Via libera a nuovi contributi a fondo perduto per le imprese: i requisiti

Via libera a nuovi contributi a fondo perduto per le imprese danneggiate economicamente dalla guerra in Ucraina: a chi spettano

Pubblicato: 23 Settembre 2022 17:36

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Via libera a nuovi contributi a fondo perduto per le imprese danneggiate economicamente dalla guerra in Ucraina. Il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha firmato un nuovo decreto che rende operativa una misura prevista nel primo decreto legge Aiuti.

Nuovi contributi a fondo perduto per le PMI

Il provvedimento prevede lo stanziamento di altri 120 milioni di euro per il 2022 a favore di tutte quelle imprese che hanno subito perdite a causa della contrazione della domanda, dell’interruzione di contratti e progetti già in essere ma anche degli effetti che la crisi ha avuto sulle catene di approvvigionamento in termini di aumento dei costi delle materie prime.

“L’intervento consente di supportare quelle imprese che per prime hanno subito gli effetti del conflitto in Ucraina, sia in termini di calo del fatturato che di aumento dei costi delle materie prime”, ha spiegato Giorgetti. “Salvaguardare l’operatività dei nostri settori produttivi è stata la priorità che ci ha portato a istituire al Mise una task force e un fondo dedicati a sostenere le imprese danneggiate dalla crisi ucraina”.

Come funziona: i requisiti e come fare domanda

Come funziona il nuovo aiuto? Le imprese con sede legale o operativa in Italia potranno ricevere contributi a fondo perduto fino a 400mila euro, se:

  • negli ultimi due bilanci depositati almeno il 20% del fatturato è collegato a operazioni commerciali in Ucraina, Russia e Bielorussia, compreso l’approvvigionamento di materie prime e semilavorati.
  • hanno subito nel corso dell’ultimo trimestre un calo di fatturato di almeno il 30% rispetto all’analogo periodo del 2019 (il confronto è invece con il 2021 per le aziende costituite dopo il 1° gennaio 2020).

Le domande potranno essere presentate dal 10° giorno successivo dalla data di pubblicazione del decreto sulla Gazzetta ufficiale, che avverrà a seguito della registrazione del provvedimento da parte della Corte dei Conti.

Nuovi aiuti e novità anche nel decreto Aiuti ter

Intanto, il 16 settembre è stato approvato, all’unanimità, dal Consiglio dei ministri il decreto Aiuti ter che rafforza le misure a sostegno di famiglie e imprese per contrastare l’aumento dei costi energetici e ridurre il loro impatto sulle spese dei cittadini e sulle attività produttive del Paese.

L’importo complessivo del provvedimento è di 14 miliardi di euro, che si aggiungono ai 52 miliardi già stanziati in precedenza dal governo a sostegno dell’economia italiana. Le risorse stanziate per questi interventi verranno concentrate nei mesi di ottobre e novembre per un ristoro immediato e più consistente sul caro energia.

Le principali misure adottate vanno dalla garanzia statale sui prestiti alle imprese in crisi di liquidità per il caro bollette all’estensione del credito d’imposta. Sono state anche introdotte, su proposta del ministro Giorgetti, aliquote del 40% per gli energivori e del 30% per le imprese più piccole che impiegano energia elettrica con una potenza superiore a 4,5 kw.

“Sono soddisfatto per le misure del decreto aiuti”, ha commentato Giorgetti: “Concentrare le risorse in due mesi e aver allargato la platea dei beneficiari anche ai piccolissimi, compresi artigiani e le piccole attività, è positivo e le percentuali degli sconti effettivi sono molto significative. Di fatto si tratta di un beneficio sui costi energetici del 30-40% e non sulla differenza. Positive anche le misure che prevedono prestiti garantiti a tassi molto agevolati per pagare le bollette”.