Firmato il nuovo contratto dei medici: tutti gli aumenti

289 euro lordi al mese per 13 mensilità e oltre 10mila euro in arretrati: a tanto ammonta l'accordo alla base del contratto per la dirigenza medica e sanitaria

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Pubblicato: 29 Settembre 2023 19:00

Firmato presso l’Aran (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) il nuovo contratto della dirigenza medica e sanitaria 2019-2021. La firma riguarda 135mila operatori del Servizio sanitario nazionale: 120.063 medici e 14.573 dirigenti sanitari non medici. L’accordo prevede un aumento di 289 euro lordi al mese per 13 mensilità, oltre agli arretrati che al 31 ottobre 2023 ammontano a 10.757 euro lordi di media.

Nuovo contratto dirigenza medica e sanitaria

Le parti hanno firmato la pre-intesa. Ora il testo verrà sottoposto alle verifiche del caso per poi ricevere la firma finale ed entrare in vigore a inizio 2024. 618 milioni le risorse a disposizione per il rinnovo del contratto. Questi i punti qualificanti del testo, espressi da Annao Assomed, una delle sigle sindacali coinvolte:

il riconoscimento e il recupero delle ore di lavoro “che oggi regaliamo alle Aziende”; il riconoscimento delle indennità di specificità sanitaria; più potere al confronto regionale e aziendale; riduzione di guardie e reperibilità; eliminazione dei “di norma” e “di regola” in virtù della quale “finalmente il contratto diventa esigibile e chiaro”; sicurezza e obbligo di attribuzione degli incarichi da parte delle Aziende; sblocco delle carriere; riconoscimento delle ferie anche in caso di trasferimento ad altra azienda; eliminazione dei residui nei fondi che oggi rallentano carriere; impossibilità di fare guardie o reperibilità contemporaneamente in più presidi; definizione della sede di lavoro; eliminazione del servizio esterno per gli ospedali e presidi ospedalieri che alimentava il “fenomeno dei medici globetrotter”; definizione della sede di guardia; depotenziamento dell’organismo paritetico; introduzione della norma che sancisce il pagamento del lavoro extra con prestazioni aggiuntive invece che con lo straordinario; aumento del valore economico delle prestazioni aggiuntive a 80 euro che potranno essere ulteriormente aumentate in contrattazione aziendale.

La firma del nuovo contratto viene accolta con favore, ma il mondo dei camici bianchi è ancora in fermento per una serie di criticità come la desertificazione sanitaria che ha portato interi territori ad avere carenza di medici, con esiti particolarmente drammatici nei pronto soccorso. Pesa anche la carenza di determinate tipologie di farmaci.

Soddisfazione di Annao Assomed

Soddisfazione viene espressa da parte del segretario nazionale di Anaao Assomed Pierino Di Silverio: “Grazie all’accordo raggiunto abbiamo ottenuto alcuni risultati che possiamo definire ‘storici’: abbiamo sminato il terreno delle ore ‘regalate’ alle aziende; abbiamo assicurato la carriera ai dirigenti; abbiamo assicurato il riposo; abbiamo assicurato il pagamento delle ore extra; abbiamo definito le regole per i medici in formazione assunti nel Ssn e che grazie al Decreto Calabria potranno godere di diritti mai riconosciuti fino a oggi e non essere più considerati dei ‘tappabuchi’; abbiamo, infine, cercato di ricondurre alla normalità il lavoro quotidiano dei dirigenti medici e sanitari, evitando i medici globetrotter e definendo la sede di lavoro”.

Per approfondire si rimanda al PDF contenente il testo completo dell’ipotesi di Ccnl 2019-2021.

Resta una contrattazione da chiudere

A novembre 2022 sono stati firmati i rinnovi dei contratti nel comparto sanità, scuola ed enti locali con un investimento di quasi 3,7 miliardi di euro destinati a circa 2,1 milioni di dipendenti pubblici. Si tratta dell’84% del personale coperto dalla contrattazione nazionale. Lo scorso maggio è stato firmato il contratto dell’area dirigenziale delle funzioni centrali e a luglio si è conclusa la trattativa anche per la parte normativa del comparto istruzione e ricerca.

“Resta da firmare soltanto il contratto dei dirigenti degli enti locali, – dice il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo – su cui l’Aran sta già lavorando con i sindacati con l’impegno di sempre, così potremo avviare subito il percorso dei rinnovi della tornata 2022-2024, su cui interviene la Nadef con risorse assolutamente rilevanti, come ha ricordato il ministro Giorgetti, che ringrazio insieme a tutto il Governo. In un contesto economico complesso come quello attuale si tratta di un impegno davvero importante”.