Pensioni, scadenza importante a marzo 2025 per chi vuole anticipare

Chi intenda presentare la domanda per andare in pensione anticipata con l'Ape sociale o con Quota 41 precoci farebbe bene a muoversi entro il 31 marzo, per aumentare le sue chances

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Pubblicato: 20 Febbraio 2025 11:08

Il primo appuntamento dell’anno per chi voglia andare in pensione anticipata nel 2025 è fissato alla fine del mese di marzo: la richiesta per la finestra per l’Ape Sociale, così come per i lavoratori precoci (Quota 41) è fissata al 31 marzo 2025.

Si tratta di un appuntamento capitale, dal momento che la normativa previdenziale subordina la possibilità di accedere alle finestre pensionistiche solo a patto che vi siano abbastanza coperture nel corso dell’anno. Questo significa che, potenzialmente, chi fa domanda nella prima parte dell’anno ha più chances di lasciare il lavoro, rispetto a chi si muove nei mesi successivi.

Perché è importante l’appuntamento del 31 marzo

I dettagli della disciplina vengono chiariti nel messaggio Inps 598 del 17 febbraio 2025, che spiega il funzionamento del Collegato Lavoro entrato i vigore lo scorso 12 gennaio (Legge 203 del 2024). Il testo ha esteso le finestre dell’Ape Sociale alla pensione anticipata dei lavoratori precoci.

Le richieste per le finestre pensionistiche per Ape Sociale e pensioni precoci sono tre:

  • 31 marzo;
  • 15 luglio;
  • 30 novembre.

Per i motivi sopra riportati, la più importante dell’anno è quella di fine marzo. Ciò comporta, inevitabilmente, delle disparità fra gli aventi diritto, dal momento che persone che si ritrovano in condizioni previdenziali identiche possono ottenere riscontri differenti dall’Inps, in base alla data di presentazione della domanda di pensione. Il rischio è quello di dover rimandare la pensione di un anno.

Ma il Collegato Lavoro è andato a modificare anche gli obblighi relativi alle comunicazioni dell’Inps, che deve rendere noto l’accoglimento o il rigetto dell’istanza entro le seguenti date:

  • 30 giugno per le domande presentate entro il 31 marzo;
  • 15 ottobre per le domande presentate entro il 15 luglio;
  • 31 dicembre per le domande presentate entro il 30 novembre.

Ma attenzione: i riscontri dell’Inps servono solo a informare il lavoratore del diritto acquisito ad accedere all’anticipo pensionistico (Ape Sociale o Quota 41 precoci). Ricevuto il via libera dall’Inps va successivamente presentata la domanda di pensione vera e propria.

Opzione donna e Ape sociale

Ma il 31 marzo 2025 è una data di importanza capitale anche per altri motivi: le lavoratrici della scuola che hanno presentato domanda di cessazione dal posto di lavoro per Opzione donna, e che presenteranno anche la domanda per l’Ape sociale nel termine tassativo del 31 marzo potranno comunicare alla competente struttura territoriale dell’Inps la rinuncia alla domanda di pensionamento con Opzione donna già presentata. Ma sempre previo riconoscimento del diritto da parte dell’Inps.

Differenze fra Quota 41 precoci e Ape sociale

Sono considerati lavoratori precoci quelli che all’età di 19 anni hanno accumulato almeno 12 mesi di contribuzione, anche non continuativa. Perché possano lasciare il lavoro con la pensione anticipata è loro richiesto di avere lavorato in totale 41 anni. Devono inoltre rientrare in una delle categorie meritevoli di tutela indicate dalla legge (disoccupazione, caregiver, invalidità) e avere svolto lavori usuranti (dl n. 67/2011) o attività gravose nell’ultima parte della loro vita professionale (7 anni negli ultimi 10 o 6 anni negli ultimi 7).

L’Ape sociale è rivolta a chi, con almeno 30 anni di contribuzione sia disoccupato, o sia un caregiver, soffra di un certo grado di disabilità; è riconosciuta anche a chi con 36 anni di contribuzione abbia svolto attività gravose nell’ultima parte della loro vita professionale, nella stessa forma riconosciuta per la Quota 41 precoci (ultimi 7 anni su 10 oppure 6 anni su 7).