Naspi gennaio 2025, il calendario dei pagamenti e i possibili ritardi

Il calendario Inps segnala quando verrà accreditata la NASpI di gennaio 2025. Inoltre ci sono delle modifiche per chi si dimette o cambia lavoro

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Pubblicato: 13 Gennaio 2025 15:14

L’inizio del 2025 porta con sé i consueti pagamenti della NASpI, l’indennità di disoccupazione destinata a chi ha perso involontariamente il lavoro e ha almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti.

Come ogni mese, i percettori della NASpI aspettano il pagamento, ma questo gennaio potrebbe portare qualche sorpresa, con possibili ritardi a causa delle festività. Come sarà gestito il pagamento e cosa fare per verificare se ci saranno ritardi?

Pagamento NASpI gennaio: calendario

Il pagamento della NASpI di gennaio, che si riferisce alla mensilità di dicembre, partirà lunedì 13 gennaio 2025. Tuttavia, le date di pagamento non sono le stesse per tutti i beneficiari, poiché sono gestite dalle diverse sedi territoriali dell’INPS e non dalla sede centrale di Roma. Ogni ufficio territoriale procede con le lavorazioni secondo i propri tempi, il che può comportare delle differenze nei giorni di accredito.

In genere, i pagamenti della NASpI sono previsti per il 10 di ogni mese, a condizione che le lavorazioni vengano avviate tempestivamente. Tuttavia, nel caso di gennaio, come accaduto anche negli anni precedenti, il pagamento potrebbe essere posticipato a causa di fattori legati alle festività e alla chiusura della contabilità pubblica.

Il 2025 inizia con dei ritardi, come mai?

Il motivo principale di questi ritardi è legato all’inizio dell’anno e alle festività natalizie. Il 1° gennaio è un giorno festivo, quindi l’Inps non può avviare subito la procedura di pagamento. Inoltre, la contabilità pubblica resta chiusa fino al 10 gennaio, il che rallenta ulteriormente l’emissione dei pagamenti.

Come accaduto in passato, la NASpI di gennaio potrebbe subire un ritardo rispetto al consueto calendario di pagamento, con accrediti che potrebbero partire non prima del 13 gennaio.

Nel 2023, infatti, i pagamenti sono stati avviati il 13 gennaio, mentre nel 2024 il ritardo è stato maggiore e l’accredito è avvenuto il 15 gennaio. Questi ritardi sono dovuti alla necessità di riavviare la contabilità pubblica e a fattori logistici legati alle festività.

Come controllare il pagamento sul sito INPS

Per evitare sorprese, è sempre utile verificare direttamente sul “Fascicolo Previdenziale del Cittadino INPS” le date esatte di accredito della NASpI, disponibile anche attraverso app. Ecco come fare:

  • accedere al portale Inps con le credenziali (SPID, CIE o CNS) per entrare nell’area riservata del sito;
  • cercare il fascicolo previdenziale nella barra di ricerca digitando “Fascicolo Previdenziale del Cittadino”;
  • consultare i pagamenti all’interno del fascicolo, alla sezione “Prestazioni” e selezionando “Pagamenti”. Qui è presente l’elenco delle mensilità erogate e quelle in lavorazione;
  • verificare le date nella scheda della prestazione, dove sono presenti la data di elaborazione del pagamento della NASpI di gennaio 2025 e la data di accredito prevista. Se il pagamento non è stato ancora elaborato, il sistema mostrerà lo stato “in lavorazione”.

Cosa cambia da gennaio 2025?

A partire dal 10 gennaio 2025, entra in vigore una novità per quanto riguarda l’accesso alla NASpI. Chi si dimette da un contratto di lavoro e, successivamente, viene licenziato da un nuovo impiego a termine nei successivi 12 mesi, dovrà dimostrare di aver accumulato almeno 13 settimane di contributi relativi all’ultimo lavoro svolto.

La modifica implica che chi non soddisfa questo requisito non avrà diritto a ricevere l’assegno di disoccupazione. Si tratta di un cambiamento che avrà un impatto significativo su tutte le persone che si trovano a passare frequentemente da un impiego all’altro, senza accumulare i contributi sufficienti.