Errore estratto conto Inps, come funziona il risarcimento

Differenza estratto conto contributivo/previdenziale e certificativo, perché sono così importanti per la pensione e come funziona il risarcimento

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Alessandra Di Bartolomeo

Giornalista di economia

Giornalista esperta di risparmio, ha maturato una vasta esperienza nella divulgazione di questioni economiche.

Pubblicato: 11 Gennaio 2025 17:12

Andare in pensione è il sogno di molti ma alle volte godere del meritato riposo dopo tanti anni di lavoro risulta problematico. Si è certi, infatti, di essere pronti per il pensionamento mentre in realtà non si sono ancora maturati i diritti. È capitato, infatti, che i lavoratori, dopo aver controllato il loro estratto conto Inps, si siano resi conto di non aver accumulato abbastanza contributi per uscire dal mondo del lavoro.

In alcuni casi è capitato anche che ci siano stati degli errori nell’estratto conto con la conseguenza che i contributi accumulati evidenziati non risultavano corretti. Che fare, quindi, in tale situazione, come correggere gli errori e ottenere il risarcimento?

Cos’è l’estratto conto contributivo/previdenziale

L’estratto conto previdenziale è un documento molto importante perché riepiloga tutti i contributi registrati presso l’Istituto nazionale della previdenza sociale nel corso degli anni e aiuta a capire quanto manca alla pensione. Questi ultimi possono includere quelli figurativi, da lavoro, i volontari e da riscatto. Essi sono poi suddivisi in base alle varie gestioni pensionistiche alle quali il lavoratore è iscritto.

Il servizio di consultazione dell’estratto conto contributivo/previdenziale permette poi di controllare regolarmente i contributi versati in modo autonomo nonché quelli versati dai datori di lavoro. Inoltre dà la possibilità di segnalare eventuali discrepanze all’Inps.

Tutti coloro che si avvicinano al pensionamento, possono poi richiedere l’estratto certificativo alle sedi Inps. Quest’ultimo offre, come dice il nome stesso, una certificazione dettagliata della propria posizione contributiva e ha valore legale.

Cos’è l’estratto conto certificativo e a cosa serve

Oltre all’estratto conto previdenziale, come detto, c’è anche quello certificativo. Contiene i dati certificati dall’Inps, per cui non si tratta soltanto di un documento che riepiloga i propri versamenti. È necessario ai fini della presentazione della domanda online per la pensione e per altre prestazioni.

Sulla pagina ufficiale dell’Inps se il soggetto (lavoratore del settore pubblico/privato) possiede i requisiti previsti dalla legge per uscire dal lavoro, può compilare e inviare in modalità online la domanda di prestazione alla quale ha diritto come la richiesta della pensione di vecchiaia. Gli altri benefici che si possono richiedere sono:

  • la pensione anticipata o di anzianità e quella di inabilità;
  • l’assegno sociale e quello di invalidità;
  • la pensione di reversibilità o quella indiretta;
  • la richiesta di ricostituzione della pensione;
  • inoltre altre prestazioni come i ratei maturati e non riscossi, l’estratto conto certificativo;
  • la liquidazione delle quote di pensione agli eredi;
  • l’Ape sociale e i benefici per i lavoratori precoci.

Rettifica estratto conto contributivo

Sul sito ufficiale dell’Inps c’è anche la possibilità di effettuare una rettifica dell’estratto conto contributivo. Grazie al servizio offerto, più nel dettaglio, si possono controllare i propri contributi e inviare segnalazioni all’ente per chiedere modifiche di questi ultimi o delle correzioni.

Il servizio può essere utilizzato da chiunque abbia la necessità di correggere la propria posizione assicurativa.

Per accedervi è necessario registrarsi al portale dell’Inps. Per quanto riguarda i tempi di risposta, variano in base alla lavorazione del provvedimento. Per la pensione di vecchiaia e per quella di anzianità/anticipata ci vogliono 55 giorni dalla data di ricezione della domanda. Il termine per la pensione di vecchiaia in cumulo e in totalizzazione è invece di 90 giorni, così come quello per la pensione di anzianità/anticipata in cumulo e in totalizzazione.

Cosa fare se dall’estratto conto mancano contributi

Nel caso in cui ci si accorgesse che negli archivi dell’Inps mancano contributi, si dovrà utilizzare all’interno dello stesso fascicolo previdenziale del cittadino la funzione di Segnalazione contributiva. Lo step successivo sarà quello di cliccare su Posizione assicurativa, poi su Gestione e scegliere la situazione a seconda del periodo da segnalare (periodo di iscrizione al fondo lavoratori dipendenti, alle gestioni artigiani e commercianti, ai fondi speciali o sostitutivi, ecc.).

Si dovrà poi comunicare il tipo di contribuzione che manca, come ad esempio il riscatto, e compilare il form proposto. Su quest’ultimo andrà indicata la sede dove si vorrà presentare la segnalazione che andrà cercata dal menù a tendina, si dovranno poi inserire la data di inizio e della di fine del periodo che manca e ancora i periodi di riferimento relativi a un riscatto/ricongiunzione se i contributi si riferiscono a essi.

Infine andranno compilati i campi Data domanda, Tipo riscatto e Data ultimo versamento. A questo punto si potrà infine allegare la documentazione relativa ai periodi mancanti. Per la segnalazione di eventuali errori, i dipendenti pubblici potranno utilizzare la funzione Rvpa presente nel fascicolo previdenziale del cittadino sotto la voce di Posizione assicurativa.

Che fare invece se i contributi sono in più?

Può anche capitare che l’estratto conto Inps riporti contributi in eccesso. In questo caso, però, bisogna fare una distinzione tra estratto conto generico e certificativo in quanto l’Inps ha spiegato che solo quest’ultimo ha un valore legale. L’altro, infatti, potrebbe riportare errori ma non ha un carattere vincolante.

L’Istituto ha inoltre spiegato che non ha responsabilità nel caso vi siano eventuali errori presenti nell’estratto ordinario. Quest’ultimo documento, infatti, non viene considerato come una certificazione formale in quanto è emesso senza la richiesta da parte del cittadino. Significa quindi che tale estratto conto non si può utilizzare per reclamare danni derivanti dalla fiducia nei dati riportati.

La Cassazione, invece, non stabilisce che l’estratto contributivo “debba essere richiesto con particolari adempimenti né che debba essere rilasciato con specifiche formalità” per avere il valore di certificazione. È importante infatti che sia comprensibile al cittadino che ha un livello di istruzione obbligatoria.

Risarcimento per errore estratto conto Inps

È capitato che i dati riportati nell’estratto conto Inps non corrispondessero alla realtà per cui delle sentenze della Cassazione come la numero 23050 del 2017 hanno obbligato l’Ente a risarcire il danno subito dal lavatore che non è potuto andare in pensione.

Per richiedere il risarcimento del danno, però, devono essere presenti degli elementi fondamentali come l’esistenza del danno concreto, il comportamento sbagliato o illegittimo dell’ente e il nesso causale ovvero la relazione diretta tra il comportamento scorretto e il danno subito.

Nel caso della sentenza della Cassazione su indicata, più nel dettaglio, le responsabilità possono essere riconducibili sulle seguenti basi:

  • che le informazioni siano state fornite a richiesta della persona interessata e non su un semplice parere informale. La richiesta, quindi, deve riguardare l’estratto conto certificato dell’Inps e non quello generico;
  • che informazioni date dall’Ente abbiano indotto l’interessato in un errore scusabile;
  • che le informazioni siano state circoscritte a “dati inerenti la posizione assicurativa dell’interessato, gli unici che l’ente sia tenuto a comunicare, attraverso i propri funzionari”.

È fondamentale prendere in considerazione tali condizioni nel caso in cui sia disposto il risarcimento del danno a favore del lavoratore.