I lavoratori dell’azienda italiana dell’e-commerce di lusso Yoox Net-a-Porter sono scesi in sciopero contro i 211 licenziamenti annunciati dalla società. I dipendenti lamentano la mancanza di dialogo con i sindacati e il mancato utilizzo di qualsiasi ammortizzatore sociale, oltre all’assenza di un piano di rilancio.
Yoox è stata acquisita ad aprile 2025 dal gruppo tedesco LuxExperience, proprietario del suo principale concorrente, Mytheresa. L’operazione sembrava pensata per rilanciare Yoox, in difficoltà da alcuni anni, ma i due siti non sono riusciti a unire due identità distinte, continuando a vendere prodotti molto simili a clientele sostanzialmente identiche.
Lo sciopero dei lavoratori di Yoox
Da lunedì 8 settembre i lavoratori delle sedi di Bologna di Yoox hanno deciso di entrare in sciopero contro la decisione dell’azienda italiana di licenziare circa il 20% del suo personale, 211 dipendenti su quasi 1.100.
I dipendenti chiedono che i sindacati siano coinvolti in una trattativa per l’attivazione degli ammortizzatori sociali, come la cassa integrazione.
Yoox Net-a-Porter è in difficoltà e tra il 2023 e il 2024 e ha registrato perdite per circa 2 miliardi di euro. Era stata avviata una ristrutturazione per ridurre questo passivo, ma nessuno, tra lavoratori e sindacati, si sarebbe aspettato una procedura di licenziamento collettivo.
Lo sciopero durerà 16 ore, 8 delle quali sono già state attuate lunedì 8 settembre. Per le altre il sindacato ha deciso di attendere l’incontro urgente chiesto alla dirigenza di Yoox, che avverrà mercoledì 10.
È stata anche richiesta l’apertura di un tavolo di crisi presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy.
La vertenza contro la società madre tedesca
I sindacati stanno accusando della situazione la nuova proprietà tedesca.
Al momento dell’acquisizione, ha raccontato il rappresentante aziendale della Filcams Cgil Alessandro Trapezio a Il Post, le prospettive per Yoox sembravano buone:
Ci avevano addirittura regalato delle matitine e delle cartoline con parole chiave di incoraggiamento e coesione aziendale.
Lo stesso Trapezio ha accusato Yoox e LuxExperience di aver licenziato diverse persone dalla sede bolognese di Zola Predosa con ragioni pretestuose.
Molte altre, circa 200, si sarebbero dimesse dopo essere state “accompagnate alla porta” dalla dirigenza.
Negli scorsi mesi, inoltre, a molti dei 460 dipendenti rimasti in questa sede è stato chiesto se fossero disposti a un trasferimento nella sede dell’azienda di Monaco di Baviera.
Il piano di licenziamenti di Yoox
In Italia le sedi principali di Yoox sono quattro: due in provincia di Bologna, una in provincia di Pavia e una a Milano. Ognuna di queste sedi subirà un taglio dei dipendenti, anche se non tutti saranno licenziamenti:
- nella sede di Zola Predosa (BO) saranno licenziate 30 persone su 460 dipendenti;
- nella sede di Bentivoglio (BO) saranno licenziate 130 persone su circa 400 dipendenti;
- nella sede di Milano saranno licenziate più di 40 persone su 168 dipendenti;
- dalla sede di Landriano (PV) saranno trasferiti a Milano 40 dipendenti.
In totale saranno 211 licenziamenti, che si aggiungono alle circa 200 uscite volontarie da Zola Predosa degli ultimi mesi. In questo modo Yoox spera di ridurre le spese e tornare a generare profitto.
Il settore del lusso sta però faticando a uscire dalla crisi in cui è finito negli ultimi anni. La riduzione delle spese potrebbe non essere sufficiente a rilanciare l’azienda.