Inps prepara le linee guida previdenziali per content creator e influencer

Inps pronta a introdurre norme per content creator e influencer: attese certezze su obblighi contributivi e previdenza per il settore digitale

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Pubblicato: 12 Dicembre 2024 09:12

Content creator, influencer, talent manager: la pensione arriva anche per loro. L’Inps è pronta a pubblicare una nuova circolare che chiarirà finalmente gli obblighi contributivi di una categoria in continua metamorfosi.

L’iniziativa, che arriva dopo la creazione del codice Ateco per chi lavora nel mondo dell’influencer marketing, punta a dare ordine e certezze, diventando una bussola per i professionisti del settore.

Le voci di un settore in evoluzione

Durante l’evento “C come Economy. Risposte concrete ad un mondo virtuale”, il direttore generale dell’Inps, Antonio Pone, ha presentato i contorni di questa novità. Organizzato dall’Associazione Italiana Content & Digital Creators con la partecipazione di Assoinfluencer, l’incontro ha messo al centro le esigenze di chi opera nel digitale.

Pone ha dichiarato: “È molto importante che queste professioni giovani e molto variegate trovino da subito delle certezze anche per quanto riguarda l’ambito previdenziale”. La nuova circolare punta a rendere più semplice la vita contributiva di chi lavora in rete, adattando vecchie norme a dinamiche economiche innovative.

Numeri e dinamiche del mondo digitale

Secondo il Rapporto I-Com 2024, in Italia la professione di influencer conta oltre 50 mila unità, includendo più di 18 mila posti di lavoro a tempo pieno e oltre 33 mila nell’indotto. Le entrate medie annue si attestano a 84.028 euro, quasi tre volte il salario medio italiano. Tuttavia, la distribuzione dei guadagni è disomogenea: la maggioranza dei professionisti percepisce redditi medio-bassi, mentre una ristretta cerchia di star supera 1,6 milioni di euro l’anno.

Un dato interessante riguarda la soglia dei 10 mila followers, individuata come spartiacque tra dilettanti e professionisti. La fascia tra 10 e 49 mila followers rappresenta la quota più ampia del settore, generando il 34% dei guadagni totali, pari a 1,38 miliardi di euro. Al contrario, i pochi influencer con oltre un milione di followers raccolgono il 23% dei ricavi, per un totale di 931 milioni di euro.

Una guida pratica per il digitale

La circolare non sarà un semplice documento: è stata concepita per essere un manuale operativo. Un testo che analizza le diverse situazioni in cui si muovono i professionisti del web, indicando con precisione a quale gestione iscriversi e come adempiere agli obblighi fiscali. L’obiettivo è eliminare le ambiguità e dare un quadro contributivo chiaro e accessibile.

Tempistiche di rilascio

Il testo è già nelle mani del Ministero del Lavoro per un ultimo vaglio. Secondo Pone, “Il testo è stato già inviato al ministero del Lavoro e ci attendiamo feedback in tempo abbastanza veloci”. La pubblicazione potrebbe avvenire entro poche settimane, al massimo dopo l’Epifania.

“Questi giovani andranno tutti in pensione con il contributivo; quindi, per loro conta ogni singolo periodo lavorato”, ha spiegato il direttore generale. L’Inps si propone di rispondere in modo pratico e immediato, aprendo una strada concreta per la sicurezza previdenziale di chi vive di creatività digitale.

Il ruolo delle piattaforme e l’indotto

Il settore ha registrato un giro d’affari di 4,06 miliardi di euro nel 2024, con Instagram in testa per ricavi (3,3 miliardi), seguito da TikTok (446,88 milioni) e YouTube (279,65 milioni). L’Italia, con 82 influencer ogni 100.000 abitanti, è al terzo posto in Europa dopo Spagna e Regno Unito. La maggior parte dei professionisti si concentra su Instagram, seguita da YouTube e TikTok.