La chiusura per le festività natalizie degli stabilimenti italiani di Stellantis si prolunga, a partire da Mirafiori, dove i lavoratori della 500 torneranno il 17 gennaio, mentre quelli di Maserati rientreranno a febbraio. Anche la riapertura di Cassino, chiuso dal 9 dicembre, e di Pomigliano, slitta al 17 gennaio.
Il Comitato esecutivo del polo industriale laziale ha comunicato che l’azienda attiverà contratti di solidarietà dal 7 al 17 gennaio per prolungare la chiusura dello stabilimento e affrontare un mercato che riparte lentamente.
Quando torneranno a lavorare gli operai di Stellantis
Nel sito torinese del Gruppo, al rientro dalle ferie, torneranno inizialmente i lavoratori del reparto Rg Premium, seguiti da quelli dell’area “ex mascherine”, che entreranno in modo graduale con rotazioni previste dai contratti di solidarietà. I lavoratori della linea di produzione della 500BEV riprenderanno l’attività solo lunedì 20 gennaio. Per gli addetti all’assemblaggio della Maserati, invece, il rientro è previsto per il 3 febbraio.
A Melfi la produzione riprenderà subito dopo l’Epifania. Dopo il tavolo di discussione a Roma, la direzione aziendale e i sindacati si sono incontrati per fare il punto su assegnazioni e cronoprogramma. A partire da marzo del prossimo anno entrerà in produzione la prima DS8 elettrica, seguita, a giugno, dalla nuova Compass elettrica. Entro la fine del 2025 inizieranno le preserie della Compass in versione mild hybrid. Nel primo semestre del 2026 partirà la produzione della Compass mild hybrid, insieme alla DS7, nelle versioni elettrica e ibrida. Nel secondo semestre del 2026 sarà invece la volta della nuova Lancia Gamma, nelle due motorizzazioni previste (elettrica e mild hybrid).
Il duro commento dei sindacati
Durissimo il commento della Fiom: “Il 2025 si preannuncia peggio del 2024. L’assenza di prospettive e di un piano industriale per Mirafiori e per l’automotive in Italia continua. Il prossimo anno sarà un altro anno di sofferenza per le lavoratrici e i lavoratori, su cui continuano a pesare gli effetti della cassa integrazione e dei contratti di solidarietà”, commentano Edi Lazzi e Gianni Mannori, rispettivamente segretario generale Fiom di Torino e responsabile Fiom di Mirafiori. “Stellantis e il governo devono passare dalle parole ai fatti, con l’introduzione di nuovi modelli per gli stabilimenti italiani, a partire da Mirafiori. È necessario anche prevedere interventi per integrare il salario delle lavoratrici e dei lavoratori, come già richiesto alla Regione Piemonte. Inoltre, servono assunzioni per evitare l’eutanasia di Mirafiori. Purtroppo, sarà un Natale molto amaro per le lavoratrici e i lavoratori”, concludono Lazzi e Mannori.
“L’azienda – si legge in una nota dei sindacati – ha dichiarato che, al momento, il 90% delle aziende dell’indotto ha acquisito le commesse per le nuove vetture e ha assicurato che non ci saranno ulteriori processi di internalizzazione su logistica e servizi”. Per far fronte all’aumento della produzione e alla formazione dei lavoratori, per il 2025, “l’azienda ha comunicato che lo stabilimento modificherà l’organizzazione del lavoro e gli orari, passando dagli attuali 15 turni a 10, con una riduzione giornaliera dei volumi, al fine di garantire una continuità produttiva giornaliera su un turno alternato”.