Meloni in Giappone contro l’Intelligenza artificiale: “Può spazzare via la classe media”

La premier in una lunga intervista in Giappone ha parlato di intelligenza artificiale, un altro dei temi che sarà discusso dai leader del G7

Pubblicato: 5 Febbraio 2024 10:08

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni si trova attualmente a Tokyo, Giappone, dove oggi avrà un incontro con il primo ministro giapponese Fumio Kishida, accompagnato dai dirigenti di alcune multinazionali. La premier ha rilasciato un’ampia intervista al quotidiano Yomiuri Shimbun, affrontando vari temi tra cui le relazioni bilaterali tra Italia e Giappone, le priorità in vista del prossimo G7, le tensioni in corso in Ucraina e nel Medio Oriente, la decisione dell’Italia di uscire dalla Via della Seta cinese, ma soprattutto i rischi associati all’intelligenza artificiale, che, secondo Meloni, potrebbe minacciare la classe media.

Le parole di Meloni

“L’anno scorso, la presidenza giapponese del G7 ha compiuto un notevole sforzo nel portare l’attenzione su una tecnologia, vale a dire l’intelligenza artificiale, che presenta notevoli opportunità ma, allo stesso tempo, nasconde rischi considerevoli per le nostre società. Ci troviamo di fronte alla concreta possibilità che numerose professioni, anche quelle altamente qualificate, possano essere rapidamente sostituite da algoritmi, causando crisi sociali e contribuendo ad ampliare il divario tra ricchi e poveri, potenzialmente spazzando via la classe media“. Queste sono le parole di Meloni, aggiungendo che i sistemi di IA generativa possono avere un impatto decisivo su diverse aree, tra cui il mondo del lavoro, l’informazione, gli equilibri globali e la sicurezza.

Ha sottolineato l’importanza cruciale dell’Hiroshima AI Process, l’accordo del G7 raggiunto a novembre 2023 che mira a stabilire principi guida e un codice di condotta internazionale per gli sviluppatori di AI, affermando quanto sia importante adottare principi guida e un codice di condotta per le aziende coinvolte nello sviluppo dell’intelligenza artificiale.

La premier si impegna a estendere questo lavoro per assicurare che l’IA sia centrata sull’uomo e sotto il controllo umano, rispettando i principi etici fondamentali dell’umanità. A questo proposito, l’attenzione sarà focalizzata sull’impatto dell’IA sul mondo del lavoro, coinvolgendo non solo le aziende, ma anche la società civile e i sindacati per fornire risposte concrete a ciò che rappresenta un rischio tangibile per i lavoratori.

La Presidenza del Consiglio e i negoziatori del Parlamento europeo a dicembre dell’anno scorso hanno raggiunto un accordo provvisorio sulla proposta di norme armonizzate sull’intelligenza artificiale, il cosiddetto AI Act.

La guerra alle fake news generate dalle IA

Meloni nell’intervista ha anche spiegato che l’impatto politico derivante dall’ondata di false informazioni generate tramite intelligenza artificiale è un problema attuale in rapida diffusione, con conseguenze che vanno dalla polarizzazione interna delle società all’ingerenza nelle elezioni e nei processi democratici.

“Le false informazioni costituiscono una parte importante della guerra ibrida, che mette a rischio la coesione delle nostre democrazie. Dobbiamo trovare il giusto equilibrio, contrastando gli attacchi e le interferenze esterne e, allo stesso tempo, garantendo la libertà di espressione, che è un pilastro fondante delle nostre democrazie”, ha affermato la premier. Meloni conclude inoltre che le risposte necessarie, in corso di definizione attraverso collaborazioni come quelle nel contesto del G7, devono combinare soluzioni tecniche con strumenti normativi adeguati alla sfida in questione.

L’IA entra in Parlamento: per cosa verrà utilizzata

L’uso dell’IA è stato da poco sdoganato anche in Parlamento: la vicepresidente della Camera, Anna Ascani, ha annunciato che la Camera dei Deputati si sta preparando a sperimentare l’uso dell’IA generativa per semplificare la redazione di dossier e documentazione necessari per il lavoro delle commissioni parlamentari.

Alcuni di questi strumenti avranno la funzione di fornire supporto nell’attività legislativa. Inoltre, Ascani ha affermato che l’implementazione di questi strumenti mira a migliorare l’efficienza e la produttività delle attività parlamentari, contribuendo così a ottimizzare il processo di redazione e gestione della documentazione legislativa.