Kim Jones saluta Dior Homme dopo l’ultima sfilata del 24 gennaio scorso a Parigi. Durante i sette anni trascorsi nel marchio del lusso nel portafoglio del gruppo LVMH, lo stilista ha portato la maison a triplicare il business della divisione uomo e a imprimere il suo stile gioioso e sartoriale.
L’addio di Kim Jones
L’annuncio dell’addio di Kim Jones è stato ufficializzato stamattina, ma era nell’aria già da diversi mesi. Il suo passaggio dalla divisione creativa di Fendi al pret-à-porter e l’haute couture ad ottobre 2024 era stato interpretato come un chiaro segnale di un cambiamento che sarebbe arrivato da lì a poco. Nominato direttore artistico di Dior Homme per le collezioni Ready-to-Wear e Accessori, Jones è riuscito in sette anni a triplicare il business della divisione uomo, oltre a trasmettere uno stile unico alla sua moda.
“Sono estremamente grata per il notevole lavoro svolto da Kim Jones, dal suo studio e dagli atelier. Con tutto il suo talento e la sua creatività, ha costantemente reinterpretato l’eredità della maison con autentica libertà di tono e sorprendenti, collaborazioni artistiche altamente desiderabili”, ha dichiarato Delphine Arnault, presidente e amministratore delegato di Christian Dior Couture.
La maison Dior “desidera esprimere la sua più profonda gratitudine a Kim Jones, che ha accelerato lo sviluppo delle collezioni Uomo a livello internazionale e ha contribuito notevolmente all’influenza mondiale della Maison creando un guardaroba stimolante che è sia classico che contemporaneo e collegato ad alcuni artisti del nostro tempo”.
L’uscita di scena è arrivata dopo l’ultima sfilata Dior Homme del 24 gennaio scorso a Parigi, al termine della quale Jones ha ricevuto la Légion d’Honneur accompagnato da Anna Wintour, direttrice di Vogue America. In pole per la sua successione ci sarebbe Jonathan W Anderson, attuale direttore creativo del marchio Loewe.
“È stato un vero onore aver potuto creare le mie collezioni all’interno della maison Dior, un simbolo di assoluta eccellenza. Esprimo la mia profonda gratitudine al mio studio e agli atelier che mi hanno accompagnato in questo meraviglioso viaggio. Hanno dato vita alle mie creazioni”, ha proseguito Kim Jones. “Vorrei anche cogliere questa opportunità per ringraziare gli artisti e gli amici che ho incontrato attraverso le mie collaborazioni. Infine, provo sincera gratitudine verso Bernard e Delphine Arnault, che mi hanno dato il loro pieno supporto”.
Gli altri cambi al vertice
L’uscita di scena di Kim Jones non è l’unico cambio al vertice nel settore del fashion, che sta vivendo un vero risiko delle posizioni. Da giorni si rincorrono voci su una possibile uscita di scena di Maria Grazia Chiuri dalla direzione creativa delle collezioni di prêt-à-porter e alta moda femminile di Dior, soprattutto dopo il successo dell’ultima sfilata parigina di lunedì scorso. Tra i possibili scenari, si ipotizza un suo passaggio a Fendi.
Virginie Viard è stato sostituito da Blazy, ex direttore creativo di Bottega Veneta, a sua volta rimpiazzato da Louise Trotter, che ha lasciato Carven per unirsi al gruppo Kering. All’elenco si aggiunge l’uscita di scena di Jonh Galliano da Maison Margiela del Gruppo OTB di Renzo Rosso, sostituito da Glenn Martens.