Javier Goyeneche e la sua Ecoalf: oltre il concetto di eco-sostenibilità e riciclo

Dal filato del mare, alle sneakers ricavate dalle foglie d’Ananas, fino ai capi monomateria, per un brand che ha nel suo Dna il concetto della sostenibilità.

Foto di Paolo Gelmi

Paolo Gelmi

Esperto di moda e lifestyle maschile

Esperto di moda e lifestyle, è stato direttore di svariate riviste cartacee nel settore luxury.

Negli ultimi anni abbiamo sentito parlate di eco-sostenibilità ed economia circolare sino a stancarci, troppo spesso questi termini vengono utilizzati in modo improprio per promuovere la propria azienda o il proprio prodotto, quasi fosse un elemento di pura tendenza. Ma scavando nel profondo, scopriamo troppo spesso che di eco- sostenibile non c’è nulla, oppure è presente in minima parte. Girando al Pitti Immagine Uomo, abbiamo trovato un brand che ha nel proprio Dna il concetto di economia circolare e punta tutta la sua mission su questo elemento.

Ecoalf è un azienda spagnola che viene fondata nel 2009 da Javier Goyeneche (che ricopre anche la carica di Presidente dell’azienda), per dimostrare che si può creare una moda eco-friendly senza abusare delle risorse naturali del nostro pianeta, sfruttando alcuni materiali riciclati ricavati dai fondali marini. In poche parole questo brand converte la spazzatura dei nostri mari sino a farla diventare capi di moda, dalla raccolta al riciclo il passo non è così breve. L’azienda di Javier Goyeneche ha puntato tutto sulla ricerca per poter raggiungere il proprio obiettivo, cioè creare una moda al 100% eco-sostenibile, per capire bene cosa si intende quando si parla di materiali ricavati dai fondali marini, occorre approfondire quali siano. Tra questi troviamo le reti da pesca, che sono realizzate in nylon, che è una fibra che risulta essere molto resistente; questa viene usata da Ecoalf nella produzione di vestiti e scarpe, bottiglie di plastica: i mari sono purtroppo molto contaminati da questo materiale che viene facilmente abbandonato da persone incivili, una volta raccolta la plastica l’azienda spagnola attraverso un processo di elaborazione molto delicato, trasforma questa materia in fibre di poliestere chiamata “Fibra del mare” che successivamente verrà utilizzata per creare abiti, giacche e accessori vari.

Non solo detriti ricavati dai fondali marini, ma Ecoalf lavora anche con i pneumatici usati, che sono molto difficili da smaltire o riciclare. Dopo molti anni di studio e ricerca l’azienda spagnola è riuscita a separare i vari elementi del pneumatico, creando ex novo una polvere pulita che viene usata per creare la gomma delle suole delle scarpe. Sembrerà molto strano ma a questo strano utilizzo dei materiali di scarto, si aggiungono anche i fondi di caffè, che vengono riciclati e successivamente mescolati con polimeri e poliestere, sino a diventare un filo da utilizzare per la creazione di capi d’abbigliamento.

QF Lifestyle ha incontrato Javier Goyeneche al Pitti immagine per farci raccontare la filosofia e lo sviluppo di un brand così particolare.

ecoalf

Javier, come fate a raccogliere in mare i materiali da riciclare?
Ecoalf tramite la sua Fondazione investe e finanzia quest’operazione, che non potrebbe avvenire senza la collaborazione dei pescatori che con i loro pescherecci navigano i nostri mari. Con loro abbiamo chiuso un accordo gratuito; queste imbarcazioni sono una grandissima risorsa non solo per la pesca, ma anche perché raccolgono ogni genere di spazzatura . E grazie a questo elemento abbiamo creato il progetto “ Upcyclig The Oceans” ,promosso e sostenuto dalla nostra Fondazione fondata nel 2015, che ci permette di recuperare questi materiali abbandonati e attraverso processi super tecnologici riciclarli, trasformandoli successivamente in capi d’abbigliamento. Questa operazione ha un duplice valore : il primo è quello di ripulire i nostri mari, abbiamo già tolto tonnellate di rifiuti e abbiamo una flotta di pescherecci che collaborano con noi che aumenta anno dopo anno, siamo a più di 5000 pescherecci tra Italia, Grecia, Francia e Spagna;  il secondo è quello di portare sul mercato capi di moda davvero eco-sostenibili. La circolarità è un processo molto più profondo del riciclo dei materiali, bisogna creare dei prodotti che siamo riciclabili in eterno, riducendo così sprechi e inquinamento, dobbiamo rispettare il nostro pianeta che ogni anno si ammala sempre più, dobbiamo lasciare ai nostri figli un luogo sano e incontaminato il più possibile.

Parlando di riciclo all’infinito ci pare di capire che abbiate una novità in questo senso?
Esattamente, dopo anni di studi e ricerche siamo arrivati a creare dei capi d’abbigliamento composti al 60% da monomateria. Mi spiego meglio, quando creiamo dei capi con materiale riciclato, questo è composto a sua volta da tanti elementi diversi.  Ecolaf è riuscita a separare questi materiali e a crearne uno al 60% composto dalla stessa materia, a volte cotone altre volte altri elementi. Questo permette di avere non solo una collezione unica sul mercato, ma anche di poter ulteriormente riciclare i capi una volta utilizzati, parliamo di riciclo del riciclo.

Quali sono le novità della collezione uomo autunno-inverno 2023/24?
Abbiamo parecchie novità anche in termini di stile, i primi capi creati con il sistema “monomateria” sono i piumini e gilet che sono creati con materiali riciclati, e a loro volta riciclabili, così come il parka Iceberg che è stato creato mescolando i nostri “filati del mare” con poliestere post-industriale. Altra novità è la collezione Made to be Re-Made, realizzata tutta con cotone riciclato. Infine abbiamo realizzato delle sneakers con delle foglie di Ananas e abbiamo accessori creati con la plastica raccolta nei mari che diventa, attraverso la nostra lavorazione, il “filato del mare”.

Lei riesce ad essere sempre eco nella sua vita?
Purtroppo ancora oggi mi è difficile essere eco in ogni cosa, ma dove posso lo sono : dall’auto che uso, alle cose che indosso e dalle scelte che faccio. Ogni volta che la vita me lo permette cerco di dare un forte contributo alla salvaguardia del nostro meraviglioso pianeta. Dovrebbe essere un obiettivo di ogni uomo quello di rispettare la terra in cui si vive, cercando di utilizzare il meno possibile materiali naturali. Con il mio brand abbiamo fatto passi da gigante dal 2009,  sono certo che in futuro sarà ancora più incisiva la nostra produzione di capi d’abbigliamento di moda eco-sostenibili e che la nostra Fondazione darà sempre di più il proprio sostegno alle nostre iniziative.