Oltre ai danni umanitari, la guerra tra Russia e Ucraina sta inevitabilmente provocando anche pesanti ricadute economiche su larga scala. Se è vero che anche l’Europa subirà dei danni dal raffreddamento dei rapporti con la Russia – l’Italia, ad esempio, importa oltre il 40% del gas dal Paese governato da Putin -, le sanzioni messe in atto a livello internazionale stanno già avendo i loro effetti sull’economia dell’ex Paese Sovietico.
Lo si vede dalla chiusura per tre giorni consecutivi della Borsa di Mosca a causa delle forti perdite e dai seri problemi registrati nelle transazioni a seguito dell’esclusione, da parte dell’Unione Europea, di 7 banche russe da Swift. E ancora nelle significative contrazioni in termini di valore che sta subendo il rublo, la moneta utilizzata dalla Federazione Russa.
Il rublo ai minimi storici
Costa sta accadendo nei mercati finanziari? E come sta cambiando in questi giorni il valore del rublo?
L’evoluzione della valuta russa in questi ultimi giorni è stata decisamente negativa, ed è lo specchio dei grandi cambiamenti a cui stiamo assistendo.
Se prima del 24 febbraio, data dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, con 1 euro era possibile avere come controparte circa 90 rubli, nel giro di pochi giorni il tasso di cambio è stato stravolto. Ora 1 euro vale 120 rubli. Un cambio così svantaggioso per il rublo non si era mai visto, almeno dall’entrata in vigore dell’euro. Nel 2014, durante i mesi dell’invasione della Crimea da parte della Russia, il cambio si aggirava intorno a 1:45/50. Ogni euro veniva convertito in 45/50 rubli.
Le conseguenze del conflitto si vedono anche nel cambio tra dollaro e rublo. Dal 2003 a oggi, non c’era mai stato un cambio così favorevole per la moneta statunitense. Il cambio dollaro-rublo non aveva infatti mai superato quota 90: in questi giorni è invece schizzato addirittura sopra 110.
Petrolio, gas e grano: prezzi record
In termini economici, l’impatto dovuto all’inizio della guerra sta colpendo principalmente la Russia, ma, in un mercato sempre più globalizzato, la guerra rischia di portare danni a tutte le economie del pianeta. Il prezzo del petrolio al greggio WTI è ad esempio salito sopra i 110 dollari al barile. Un dato così alto non si vedeva almeno dal 2014. Anche il gas europeo ha subito un forte incremento passando in breve tempo da 147,5 euro megawattora a 154,4. E ad aumentare è anche il prezzo del grano. Russia e Ucraina valgono insieme un terzo del commercio mondiale di grano e negli scorsi giorni il prezzo in un solo giorno è salito del 5%.