeree israeliane hanno attaccato strutture militari di Hezbollah nelle località di Ayta ash Shab, Khiam e Naqoura, nel Libano meridionale, come riportato dall’Idf sul loro canale Telegram.

Nel 340esimo giorno di guerra in Medio Oriente, secondo Hamas il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza supera i 41mila, e si contano finora circa 95mila feriti.

Unrwa, rilasciato il convoglio Onu trattenuto a Gaza

Intanto il convoglio di veicoli e personale delle Nazioni Unite, trattenuto per oltre otto ore da Israele nel nord di Gaza, è stato rilasciato, ha dichiarato Philippe Lazzarini, capo dell’Unrwa. Lazzarini ha riferito su X che il convoglio è stato bloccato sotto minaccia di armi subito dopo il checkpoint di Wadi Gaza, con minacce di trattenere il personale dell’Onu. I bulldozer hanno provocato gravi danni ai veicoli blindati. Alla fine, il personale e il convoglio sono stati liberati e sono tornati alla base delle Nazioni Unite.

Questa mattina riapre poi il valico di Allenby, tra Cisgiordania e Giordania, chiuso domenica dopo l’attacco terroristico che ha ucciso tre civili israeliani. Tuttavia, il ponte rimarrà chiuso al traffico commerciale. La riapertura è stata disposta dai responsabili della sicurezza, come riportato dal Times of Israel, citando l’Autorità aeroportuale israeliana, che gestisce il valico.