Buste paga più ricche a Natale con la detassazione della tredicesima. È l’idea allo studio del Governo su proposta di Forza Italia, da inserire in Manovra per aumentare la capacità di spesa delle famiglie con reddito medio e dare nuovo impulso ai consumi durante le Festività. L’ipotesi in esame sarebbero tre: l’esenzione totale dell’Irpef, un taglio sull’aliquota intermedia o una riduzione dell’imposta
Sono milioni i lavoratori in attesa della mensilità aggiuntiva, che a dicembre potrebbero così vedere il proprio stipendio crescere di diverse centinaia di euro.
La detassazione della tredicesima
Fatta eccezione dei lavoratori autonomi, la tredicesima è riconosciuta come gratifica nell’ultimo stipendio dell’anno a pensionati e impiegati con contratti a tempo indeterminato del settore pubblico e privato.
La mensilità addizionale di dicembre è soggetta agli stessi contributi previdenziali e al prelievo Irpef applicati alle altre buste paga, con un importo lordo pari alla retribuzione lorda diviso le 13 quote: una trattenuta rispettivamente del 9,19% in media di contributi più il 23%, 35% o 43% a seconda dello scaglione di appartenenza dell’imposta sulle persone fisiche.
A differenza delle altre mensilità, però, la tredicesima viene accreditata con un netto più basso, perché non beneficia delle detrazioni fiscali previste durante l’anno per famiglie e lavoratori.
Le ipotesi in Manovra
Per alleggerire il peso fiscale sulla gratifica natalizia, Forza Italia ha rilanciato il vecchio cavallo di battaglia della detassazione della tredicesima.
Lo ha dichiarato chiaramente al forum di Assolombarda il vicepremier e segretario del partito, Antonio Tajani, legando la misura al pacchetto su straordinari, festivi e bonus con tassazione ridotta:
Si può pensare alla detassazione della tredicesima. Vediamo che si può fare
Le possibilità di intervento sul tavolo della maggioranza sarebbero tre, la cui fattibilità è legata ovviamente alle diponibilità finanziarie in Manovra 2026:
- L’esenzione totale dell’Irpef, che permetterebbe ai lavoratori di ricevere per intero l’intera quota sottratta e di essere assoggettati al solo prelievo dell’aliquota previdenziale;
- Imposta sostitutiva ridotta al 10%, sulla scorta dei premi produttività, che rappresenterebbe un intervento più contenuto;
- Abbassamento della seconda aliquota Irpef dal 35% al 33%, con anche l’allargamento della fascia fino a 60mila euro, che porterebbe a un aumento in busta paga più misurato per i redditi medi.
Le simulazioni per fasce
Prendendo in considerazione queste ipotesi, è possibile stimare gli aumenti che pensionati e dipendenti a tempo indeterminato potrebbero ricevere nella tredicesima, se la misura dovesse ricevere il via libera nella legge di Bilancio.
Di seguito le simulazioni per fasce di Ral (Reddito annuo lordo) elaborate da Il Messaggero, sulla base dell’eventuale applicazione, rispettivamente, dell’esenzione totale Irpef o dell’Imposta sostitutiva al 10%:
- 20mila euro: +321 euro, +182 euro
- 28mila euro: +450 euro, +254 euro
- 35mila euro: +856 euro, +611 euro
- 50mila euro: +1.222 euro, +873 euro
- 60mila euro: +1.802 euro +1.383 euro