Prezzi skipass in aumento con la nuova stagione sciistica, 12 miliardi di giro d’affari

Ripartenza sci italiana a dicembre con novità come l'obbligo di casco, ma gli skipass aumentano ovunque: ecco dove si sono registrati i maggiori rincari

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Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

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La stagione sciistica italiana è pronta a ripartire ufficialmente nel primo week-end di dicembre, in coincidenza con il ponte dell’Immacolata. Quest’anno gli appassionati troveranno non solo piste perfettamente innevate, ma anche tante novità. Oltre ai nuovi impianti di risalita e l’introduzione dell’obbligo del casco per tutti coloro che praticano sci alpino e snowboard, in molte piste arrivano anche i sistemi di innevamento potenziati. Ma come spesso accade, alle buone notizie si accompagna un rovescio della medaglia: i prezzi degli skipass sono in aumento in quasi tutti i comprensori.

Di quanto sono aumentati i prezzi degli skipass

Secondo Assoutenti, che ha confrontato le tariffe dal 2021 a oggi, la stagione sciistica 2025-2026 segna un ulteriore rincaro sia per i biglietti giornalieri sia per gli abbonamenti stagionali.

Nel dettaglio, tra le mete più popolari che registrano un aumento dei prezzi degli skipass c’è Livigno. Qui il costo del biglietto giornaliero è cresciuto dell’8,3% rispetto al 2024. A seguire troviamo Sestriere e Vialattea, che segnano un +4,8%. Ci sono poi  Civetta (+4,5%;), Dolomiti Superski e La Thuile (+3,6%) e infine  Cervinia (+3,3%) e Courmayeur +3%.

Gli abbonamenti stagionali crescono invece del +3,8% in Valle d’Aosta, del +2,6% sulle Dolomiti e dell’+1% a Livigno.

In termini assoluti, per quanto riguarda i prezzi, un biglietto giornaliero varia dai 58 euro di La Thuile ai 72 euro di Livigno, fino agli 86 euro nei comprensori del Dolomiti Superski. Per gli abbonamenti stagionali si parte da 965 euro a Livigno fino ai 1.788 euro per la formula Valle d’Aosta+Zermatt.

Si tratta di tariffe che se paragonate con quelle della stagione invernale 2021-2022, segnano rincari che possono arrivare a sfiorare il 40%, denuncia Assoutenti.

E ancora una volta, la percentuale maggiore è quella di Livigno, dove il biglietto giornaliero per accedere agli impianti sciistici è passato dai 52 euro del 2021 agli attuali 72 euro. Se messi a paragone, i due prezzi, ci tratta di una maggiore del 38,5%.

Si attende ora che gli impianti sciistici dell’Alto Sangro (Roccaraso, Rivisondoli, Pescasseroli), comunichino anche loro il tariffario per la nuova stagione sciistica, per capire se anche in questo caso ci saranno rincari.

Già l’anno scorso, per esempio, prezzo del biglietto giornaliero è salito a 58 euro, +23,4% rispetto ai 47 del 2021, mentre l’abbonamento stagionale è aumentato del 30,1%, passando da 580 a 755 euro.

Una stagione da record per il turismo della neve

Secondo le previsioni di Jfc, società specializzata in marketing turistico, l’inverno 2025-2026 si preannuncia da record. Il giro d’affari complessivo legato alla montagna è stimato oltre i 12 miliardi di euro, grazie all’aumento dei flussi turistici sia interni che provenienti dall’estero.

Crescono in particolare gli arrivi da Nord ed Est Europa, attratti non solo dalle piste ma anche dall’offerta di attività outdoor, ristorazione d’alta quota e intrattenimento nei rifugi.

Il desiderio di relax e di contatto con la natura resta il filo conduttore: il 75% degli italiani sceglie la montagna per staccare dalla routine, combinando sport e benessere in un’esperienza più soft ma di qualità.

Il comparto dello sci in Italia continua a rappresentare una componente strategica del turismo nazionale, con un indotto che va ben oltre le piste. Strutture ricettive, ristorazione, servizi, trasporti e commercio sono tutti servizi correlati che, ovviamente, dei flussi turistici in aumento in montagna ne giovano.