Nell’ambito dell’accesso alle pensione anticipata, in quale fattispecie rientra l’assistenza ad un parente disabile? Esistono in merito precise disposizioni Inps, che recitano quanto segue.
Possono andare in pensione anticipatamente coloro che – al momento della domanda di uscita – assistono da almeno sei mesi:
- coniuge o parente di primo grado convivente;
- parente o affine di secondo grado qualora i genitore o il coniuge della persona con handicap abbiano almeno 70 anni o siano affetti da patologie invalidanti, o siano deceduti o mancanti.
La visita medico-legale
Oltre al necessario requisito di parentela, è richiesto che le persone da assistere abbiano un handicap in situazione di gravità riconosciuto ai sensi dell’articolo 3, III comma, della legge 104/1990. Non esiste automatismo tra percentuale di invalidità e riconoscimento della pensione anticipata. Sarà l’apposita visita medico-legale a stabilire il nesso e valutarne il livello di gravità.
Due vie per la pensione anticipata
Le corsie per accedere alla pensione anticipata, in questi casi, sono due:
- quota 41 per lavoratori precoci
- ape social.
La prima, oltre a 41 anni di contributi, prevede che almeno dodici mesi siano stati versati prima del compimento dei 19 anni. E’ prevista una finestra mobile di tre mesi.
Confermato l’Ape Social per il 2020
Il requisito anagrafico è di 63 anni (quello contributivo per chi assiste un familiare disabile di 30 anni). Per chi soddisfa i requisiti non ci sono costi o penalizzazioni.