Pensioni: niente quota 41, Salvini all’angolo. Cosa succede ora

Ma non è l'unico dossier che la Premier ha intenzione di congelare: anche l'autonomia non è considerato abbastanza prioritario e, dunque, a rischio completamento

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Redazione

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Quota 41 può attendere. Sembra proprio che il leader della Lega dovrà abbondonare – almeno per ora – uno dei suoi cavalli di battaglia. A fare professione di realismo ci pensa da un po’ il Ministro dell’Economia Giorgetti, in concerto con la Presidente del Consiglio Meloni. Non ci sono margini, i soldi per la Manovra non ci sono, tanto meno per mettere mano al sistema previdenziale. La Fornero non può essere riformata, per il 2024 si navigherà a vista, se possibile con la proroga dell’ettuale Quota 103.

Niente Quota 41

Per stavolta niente “Quota 41”  e nessuna vera riforma della legge Fornero: con buona pace del Ministro delle Infrastrutture al quale non resterà che fare spallucce e riprovare sperando di essere più fortunato. Sia chiaro, l’uscita dal lavoro uguale per tutti a prescindere dall’età anagrafica con 41 anni di contributi resta un obiettivo del leader della Lega ma dovrà ritentare l'”assalto” in tempi migliori. Che non sono questi.

Salvini all’angolo

“L’ammontare della manovra dipenderà anche da fattori di tipo europeo. A metà mese discuteremo, forse troveremo un accordo forse no, sulle nuove regole di bilancio Ue”, ha detto a chiare lettere il titolare dell’Economia Giorgetti. Per ora  come riporta La Stampa – si va verso la proroga di  un anno l’attuale Quota 103, come somma di 41 anni di contributi e 62 anni di età. Si ragiona anche sulla possibilità di ampliare l’Ape Social, estendendola ad altre categorie come lavoratori usuranti e donne, con una incognita su Opzione Donna il cui destino deve essere ancora deciso.

(Anche) l’autonomia può attendere

Ma non è l’unico dossier che la Meloni ha deciso di congelare.  In vista dell’ormai prossima Legge di Bilancio, la Premier ha dettato la linea ed è quella della massima prudenza. Il nodo è sempre quello delle risorse che sono poche, difficile dunque pensare ad una manovra espansiva, si ragionerà per priorità Anche per questo, in Consiglio dei Ministro, il tema del “completamento dell’autonomia differenziata” è stato vagamente accennato, ma nulla di più.

Un messaggio neanche troppo sibilino per sottolineare che il dossier non è considerato prioritario o quantomeno non così tanto  da potersi accaparrare le poche risorse a disposizione . Particolare che ovviamente non è sfuggito al’opposizione: “Il fatto che la manovra non preveda nulla sull’autonomia – dice Andrea Giorgis, senatore Pd – dimostra che nella maggioranza non tutti vogliono andare fino in fondo”.