Mutui Euribor, dalla Cassazione no ai rimborsi automatici: la manipolazione va provata

La Corte di Cassazione torna sul caso dei mutui Euribor ponendo dei paletti che restringono il campo a chi intenda fare ricorso. Le precisazioni della sentenza numero 12007

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Pubblicato: 7 Maggio 2024 13:44

La Cassazione frena gli entusiasmi di chi, avendo stipulato un mutuo Euribor, sperava in un rimborso automatico. Era stata la stessa Cassazione a decretare lo scorso febbraio la nullità degli interessi calcolati con l’Euribor, alla luce del cartello messo in atto fra alcune grandi banche.

Mutui a tasso Euribor, nuova sentenza della Cassazione

Per i supremi giudici, chi punti a dichiarare la nullità degli interessi di un mutuo Euribor deve prima fornire la prova “non solo dell’esistenza di una intesa o di una pratica volta ad alterare il parametro in questione, ma anche del fatto che tale intesa o pratica abbia raggiunto il suo obbiettivo e, quindi, quel parametro sia stato effettivamente ‘alterato’, in concreto, a causa della illecita manipolazione subita e, di conseguenza, non sia utilizzabile nei rapporti tra le parti, non corrispondendo all’oggetto del contratto, come determinato secondo la volontà delle parti”. Così viene scritto nella sentenza 12007 del 3 maggio 2024. E non solo: se l’istituto di credito non è coinvolto o comunque consapevole, allora la clausola non è nulla.

Il caso dell’Euribor manipolato

Il caso dei mutui Euribor manipolati è esploso con la decisione della Commissione Europea del 4 dicembre 2013 che ha evidenziato l’effettiva esistenza di una attività manipolativa messa in atto da 8 fra le principali banche europee per la determinazione del tasso Euribor. Con la sentenza n. 34889 del 13 dicembre 2023 gli Ermellini hanno stabilito il diritto al rimborso degli interessi pagati sui mutui a tasso Euribor che sono stati manipolati nel periodo compreso tra il 2005 ed il 2008. Ora la Cassazione aggiunge alcuni nuovi elementi.

Recentemente, alcuni tribunali hanno negato i rimborsi a cittadini che avevano stipulato mutui con Euribor manipolato.

Perché il cittadino possa esercitare i suoi diritti, una illecita manipolazione della banca sul mutuo Euribor deve effettivamente esserci stata in maniera consapevole e tale manipolazione deve avere sortito degli effetti concreti sugli interessi del mutuo tali da configurare una violazione del contratto. Ma la Cassazione lascia la porta aperta alla dichiarazione di parziale nullità in caso si riesca a dimostrare che l’alterazione del parametro ha effettivamente inciso nello specifico rapporto contrattuale. In questo caso, qualora non sia possibile ricostruirne il valore “genuino” del tasso le conseguenze andranno valutate secondo i principi generali dell’ordinamento.

È dunque obbligatorio verificare se le pratiche manipolative non siano solo state tentate; se la manipolazione dei tassi abbia sortito effetti, e per quanto tempo; e, infine, quali siano le conseguenze della eventuale nullità parziale delle clausole sul contratto nel suo complesso.

La Suprema corte esclude quindi il colpo di spugna e impone, in caso di ricorso, di controllare il singolo contratto.

Cos’è l’Euribor e come viene calcolato

Euribor è acronimo di Euro Interbank Offered Rate. Si tratta del tasso di interesse medio applicato agli scambi di denaro interbancari messi in atto dai principali istituti di credito dell’area Euro. Viene calcolato giornalmente in diverse scadenze (1 settimana, 1 mese, 3 mesi, 6 mesi, 12 mesi) e serve come riferimento per fissare i tassi di interesse su vari prodotti finanziari, come prestiti, mutui e derivati. L’Euribor è parte fondamentale dei mercati finanziari europei e influenza direttamente i costi dei prestiti per le imprese e i consumatori. Una eventuale manipolazione dell’Euribor ha dunque effetto, a cascata, su una serie di prodotti finanziari.