Pensione da casalinga, le opzioni con e senza contributi offerte dall’Inps

Anche le casalinghe possono ottenere una pensione grazie a due misure diverse offerte dall'Inps, una con e una senza contributi

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Anche le casalinghe e in generale le persone che scelgono di occuparsi di casa e famiglia invece che lavorare da dipendente o da autonomo, possono andare in pensione. Esistono principalmente due opzioni, una ottenuta versando i contributi previdenziali e una senza.

La prima include il cosiddetto Fondo Casalinghe, un’opzione che l’Inps offre in alternativa ai contributi volontari. L’altra è la pensione sociale, che può essere ottenuta anche senza versare contributi ma che ha un importo molto minore. Per entrambe esistono requisiti e procedure che è necessario seguire per ottenerle.

Il Fondo Casalinghe: come funziona la pensione

L’Inps mette a disposizione dei cittadini che non lavorano per prendersi cura di casa e famiglia il cosiddetto Fondo Casalinghe (in realtà Fondo di previdenza per le persone che svolgono lavori di cura non retribuiti derivanti da responsabilità familiari). La sua funzione è quella di permettere a chi non è né dipendente né lavoratore autonomo di versare i contributi necessari a ottenere una pensione in età avanzata.

Il Fondo, come detto, prevede prima di tutto il versamento di alcuni contributi. Per iscriversi è sufficiente dimostrare all’Inps di non avere né un’attività in proprio né un contratto di lavoro dipendente di alcun tipo e presentare domanda sul portale dell’istituto. La richiesta verrà accettata in automatico una volta presentata tutta la documentazione richiesta in maniera corretta.

A questo punto si riceveranno i bollettini che indicheranno come versare i propri contributi. Non esiste un importo prefissato, ma il minimo è di 26 euro al mese. Questi contributi rimangono però silenti, che significa che se non utilizzati non potranno essere sfruttati né per la ricongiunzione con altre gestioni né per la totalizzazione. Il trattamento pensionistico ammonterà, se si rispettano i contributi minimi per un totale di 35 anni, a 1.000 euro al mese.

La pensione sociale per le casalinghe: come ottenerla

Le casalinghe possono ottenere una pensione anche senza versare i contributi. Oltre al costo, come visto, sfruttare il Fondo Casalinghe richiede costanza e di fatto l’impegno a non lavorare, una circostanza che poche famiglie si possono permettere. L’alternativa per le persone che non hanno accumulato abbastanza contributi per ottenere una pensione di vecchiaia è la pensione sociale.

I requisiti da rispettare per ottenere questo assegno sono quattro. Avere almeno 67 anni di età. Essere cittadino italiano o di un Paese europeo ed essere iscritto all’anagrafe del proprio comune di residenza, oppure essere cittadino extracomunitario con un permesso di soggiorno di lungo periodo. Avere avuto una residenza stabile e continuativa nel nostro Paese per almeno 10 anni. Avere un reddito inferiore a una soglia minima che viene aggiornata ogni anno.

In questo modo si può ottenere una pensione di 534 euro al mese per 13 mensilità totali. Questa è la cifra che verrebbe ottenuta dalle casalinghe, dato che è riservata alle persone con reddito pari a zero. Se invece si possiede una fonte di reddito che comunque non supera la soglia prefissata per l’ottenimento della pensione sociale, l’ammontare dell’assegno che l’Inps erogherà sarà di 435 euro. La misura ridotta si applica anche alle donne coniugate con redditi cumulati al coniuge che superano la soglia di 13.894 euro.