Fermo pesca per i gamberi, diverse le regioni coinvolte in Italia

Previsto il fermo pesca per i gamberi da luglio a ottobre 2025, il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste ha decretato l'interruzione

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Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

Pubblicato: 14 Aprile 2025 12:10

Il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste ha decretato un’interruzione temporanea, ma obbligatoria, delle attività di pesca per i gamberi. Con il decreto ministeriale n. 124436 ha stabilito un fermo pesca obbligatorio che coinvolge numerose regioni italiane e che avrà luogo tra luglio e ottobre.

L’obiettivo di tale disposizione è tutelare le risorse ittiche, in particolare il gambero rosso mediterraneo (Aristaemorpha foliacea) e il gambero viola mediterraneo (Aristeus antennatus), due specie cruciali per la pesca costiera e di profondità.

Per chi vale il fermo pesca

L’articolo 1 del decreto stabilisce che l’interruzione delle attività di pesca sarà continuativa e obbligatoria per periodi specifici, variabili in base ai compartimenti marittimi e alle aree di pesca, per l’utilizzo delle attrezzature da traino come

  • le reti a strascico a divergenti;
  • le reti gemelle a divergenti;
  • le sfogliare o rapidi.

Quando inizia il fermo pesca dei gamberi

Le date stabilite per il fermo pesca dei gamberi sono le seguenti:

  • dal 31 luglio al 13 settembre 2025 per le unità da pesca iscritte nei porti dei compartimenti marittimi di Trieste e Ancona (GSA 17 e 18);
  • dal 16 agosto al 29 settembre 2025 per le unità da pesca iscritte nei porti di San Benedetto del Tronto a Bari (GSA 17 e 18);
  • dal 1° ottobre al 30 ottobre 2025 per la pesca costiera e profonda a Brindisi, Gallipoli, Taranto, Corigliano Calabro, Crotone, Reggio Calabria, Bagnara Calabra, Vibo Valentia, Gioia Tauro, Napoli, Torre del Greco, Castellammare di Stabia, Salerno, Gaeta, Roma Fiumicino, Civitavecchia, Livorno, Porto Ferraio, Marina di Carrara, Viareggio, Genova, Imperia, Savona, La Spezia, Milazzo, Palermo, Trapani, Cagliari, Oristano, Porto Torres, La Maddalena, Olbia.

Differenze regionali e obblighi locali

Le disposizioni del decreto coinvolgono diverse regioni, con una particolare attenzione per quelle costiere e quelle in cui la pesca dei gamberi di profondità è predominante.

In Sicilia, ad esempio, il fermo pesca per il gambero rosso e viola avrà una durata minima di 30 giorni, con date che dovranno essere determinate dalle autorità regionali e da concordare con le linee guida nazionali.

In ogni caso, il ministero richiede che gli armatori delle imbarcazioni che operano con i metodi indicati, abbiano la responsabilità di comunicare alla Direzione Generale della Pesca Marittima e all’Ufficio Marittimo competente la scelta di utilizzare l’attrezzatura per la pesca dei gamberi di profondità.

Inoltre, gli armatori dovranno provvedere alla consegna dei documenti di bordo e, quando necessario, a seguire le procedure per la manutenzione delle attrezzature di pesca.

Anche durante il fermo pesca, le imbarcazioni possono essere autorizzate a spostarsi temporaneamente per manutenzione o per operazioni tecniche, ma solo con il previo consenso delle autorità marittime competenti.

L’impatto economico sul settore della pesca

Le disposizioni del fermo pesca obbligatorio hanno suscitato reazioni contrastanti nel settore. Se da un lato gli operatori riconoscono la necessità di tutelare le risorse marine per garantire la sostenibilità a lungo termine della pesca, dall’altro lato molti temono che le restrizioni possano comportare significative perdite economiche per le flotte, in particolare per quelle che dipendono in misura maggiore dalla pesca del gambero.

Potrebbero aumentare in questo periodo anche le importazioni di pesce straniero. Per questo motivo, le associazioni di categoria, come le associazioni dei pescatori e i consorzi locali, hanno chiesto al Governo di implementare misure di sostegno per i periodi di fermo pesca, in modo da minimizzare l’impatto sul reddito delle imprese di pesca e sulla comunità locale.