Coca-Cola apre nuovo stabilimento in Italia? Dove potrebbero arrivare centinaia di posti di lavoro

Dopo oltre un anno di trattative, Coca-Cola avrebbe deciso di riaprire un vecchio stabilimento in Piemonte, a Gaglianico, provincia di Biella

Pubblicato: 7 Giugno 2021 15:30

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Claudio Garau

Editor esperto in materie giuridiche

Laureato in Giurisprudenza, con esperienza legale, ora redattore web per giornali online. Ha una passione per la scrittura e la tecnologia, con un focus particolare sull'informazione giuridica.

Non solo Romania, si torna (probabilmente) ancora in Italia. Dopo oltre un anno di trattative, Coca-Cola avrebbe deciso di riaprire un vecchio stabilimento là dove già ce n’era uno, storico. Stiamo parlando della fabbrica Coca-Cola di Gaglianico, provincia di Biella, dove l’azienda ha manifestato interesse verso la possibilità di riaprire la vecchia sede piemontese, chiusa nel 2014.

Secondo le indiscrezioni che stanno circolando, rispetto a una trattativa molto delicata, la HBC-Hellenic Bottling Company, il principale produttore e distributore italiano dei prodotti a marchio Coca-Cola, starebbe già lavorando per la riqualificazione dello stabilimento biellese.

Inizialmente sarebbe previsto un impianto di riciclaggio delle bottiglie in polietilene tereflatato (PET), e poi, collateralmente, uno stabilimento produttivo. Un sito, quello di Gaglianico, che la multinazionale americana definisce di “grande importanza essendo di proprietà”, che potrebbe dunque dare spazio anche ad altre possibili produzioni”, fanno sapere direttamente da Coca-Cola.

Coca-Cola HBC Italia è il principale produttore e distributore di prodotti a marchio The Coca-Cola Company in Italia. Impiega circa 2mila dipendenti. Ad oggi sono 5 gli stabilimenti di Coca-Cola in Italia: uno a Marcianise, provincia di Caserta, uno a Nogara, provincia di Verona, il terzo a Oricola, L’Aquila, il quarto alle Fonti del Vulture, Basilicata e l’ultimo a Roccaforte Mondovì, provincia di Cuneo. I primi tre dedicati alla produzione di bevande e gli altri due all’imbottigliamento di acque minerali.

Coca-Cola, lo stabilimento di Marcianise

Lo stabilimento di Marcianise certifica il rapporto speciale tra la Campania e Coca-Cola (che ha comprato il 30% di Caffè Vergnano). Pochi lo sanno ma fu proprio a Napoli che nel 1955 nacque la prima Fanta Aranciata con il succo d’arance, ancora oggi al 100% italiane. Dalla città partenopea, Fanta partì alla conquista del mondo diventando in pochi anni il secondo marchio più bevuto nel mondo, dopo Coca-Cola.

A Marcianise, Coca-Cola è presente a partire da metà anni ‘70 e oggi il sito produttivo è il più grande stabilimento dell’Italia meridionale, capace di sviluppare una produzione che varia nei formati PET, vetro e lattina frutto degli oltre 50 milioni di euro investiti nel sito industriale.

La fabbrica campana è un grande esempio di sostenibilità ambientale: grazie agli investimenti in campo energetico ha ridotto del 31% le emissioni di anidride carbonica negli ultimi due anni. 349 i dipendenti diretti (813 con l’indotto) e 32 milioni di euro distribuiti sul territorio. 50 i milioni investiti solo negli ultimi 10 anni.

Coca-Cola, lo stabilimento di Nogara

Lo stabilimento di Nogara è il più grande sito produttivo di Coca-Cola HBC in Italia ed il primo in Europa per capacità produttiva. Da qui è partita la prima produzione di lattine in alluminio per il mercato italiano. Nel corso degli ultimi 10 anni, HBC Italia ha investito in questo stabilimento oltre 128 milioni di euro, di cui 30 nel corso del solo 2019.

A fine 2019 sembrava fosse a rischio chiusura a causa della sugar e della plastic tax, con possibilità che la produzione venisse spostata in Albania, ma fortunatamente l’azienda è rimasta in sesto. Oggi conta 452 dipendenti (2.480 se si guarda anche l’indotto) e 110,7 milioni di euro le risorse distribuite nella Regione Veneto.

Coca-Cola, lo stabilimento di Oricola

Lo stabilimento di Oricola, in provincia de L’Aquila, è situato invece nella piana del Cavaliere, sul confine tra Abruzzo e Lazio, ed è attivo a partire dal 1988. Si è specializzato nella produzione delle bevande contenute in PET. 286 i dipendenti regolarmente assunti con contratto di lavoro subordinato, 1.786 con l’indotto, e 34 i milioni di euro sul territorio. 41 i milioni investiti negli ultimi dieci anni.

Il sito si contraddistingue per la particolare attenzione alla riduzione dell’impatto sull’ambiente in cui opera, grazie all’attivazione di un impianto fotovoltaico e di cogenerazione, che permette di generare autonomamente l’energia necessaria per il funzionamento delle linee produttive.

Coca-Cola, lo stabilimento di Fonti del Vulture

In Basilicata, dove si concentra il più grande bacino idrico del Paese che raccoglie oltre il 30% delle risorse nazionali, sorge lo stabilimento Coca-Cola di Fonti del Vulture, a Rionero in Vulture, provincia di Potenza, che imbottiglia e distribuisce le acque Lilia e Sveva. 

La storia di Fonti del Vulture parte da lontano, dal 1896, quando Antonio Traficante scopre una fonte dalla quale sgorga acqua naturalmente ricca di anidride carbonica e sali minerali e decide di avviare l’attività di imbottigliamento.

Dal 2006, Fonti del Vulture entra nella famiglia di Coca-Cola HBC Italia che ne lancia i prodotti a livello nazionale, investendo nel corso degli anni oltre 25 milioni di euro. Oggi ci sono 71 dipendenti, 186 con l’indotto, e sono 10 i milioni distribuiti sul territorio e 26 quelli investiti.

Coca-Cola, nuovo stabilimento a Gaglianico?

Tornando al Piemonte, Coca-Cola – azienda beverage più sostenibile al mondo – ha recentemente acquistato anche la fonte Lurisia a Roccaforte di Mondovì, storico brand di acqua e bibite.

Per quanto riguarda lo stabilimento di Gaglianico, che, se operativo, diventerebbe il sesto in Italia, ad oggi non c’è certezza: è tuttavia possibile che lo stabilimento piemontese riapra già entro le fine del 2021, dando lavoro a centinaia di persone. La fabbrica potrebbe essere destinata alla produzione e all’imbottigliamento della Coca-Cola, secondo standard altamente tecnologizzati.

Il 1° luglio 2021 entrerà però in vigore la cosiddetta plastic tax, l’imposta sul consumo di plastica monouso, che assieme alla sugar tax potrebbe incidere non poco sul possibile investimento di HBC. Staremo a vedere.

Coca-Cola sempre più green

Intanto, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, HBC ha confermato il suo impegno nel rendere le sue attività sempre più sostenibili.

Dalle innovazioni negli imballaggi primari e secondari, tra cui le recenti introduzioni di KeelClip, innovativa confezione in carta 100% riciclabile, e le prime bottiglie con il 100% di plastica riciclata (rPET), passando per le ottimizzazioni dei flussi logistici e la gestione consapevole delle risorse nel processo produttivo, con un risparmio del 20% di acqua utilizzata per produrre le bevande negli ultimi 10 anni, fino ai punti vendita dei clienti in cui il 63% delle frigovetrine dell’azienda sono eco-friendly, con un riduzione di 3.500 tonnellate di CO2 ogni anno.