Quota 100, la fuga di insegnanti e medici verso la pensione

Entro tre anni il Servizio sanitario nazionale potrebbe perdere circa 24 mila medici. Rischio collasso negli ospedali e cattedre vuote a scuola

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Emanuela Galbusera

Giornalista di attualità economica

Giornalista pubblicista, ha maturato una solida esperienza nella produzione di news e approfondimenti relativi al mondo dell’economia e del lavoro e all’attualità, con un occhio vigile su innovazione e sostenibilità.

Con il contatore arrivato oramai 74.806 domande, quota 100 scatena la fuga di medici e insegnanti verso la pensione, con il rischio cattedre vuote a scuola e collasso per Asl e ospedali, vista la carenza già grave di personale medico e il permanente blocco delle assunzioni.

25mila medici pronti alla pensione 

Entro tre anni il Servizio sanitario nazionale potrebbe perdere circa 24 mila medici, per effetto sia del raggiungimento dei limiti per la pensione sia della quota 100. Via da asl e ospedali, stima l’Inps, anche 2.500 infermieri.

Tra il 2019 e il 2021, ben 20mila camici bianchi raggiungeranno infatti i limiti di età per andare in pensione e circa 4.500 (su un totale di 18-20 mila che ne maturerebbero i requisiti) potrebbero scegliere di lasciare il lavoro grazie a quota 100. Le stime sono del sindacato dei medici dirigenti Anaao Assomed, che ribadisce la sua preoccupazione per un Ssn sempre più a rischio a causa della fuoriuscita di medici, in netto peggioramento nei prossimi anni.

Un ennesimo allarme, quello lanciato dall’Anaao, che aveva calcolato come già nel 2015 ben il 67% dei medici dipendenti del Servizio sanitario nazionale aveva più di 50 anni. E, studiando la curva demografica aveva stimato che “l’emorragia di medici raggiungerà la cifra di circa 52.000 unità entro il 2025″.

Attualmente – aveva calcolato il sindacato – i dirigenti medici escono dal sistema con una età media di 65 anni. Nel 2018 è iniziata la quiescenza dei nati nel 1953. La curva dei pensionamenti raggiungerà il suo culmine tra il 2018 e il 2022 con uscite valutabili intorno a 6.000/7.000 ogni anno. Siamo di fronte, infatti, a una popolazione professionale particolarmente invecchiata per il blocco del turnover. L’arco di tempo considerato nello studio dell’Anaao – 2018/2025 – è tale da sterilizzare gli effetti della ‘quota 100’ sul numero globale delle uscite, rimanendo il nuovo criterio pensionistico in vigore per tre anni. Inevitabile, invece, l’effetto di accelerazione delle uscite che si concentreranno soprattutto tra il 2019 e il 2022.

Fuga dalle scuole

Arriva dalla scuola una valanga di richieste di quota 100. Dalla Ctps dei docenti, la cassa previdenziale di insegnanti e professori universitari sono già arrivate 13.887 domande, poco meno della metà di quelle dell’intero comparto della pubblica amministrazione, che di richieste ne conta fino ad ora 28.738.