Riscatto laurea agevolato più caro nel 2023: quanto costa

Riscatto laurea agevolato, ora costa di più: come cambiano gli importi nel 2023 e a chi conviene

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Emanuela Galbusera

Giornalista di attualità economica

Giornalista pubblicista, ha maturato una solida esperienza nella produzione di news e approfondimenti relativi al mondo dell’economia e del lavoro e all’attualità, con un occhio vigile su innovazione e sostenibilità.

Riscattare la laurea in forma agevolata costerà di più nel 2023. La spesa è rimasta stabile per gli anni dal 2019 al 2021, ma l’inflazione del 2022 ha determinato un rialzo. Con la conseguenza che la spesa del riscatto light da sostenere per ogni anno di corso di università è pari adesso a più di 5.776 euro (che diventano quasi 29mila euro per un corso di laurea di cinque anni), mentre nel 2022 ne bastavano 5.360 (il 7,8% in meno).

Riscatto laurea, come cambiano gli importi

A rivelare i nuovi costi per il riscatto della laurea è una simulazione effettuata da Smileconomy per il Corriere, che ha preso in considerazione tre profili differenti di lavoratori, 30enni, 45anni e 60enni, con un reddito netto medio mensile di 1.800 euro, e per ognuno di loro ha verificato l’impatto del riscatto ai fini di un anticipo dell’età pensionabile.

Per ognuno dei tre profili è stato calcolato il costo netto mensile su 120 rate di un riscatto di 5 anni di laurea (sono state considerate diverse fasce di reddito). Secondo Smileconomy, il riscatto agevolato dà il massimo beneficio ai lavoratori dipendenti, con un risparmio in termini di costo rispetto al tradizionale che può arrivare fino al 76%.
Per i redditi più bassi (1.000 euro), il riscatto agevolato ha un maggior costo rispetto al tradizionale, che nel caso dei lavori autonomi può arrivare fino al 44%.
Diversa la situazione per il riscatto tradizionale: per gli autonomi ha un costo minore – 24% del reddito – mentre per i dipendenti è 33%.

Con il riscatto agevolato della laurea un 30enne che ha iniziato a versare i contributi a 25 anni andrà in pensione con un anno e tre mesi di anticipo, se uomo, e con due anni e 5 mesi di anticipo se donna. Nessun anticipo se i contributi sono stati versati a partire dai 30. In quest’ultimo caso scarso anche il beneficio economico: si tratta di 10 euro.

I 45enni di sesso maschile che hanno iniziato a contribuire a 25 anni otterranno invece 1 anno e 4 mesi di anticipo. Le donne: due anni e 4 mesi. In caso di contribuzione a partire dai 30, avrebbero gli stessi riscontri dei 30enni: nessun anticipo sull’uscita dal lavoro e appena 9 euro mensili.

Migliore la situazione per chi ha 60 anni. Un 60enne che ha iniziato a versare i contributi a 25 anni anticiperà la pensione con il riscatto di 4 anni e 5 mesi (5 anni e 3 mesi per una donna), rinunciando a 68 euro sull’assegno mensile (92 euro per la donna). Un 60enne che ha iniziato a contribuire a 30 anni andrà invece in pensione a 67 anni e 3 mesi, con una maggiorazione dell’assegno di 173 euro.

Riscatto laurea, le differenze tra agevolato e ordinario

Ricordiamo che con l’agevolato si possono riscattare solo gli anni successivi al 1996. C’è un’opzione che permette di riscattare anche gli anni prima 1996 ma in questo caso bisogna passare per intero al sistema di calcolo contributivo, lasciando quello misto. Infatti, a seconda dell’età, c’è un riscatto della laurea diverso:

  • sistema di riscatto con la riserva matematica, per gli anni fino al 1995: tiene conto di età e retribuzione, il peso è maggiore più si attende;
  • calcolo a percentuale (33% dello stipendio annuo), per gli anni dal 1996 in poi, è legato alla retribuzione degli ultimi 12 mesi precedenti la domanda del riscatto;
  • riscatto agevolato per gli anni dal 1996, molto vantaggioso in termini di costi, ma con beneficio meno evidente sull’importo dell’assegno della pensione.

 

Cosa conviene?

Per capire cosa conviene, si possono consultare i patronati del lavoro, rivolgersi a consulenze private oppure utilizzare il simulatore online messo a disposizione dall’Inps. Il servizio, accessibile senza credenziali, offre una simulazione orientativa del costo del riscatto, della sua rateizzazione, della decorrenza della pensione (con e senza riscatto) e del beneficio pensionistico stimato conseguente al pagamento dell’onere.

Cosa è possibile riscattare

Nel computo possono essere inseriti i periodi corrispondenti alla durata dei corsi legali di studio universitario a seguito dei quali si è conseguito uno o più titoli rilasciati dalle Università o da Istituti di livello universitario:

  • diplomi universitari (corsi di durata non inferiore a due anni e non superiore a tre)
  • diplomi di laurea (corsi di durata non inferiore a quattro anni e non superiore a sei)
  • diplomi di specializzazione, che si conseguono successivamente alla laurea e al termine di un corso di durata non inferiore a due anni
  • dottorati di ricerca i cui corsi sono regolati da specifiche disposizioni di legge
  • laurea triennale, laurea specialistica e laurea magistrale
  • diplomi rilasciati dagli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM).

Sono esclusi gli anni fuori corso. È possibile anche riscattare solo una parte e non l’intero corso di studi.

Come fare domanda

La domanda può essere presentata esclusivamente per via telematica, attraverso uno dei seguenti canali:

  • sul sito Inps seguendo il percorso: “Prestazioni e servizi” > “Servizi” > “Portale riscatti -ricongiunzioni” (con accesso tramite SPID oppure CIE);
  • Patronati e intermediari dell’Istituto
  • Contact Center multicanale, chiamando da telefono fisso il numero verde gratuito 803 164 o da telefono cellulare il numero 06 164164, a pagamento in base al piano tariffario del gestore telefonico.