Al via la grande riforma delle professioni: il Consiglio dei ministri del 4 settembre 2025 ha approvato un pacchetto di riforme che ridisegna l’universo delle professioni in Italia.
Si tratta di un intervento atteso da anni, che punta a modernizzare l’ordinamento di 14 categorie professionali, dai medici agli ingegneri, dagli architetti ai giornalisti. L’obiettivo del governo è quello di semplificare, sburocratizzare e valorizzare la libera professione.
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Al via la riforma delle professioni
La cornice normativa è rappresentata da una serie di disegni di legge delega, che il Parlamento dovrà approvare prima che l’esecutivo possa adottare i decreti attuativi. Il tempo a disposizione è limitato: 24 mesi dall’entrata in vigore della legge, più altri 12 per eventuali correzioni.
Il governo vuole rimettere al centro le libere professioni, un settore che conta circa 1,6 milioni di lavoratori. I principi guida sono oltre venti e toccano alcuni nodi storici del sistema:
- formazione continua, con una parte dei crediti che sarà riservata alle nuove tecnologie e all’intelligenza artificiale;
- tirocini professionali con percorsi più brevi e calibrati sulle esigenze del mercato;
- equo compenso esteso a tutti i rapporti professionali con la definizione di parametri per le categorie che ne sono ancora prive;
- parità di genere con la presenza obbligatoria nelle governance degli Ordini e nei Consigli nazionali;
- elezioni online con l’introduzione del voto telematico per gli organi rappresentativi;
- consigli di disciplina non più nominati dai presidenti dei tribunali ma direttamente dagli Ordini;
- riconoscimento delle specializzazioni e certificazioni di competenze con un’attenzione particolare alle professioni tecniche;
- tutele sociali con l’estensione delle agevolazioni per rinviare scadenze fiscali e contributive in caso di malattie, infortuni o maternità.
Le categorie coinvolte nella riforma generale sono:
- agrotecnici;
- architetti;
- assistenti sociali;
- attuari;
- consulenti del lavoro;
- dottori agronomi e forestali;
- geologi;
- geometri;
- giornalisti;
- ingegneri;
- periti agrari;
- periti industriali;
- spedizionieri doganali;
- consulenti in proprietà industriale.
Per gli avvocati una riforma ad hoc
Per la professione forense il governo ha predisposto un intervento autonomo, che rappresenta la prima riforma complessiva dopo 13 anni. Le misure previste riguardano soprattutto:
- modernizzazione dei percorsi di accesso e tirocinio;
- maggiore trasparenza e inclusività nella formazione continua;
- nuove regole per i Consigli di disciplina, ora in capo agli Ordini;
- valorizzazione delle specializzazioni e delle competenze interne.
L’obiettivo è rendere la professione più flessibile e aperta a forme di collaborazione multidisciplinare, senza sacrificare i principi tradizionali dell’avvocatura.
Medici e professioni sanitarie: scudo penale definitivo
La novità più rilevante riguarda le professioni sanitarie: dopo anni di misure temporanee, lo scudo penale per i medici diventa definitivo. I professionisti che seguono linee guida e buone pratiche non saranno perseguibili per colpa lieve. La responsabilità penale resterà solo nei casi di colpa grave.
Secondo il governo, la misura serve a ridurre la medicina difensiva e a garantire maggiore serenità a chi opera in corsia. Una tutela che, nelle intenzioni, rafforza il diritto alla salute dei cittadini evitando diagnosi e prescrizioni dettate più dal timore giudiziario che da valutazioni cliniche.
Ingegneri e architetti: nuove specializzazioni
Per le professioni tecniche, come ingegneri e architetti, la riforma apre la strada al riconoscimento ufficiale delle specializzazioni e delle certificazioni di competenze. Già oggi molte categorie prevedono percorsi formativi volontari, ma l’intervento normativo punta a uniformare e valorizzare queste esperienze.
Si tratta di un passo verso la creazione di profili professionali più definiti, in grado di rispondere alle sfide del mercato globale, dalla digitalizzazione alla sostenibilità ambientale.
Commercialisti: riforma rinviata
Grande attesa ma nessuna decisione per i commercialisti e gli esperti contabili. La discussione è stata rimandata. La riforma era stata predisposta sulla base delle proposte del Consiglio nazionale della categoria e sarà ripresa in una prossima seduta del governo.
Le reazioni
Il pacchetto di misure ha suscitato reazioni perlopiù positive. Rosario De Luca, presidente di ProfessionItaliane, ha espresso soddisfazione parlando di una riforma che “è un segno di modernità che valorizza il ruolo sociale degli Ordini”.
Apprezzamento anche da Confprofessioni, il cui presidente Marco Natali ha chiesto però un maggiore coinvolgimento di tutte le rappresentanze, comprese le associazioni dei liberi professionisti.