Casi Santanchè-Delmastro: Palazzo Chigi alza i toni contro le toghe

L'attacco è indirizzato a quella parte di magistratura che sembra fare "opposizione" in vista delle elezioni "europee".

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Redazione

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Nel giorno in cui viene reso noto il testamento di Silvio Berlusconi, si alza l’asticella della tensione tra Governo e magistratura. Dopo il caso Santanchè, infatti,  scoppia anche il caso Delmastro, il sottosegretario alla Giustizia indagato per rivelazione di segreto d’ufficio in relazione al caso Cospito, l’anarchico detenuto al 41 bis. È quanto ha deciso il gip di Roma che non ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura che ora è dovrà formulare una richiesta di rinvio a giudizio.

Dopo Santanchè, caso Delmastro

Dopo giorni di silenzio attorno al caso Santanchè, quando arriva la notizia dell’imputazione coatta per  Delmastro, Palazzo Chigi reagisce. E se nei giorni scorsi dagli ambienti della maggioranza era filtrata la voglia di accelerare il più possibile la riforma della giustizia, questa volta è Giorgia Meloni a vestire di ufficialità, seppure sotto forma di “fonti”, il messaggio che il governo invia ai magistrati: non pensino di fare politica, l’esecutivo non si farà intimidire e andrà avanti forte dei numeri. Per tutta la legislatura. L’attacco è indirizzato a quella parte di magistratura che sembra fare “opposizione” in vista delle elezioni “europee”.

Palazzo Chigi contro le toghe

Una mossa che non piace affatto alle opposizioni. “Quella del sottosegretario Del Mastro e della ministra Santanchè stanno ormai diventando due pagine davvero inquietanti della cronaca politica italiana. Ed è assolutamente inaccettabile in un sistema democratico che, anziché rispondere alle gravi accuse nel merito, Palazzo Chigi alimenti un pericoloso scontro tra poteri dello Stato diffondendo una nota con toni intimidatori nei confronti della magistratura”. Così la segretaria dem Elly Schlein in una nota.

Schlein: “Inaccettabile”

“A questo punto è inevitabile – per la leader dem – che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni esca dal suo silenzio e si assuma le sue responsabilità. Hanno passato il segno e non si può andare avanti così. Soprattutto – conclude Schlien – se questo significa farlo ai danni del Paese che, nel frattempo, continua a non ricevere risposte”.