Lavoro irregolare, cambiano i controlli dell’Ispettorato: le indicazioni operative

Lavoro irregolare, nuove linee guida per la semplificazione e l'efficienza dei controlli ispettivi: cosa cambia con il nuovo decreto per Ispettori e aziende

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Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

Il 31 luglio 2024, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) ha emesso una nota contenente le prime indicazioni operative per gli ispettori del lavoro.

La nota n. 1357 riguardo l’applicazione del decreto legislativo n. 103/2024. Questo decreto introduce importanti novità in materia di “semplificazione dei controlli sulle attività economiche”, con l’obiettivo di rendere più efficienti e meno onerose le verifiche amministrative per le imprese.

Come cambiano i controlli

Il decreto si applica ai controlli amministrativi svolti sulle attività economiche. Una novità significativa è l’introduzione della “diffida amministrativa“, definita come un invito formale rivolto al trasgressore per sanare le violazioni prima di procedere alla contestazione. Questo strumento si distingue dalla diffida disciplinata dall’art. 13 del D.Lgs. n. 124/2004 e rappresenta un atto preliminare alla contestazione degli illeciti.

L’art. 2 del decreto legislativo n. 103/2024 prevede poi la creazione di uno schema standardizzato per censire i controlli, da pubblicare sui siti istituzionali delle amministrazioni. In pratica, grazie a una ricognizione triennale dei controlli effettuati e dei loro esiti, si vogliono evitare duplicazioni e sovrapposizioni nei controlli, rendendo più chiara la conoscenza degli obblighi per i soggetti controllati.

L’art. 3, invece, introduce un sistema di identificazione e gestione del rischio su base volontaria. Le aziende potranno cioè ottenere un “Report certificativo” che attesti un livello di rischio basso, utile per una programmazione dei controlli più mirata e meno invasiva. Questo report sarà rilasciato da organismi di certificazione accreditati e inserito nel fascicolo informatico dell’impresa, previsto all’art.4, uno strumento chiave per coordinare e programmare i controlli, che dovrà essere consultato prima di avviare attività ispettive, con l’obbligo di non richiedere documenti già disponibili nel sistema, salvo esigenze specifiche.

Nuovo principio di proporzionalità e violazioni sanabili o non punibili

Un altro punto cardine del decreto è quello che riguarda i principi fondamentali per i controlli, tra cui emerge la proporzionalità delle richieste. Quello che viene ricordato agli Ispettori, in pratica, è che i controlli dovranno essere programmati in base alla gravità del rischio, con intervalli temporali minimi di un anno per le aziende a basso rischio, salvo situazioni particolari.

Particolarmente rilevante, poi, è la possibilità di sanare le violazioni amministrative con sanzioni pecuniarie inferiori a 5.000 euro tramite la diffida amministrativa, purché non riguardino la salute e sicurezza sul lavoro o derivino da obblighi internazionali. La procedura, disciplinata dall’art. 6 del decreto legislativo n. 103/2024, prevede un termine massimo di venti giorni per sanare la violazione, con l’estinzione del procedimento sanzionatorio in caso di ottemperanza.

Cosa cambia per gli Ispettori del lavoro

Queste nuove disposizioni rappresentano un significativo passo avanti verso una maggiore efficienza e trasparenza nei controlli amministrativi. Per gli ispettori del lavoro, ciò comporta un adattamento delle procedure operative, con un’enfasi sulla prevenzione e la collaborazione piuttosto che sulla sanzione immediata. La diffida amministrativa, in particolare, potrà ridurre significativamente il contenzioso e le controversie, favorendo una gestione più costruttiva dei rapporti tra le imprese e le autorità di controllo.

La sfida principale sarà l’implementazione pratica di questi cambiamenti, soprattutto in termini di coordinamento tra le diverse amministrazioni e di formazione del personale ispettivo. La digitalizzazione del fascicolo informatico e l’adozione di procedure uniformi per la diffida rappresentano passi cruciali verso una modernizzazione del sistema di controllo, che potrebbe fungere da modello per altre aree dell’amministrazione pubblica.

Cosa cambia per le aziende

Le nuove linee guida per i controlli ispettivi dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) apportano diverse modifiche che potrebbero avere un impatto significativo sulle aziende.

Con la standardizzazione delle procedure e dei criteri di selezione per i controlli, le aziende potranno contare su una maggiore chiarezza su quando e come possono essere soggette a ispezioni. Questo può aiutare a prepararsi meglio e a ridurre l’incertezza insieme alla semplificazione delle procedure ispettive, che riduce la complessità burocratica, facilitando la comprensione e il rispetto delle norme da parte delle imprese.

In sintesi, le aziende dovrebbero trarre vantaggio da una maggiore chiarezza normativa, procedure più semplici e l’utilizzo di tecnologie avanzate per migliorare la gestione delle ispezioni e ridurre le possibili inefficienze.

Chi rischia

Le nuove linee guida dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) possono comportare rischi specifici per alcune categorie di aziende, in particolare per quelle che non sono completamente conformi alle normative lavorative o che operano in settori con alti tassi di irregolarità.

Sicuramente ci sono le imprese che in passato sono state soggette a sanzioni o segnalazioni per violazioni delle leggi sul lavoro tra quelle più frequentemente selezionate per ispezioni. Poi alcuni settori, come l’edilizia, la ristorazione e l’agricoltura, sono tradizionalmente sotto maggiore scrutinio a causa dell’elevata incidenza di lavoro sommerso e pratiche irregolari. Le aziende operanti in questi ambiti quindi potrebbero essere più a rischio di ispezioni e sanzioni.