Metalmeccanici, contratto rinnovato con l’aumento di 205 euro in busta paga

Dopo giorni di trattativa, Confindustria e sindacati hanno firmato il rinnovo del contratto dei metalmeccanici 2025-2028, con un aumento medio di 205 euro al mese

Foto di Matteo Runchi

Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Pubblicato:

I sindacati e Confindustria hanno raggiunto un accordo per la firma del contratto dei metalmeccanici dopo diversi giorni consecutivi di trattativa. I lavoratori che rientrano in questa categoria otterranno un aumento di stipendio lordo mensile di 205 euro, spalmato però nei prossimi quattro anni.

Il contratto includerà inoltre tutele per la sicurezza sul lavoro, una sperimentazione sulla riduzione oraria e più diritti per quanto riguarda la stabilizzazione dei precari. Il contratto dei metalmeccanici regola i rapporti di lavoro di oltre 1,6 milioni di dipendenti in tutta Italia ed è tra i più diffusi contratti collettivi nazionali del nostro Paese.

Gli aumenti del nuovo contratto dei metalmeccanici

Per la precisione, l’aumento salariale mensile lordo del livello medio del contratto dei metalmeccanici (il C3, quello che un tempo era il quinto livello), sarà di 205,32 euro. Questo significa una crescita netta delle retribuzioni minime di 177 euro nei prossimi anni.

Non sarà però un aumento improvviso, ma distribuito nel tempo:

  • per il 2025 è previsto un aumento di 27,70 euro;
  • il 1° giugno 2026 arriverà il secondo aumento da 53,17 euro;
  • il 1° giugno 2027 sarà il momento della terza rata, da 59,58 euro;
  • il 1° giugno 2028 verrà versato l’ultimo aumento, da 64,87 euro.

Questa tabella di marcia permetterà di superare il tasso di inflazione previsto per i prossimi anni, che è del 7,20%, mentre gli aumenti saranno del 9,64%.

In caso l’inflazione avesse dei picchi come quello del 2022, è stato impostato un meccanismo di salvaguardia per adattare i salari all’aumento dei prezzi. Aumenteranno anche i flexible benefit esentasse, dagli attuali 200 euro a 250 euro da erogare entro il prossimo febbraio.

Il diritto al contratto indeterminato

Il nuovo contratto dei metalmeccanici interviene anche sul precariato, cercando di affermare il diritto alla stabilizzazione dei lavoratori che lo sottoscrivono.

I contratti a tempo determinato non potranno durare più di 12 mesi, ammesso che siano presentate specifiche causali che li rendano necessari. Dal 2027, inoltre, si potranno rinnovare di 12 mesi i contratti in scadenza solo se il 20% dei contratti a termine precedenti è stato passato a indeterminato.

Intervento pesante anche sullo staff leasing. Con questa pratica le agenzie interinali assumono a tempo indeterminato alcuni lavoratori per poi “affittarli” alle aziende.

Questo crea, per il lavoratore, una situazione di precariato mascherato, perché l’agenzia può riassegnarlo a un’altra azienda all’improvviso, costringendolo a cambiare abitudini e vita.

Il nuovo contratto dei metalmeccanici però prevede che, dopo 48 mesi di lavoro in una stessa azienda, questa abbia l’obbligo di assumere il dipendente in staff leasing.

La settimana corta e la sicurezza sul lavoro

Diverse le novità anche per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro. Viene rafforzata la formazione degli Rls con altre 8 ore e viene introdotto l’obbligo di analisi incidentale non solo degli infortuni, ma anche dei quasi infortuni e delle segnalazioni di rischio.

Il nuovo accordo tra sindacati e Confindustria prevede anche l’avvio di una sperimentazione per la riduzione dell’orario di lavoro, che potrebbe portare, anche nelle aziende metalmeccaniche, all’introduzione della cosiddetta settimana corta, che in altri settori è stata apprezzata da lavoratori e datori di lavoro.