Francia, riforma pensioni: Macron parla alle 13 ma non ci saranno aperture

È la prima volta che Macron si rivolge ai francesi dall'inizio della crisi della riforma delle pensioni.

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Redazione

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(Teleborsa) – Alla vigilia di un’altra giornata di mobilitazione nazionale, dopo sei giorni di manifestazioni e proteste nel paese contro la contestatissima riforma delle pensioni che innalza l’età pensionistica da 62 a 64 anni, c’è attesa per l’apparizione in tv del presidente francese Emmanuel Macron, che alle 13 – un orario già di per sé ritenuto una provocazione dalle opposizioni perché in molti non potranno seguire la trasmissione – prenderà la parola in diretta tv. È la prima volta che Macron si rivolge ai francesi dall’inizio della crisi della riforma delle pensioni, a gennaio, anche se l’iniziativa ha preso la forma di un’intervista in diretta, con il presidente che risponderà alle domande dei giornalisti di TF1 e France 2.

Tensioni in tutta la Francia

Ieri sera Parigi ma anche a Rennes, a Nantes, a Reims, a Tolosa, Lione e molte altre città, sono state teatro dinuovi incidenti e tensioni.In tale scenario le frasi diffuse ieri e filtrate dopo gli incontri di Macron con i vertici del governo e della maggioranza hanno chiuso la strada a ogni possibilità di scioglimento delle camere, di rimpasto del governo o di convocazione di un referendum.

Ieri Macron ha affermato che la “folla” che manifesta contro la riforma delle pensioni non ha “legittimità dinanzi al popolo che si esprime sovrano attraverso gli eletti”: parole riportate da un partecipante alla riunione con i parlamentari della maggioranza ricevuti ieri sera dal presidente all’Eliseo. Promettendo di difendere “l’ordine democratico e repubblicano” dinanzi alle proteste, talvolta violente, contro la riforma delle pensioni, il capo dello Stato ha aggiunto che “le rivolte non possono avere la meglio sui rappresentanti del popolo”. Dichiarazioni che hanno contribuito a gettare benzina sul fuoco facendo infuriare le opposizioni.

Gli scioperi

Proseguono, intanto, gli scioperi nelle raffinerie, nei trasporti e nella nettezza urbana. La Normandia è oggi la regione di punta della protesta con un’operazione “porto morto” a Le Havre con diversi blocchi stradali ad annullare ogni attività portuale. Nel pomeriggio, dopo il discorso di Macron, sono già state fissate manifestazioni in tutta la Francia, a Parigi appuntamento alle 18 nella zona di “Stalingrad”, a Bordeaux 17:30 a place de la Victoire, a Strasburgo “sciopero barbecue” dei cittadini con i ferrovieri in sciopero.

Tensione, infine, in attesa di domani, nona giornata di mobilitazione generale contro la riforma che vuole aumentare da 62 a 64 anni l’età minima per lasciare il lavoro: sono attesi fra 600mila e 800mila manifestanti, 12mila i poliziotti che verranno schierati, una cifra record dall’inizio delle proteste. A Parigi, il corteo taglierà in due la città, dalla Bastiglia all’Opéra.