Maserati cancella gli ordini e nell’indotto Yazaki licenzia 52 dipendenti

Nell'indotto di Stellantis si continua a tagliare: Maserati affronta un calo delle vendite e dunque ha ridotto gli ordini innescando un effetto domino che ha spinto la committente Yazaki a licenziare

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Pubblicato: 9 Dicembre 2024 17:35

La crisi di Stellantis continua a tradursi in licenziamenti: Maserati, fiore all’occhiello della multinazionale, ha tagliato gli ordini in risposta al calo delle vendite. E, di conseguenza, decine di lavoratori della giapponese Yazaki, che opera nell’indotto producendo cablaggi per le vetture, hanno ricevuto la lettera di licenziamento.

La comunicazione della fine del rapporto di lavoro riguarda 52 operatori sui 75 della sede di Grugliasco, in provincia di Torino. Il magazzino dell’azienda dal Piemonte viene trasferito in Campania, in provincia di Caserta. E l’assistenza clienti viene eliminata del tutto.

Yazaki licenzia di nuovo

La multinazionale giapponese Yazaki, dal giro d’affari da 13 miliardi di dollari, aveva investito in Italia comprando dal Lingotto la Cable Elettra. Lo scopo era quello di servire Fiat, poi Fca e infine Stellantis.

“L’azienda però ci ricasca. Già tre anni fa aveva comunicato sotto Natale via Teams il licenziamento di tre lavoratori. Ma ora ne mette alla porta 52 lasciando poche prospettive alla ventina di addetti che rimarrà”, accusa Giusy D’Agostino della Filcams Cgil, citata dal Corriere della Sera. La sindacalista evidenzia come la procedura avviata equivalga a una chiusura, l’ennesima.

Le vendite di Maserati

Continua dunque l’annus horribilis di Maserati: lo stabilimento di Mirafiori è chiuso fino a gennaio per mancanza di ordini. Alla riapertura si riprenderà con la produzione dei due modelli Maserati, ovvero Granturismo e Grancabrio. A Mirafiori si assembla una media di 10 auto al giorno. Nello stabilimento di Modena la produzione di vetture Maserati, secondo i dati Fim Cisl, non supera le 220 unità.

C’é attesa per l’incontro con i sindacati che si terrà mercoledì 11 dicembre presso l’Unione industriali di Torino, anche se è evidente che i margini di trattativa sono minimi.

“Negli anni d’oro eravamo in 120. Piano piano ci stanno spegnendo. Lavoriamo solo per l’export, per i marchi francesi di Stellantis”, racconta al quotidiano Pietro Bello, lavoratore e Rsu di Yazaki. “Lo stop produttivo di Mirafiori e la crisi di Maserati stanno travolgendo tutte le aziende dell’indotto nel torinese. E siamo solo all’inizio di una stagione complicata per il lavoro e per l’industria, temo che vedremo altre crisi Lear”, continua la sindacalista Filcams Giusy D’Agostino.

I 52 licenziamenti annunciati da Yazaki si aggiungono ai 97 comunicati da Trasnova negli stabilimenti Stellantis di Pomigliano d’Arco, Mirafiori, Piedimonte San Germano e Melfi. I lavoratori Trasnova, da giorni in stato di presidio permanente, hanno scritto una lettera per invocare l’aiuto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Incontro fra Stellantis e Mimit

Il timore è che ciò che sta succedendo nella seconda metà del 2024 possa essere solo l’inizio di quanto avverrà nel 2025: considerata la produzione globale, dagli stabilimenti di Stellantis usciranno circa 500.000 veicoli entro il 2024. Rispetto al 2023 si tratta di circa 170.000 vetture in meno. E rispetto a 20 anni fa si tratta di un netto crollo, considerando il fatto che all’epoca dagli stabilimenti della Fiat uscivano ogni anno 1,4 milioni di vetture.

Prima della riunione a Torino dell’11 dicembre, è in calendario un incontro martedì 10 dicembre fra i delegati Stellantis e il governo al Mimit. Il ministro Urso è disposto a un’apertura, a fronte di un impegno di Stellantis su investimenti, produzione e occupazione. Al momento la posizione del governo è quella della totale chiusura a ulteriori incentivi per sostenere l’agonizzante mercato dell’automotive.