Maxi sconto per le imprese che assumono: cosa sapere

Nella riforma fiscale è prevista una maxi deduzione per chi effettua assunzioni a tempo indeterminato, in particolare per i lavoratori svantaggiati

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Pubblicato: 21 Ottobre 2023 19:00

Le aziende che nel 2024 apriranno nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato potranno beneficiare di un aumento della deduzione fiscale fino al 30%, che porta a un maxi sconto del 130%. “Più assumi e meno paghi” è il principio riassunto dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante la conferenza di presentazione della Manovra, accompagnata dalla delega fiscale che prevede un’agevolazione per le imprese, cooperative, autonomi e professionisti che sostengono l’occupazione, in particolar modo per quelle che assumono lavoratori ritenuti svantaggiati o con disabilità.

La deduzione

La misura del costo di 1,3 miliardi di euro è stata inserita in uno dei due Decreti legislativi di attuazione della delega fiscale approvati dal Governo, con la prima fase della riforma dell’Irpef, e prevede una maggiorazione del costo delle assunzioni deducibile dal reddito d’impresa o di lavoro autonomo del 20% (qui abbiamo spiegato cosa cambia con la nuova Irpef mentre qui l’iter della riforma fiscale).

Deduzione aumentata di un altro 10% per le aziende e partite Iva che aprono contratti a tempo indeterminato per determinate categoria di lavoratori considerate svantaggiate, come donne con figli minorenni, under 30 ammessi agli incentivi all’occupazione giovanile, persone con disabilità e percettori dell’ex Reddito di cittadinanza.

“Questa è una delle misure che sono scritte nel nostro programma ” aveva rivendicato la premier Giorgia Meloni in conferenza annunciando l’introduzione “per le imprese una super deduzione del costo del lavoro per chi assume a tempo indeterminato, pari al 120% per tutte le assunzioni a tempo indeterminato” e che “arriva fino al 130% per chi assume mamme, under 30, percettori di reddito di cittadinanza e persone con invalidità” (qui per conoscere tutte le misure presenti nella Manovra 2024, da quelle per le famiglie alle pensioni).

Più è alta l’incidenza della manodopera meno tasse si devono allo Stato – ha spiegato il presidente del Consiglio. Questa misura sostituisce la decontribuzione che era prevista solo per giovani e donne ma si somma con la decontribuzione per chi assume nel Mezzogiorno che è prevista nel decreto sulla Zona speciale unica del Mezzogiorno”.

Le regole

Il maxi sconto fiscale del 130% riguarderà dunque le aziende che assumono queste categorie elencate nella bozza del decreto legislativo, comprese in una lunga lista di lavoratori cosiddetti “meritevoli di maggior tutela”:

  • donne di qualsiasi età con almeno due figli minorenni o disoccupate da almeno sei mesi residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione europea;
  • giovani ammessi agli incentivi all’occupazione giovanile under 30;
  • lavoratori con sede di lavoro situata in regioni che nel 2018 presentavano un prodotto interno lordo pro capite inferiore al 75 per cento della media EU27 o comunque compreso tra il 75 per cento e il 90 per cento, e un tasso di occupazione inferiore alla media nazionale;
  • già beneficiari del reddito di cittadinanza

Riguardo a queste categorie, la deduzione sul costo per ciascun nuovo assunto è moltiplicato per un coefficiente di maggiorazione del 10%. La norma stabilisce che la deduzione si applica solo nel caso in cui le nuove assunzioni comportino un aumento del personale rispetto a quello medio del 2023.

L’agevolazione è riconosciuta alle aziende, cooperative, autonomi e professionisti che hanno esercitato l’attività nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2023 per almeno trecentosessantacinque giorni, mentre non spetta alle società e agli enti in liquidazione ordinaria, assoggettati a liquidazione giudiziale o agli altri istituti liquidatori relativi alla crisi d’impresa.