Quanto si sentono europei i giovani italiani?

Elezioni europee 2024, un'analisi sulla percezione dell'Unione europea tra gli Under 35: tra opportunità, partecipazione e prospettive future

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Alessandro Mariani

Giornalista

Nato a Spoleto, dopo una laurea in Storia e una parentesi in Germania, si è stabilito a Milano. Ha avuto esperienze in radio e in TV locali e Nazionali. Racconta la società, con un focus sulle tematiche ambientali.

“Quello dell’identità europea è un problema antico”, scriveva Umberto Eco. Forse non antico, ma il problema di capire quale sia il grado di appartenenza all’Europa dei giovani esiste, ed è complesso e sfaccettato. Una ricerca, condotta dalla rivista Scomodo in collaborazione con Campo Ricerca (osservatorio indipendente sulle nuove generazioni), ha tentato di analizzare se esiste questo senso di identità europea. Dallo studio emerge una consapevolezza significativa del concetto di appartenenza all’Europa tra gli under 35.

L’identikit dell’europeo “modello”

La ricerca, che ha coinvolto quasi 10.000 giovani italiani e analizzato 168.000 post sui social media, fornisce una panoramica dettagliata delle opinioni e delle percezioni di questa fascia di popolazione nei confronti dell’Unione europea. I dati raccolti mostrano che:

  • il 40% dei giovani si sente tanto italiano quanto europeo
  • il 65% si dichiara apertamente europeista o fortemente europeista
  • il 53,5% dei partecipanti considera «un evento terribile» un’ipotetica uscita dell’Italia dall’Unione europea (Italexit)
  • solamente 3 su 10 dichiarano di sentirsi più italiani che europei, dimostrando un forte senso di appartenenza all’Europa.

Le motivazioni che spingono i giovani a sostenere l’Unione europea sono diversi:

  • il 74% apprezza la libertà di movimento garantita dall’Ue
  • il 43% riconosce il valore della democrazia
  • il 28% vede nel welfare sociale un importante vantaggio
  • il 15% considera il pacifismo un pilastro fondamentale.

Questi dati rappresentano un’evoluzione rispetto alle ragioni economiche che storicamente hanno fondato l’Unione, ponendo maggiore enfasi su aspetti sociali e politici.

Partecipazione e senso di appartenenza all’Europa

Nonostante il forte senso di appartenenza, la partecipazione attiva alle istituzioni europee sembra essere un punto dolente:

  • il 57% dei giovani afferma che la scuola non ha insegnato loro nulla sull’Europa
  • il 60% ammette di avere una scarsa conoscenza delle istituzioni comunitarie
  • il 22% degli intervistati non intende votare alle prossime elezioni europee, con una percentuale che sfiora il 50% nel 2023 secondo l’Eurobarometro.

Questo dato riflette una percezione di distacco tra i giovani e i leader politici italiani: l’83% ritiene che questi ultimi non rappresentino adeguatamente i giovani all’interno dell’Ue e il 43% crede che le istituzioni europee tengano poco conto delle esigenze e delle opinioni degli under 35.

Il ruolo delle elezioni europee

Le elezioni europee possono giocare un ruolo cruciale nel plasmare e rafforzare un senso di appartenenza all’Unione. Secondo il rapporto, strumenti come il programma Erasmus, DiscoverEU e la laurea sono fondamentali per forgiare un’identità europea tra i giovani. Questi programmi di mobilità offrono opportunità di mobilità e scambio culturale, che contribuiscono a creare una visione più integrata e positiva dell’Europa.

La cittadinanza europea, oggi, offre opportunità molto diverse rispetto al passato. La facilità di movimento garantita dal documento di identità italiano – e quindi europeo – permette di spostarsi liberamente tra i 26 Paesi membri, non solo per viaggiare, ma anche per studiare, cercare lavoro e vivere. Questa mobilità incide profondamente sulla percezione dell’Unione tra i giovani.

Aspettative future sull’Europa

Guardando al futuro, i giovani mostrano una visione ambivalente: da un lato, uno su due ritiene che i poteri dell’Ue dovrebbero prevalere sui singoli Stati membri, soprattutto in materia ambientale. Il 35% pensa che l’Europa avrà più potere tra vent’anni. Dall’altro lato, il 54% si definisce poco o nulla ottimista riguardo al futuro, con preoccupazioni predominanti come il cambiamento climatico (94%), l’aumento dei prezzi (90%) e la salute mentale (83%).

L’indagine di Scomodo e Campo Ricerca evidenzia una forte identità europea tra i giovani, sebbene accompagnata da un certo scetticismo verso le istituzioni e i leader politici. La mobilità e i programmi di scambio come Erasmus sono strumenti chiave per rafforzare questo senso di appartenenza. Tuttavia, per migliorare la partecipazione e l’ottimismo verso il futuro dell’UE, è necessario un maggiore impegno educativo e politico.