Cos’è e come superare il Digital Divide sul lavoro

La guida QuiFinanza sul Digital Divide e le indicazioni sulle modalità per superarlo e restare al passo con i tempi

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Claudio Garau

Editor esperto in materie giuridiche

Laureato in Giurisprudenza, con esperienza legale, ora redattore web per giornali online. Ha una passione per la scrittura e la tecnologia, con un focus particolare sull'informazione giuridica.

Con il termine “Digital Divide” ci si riferisce letteralmente al divario digitale tra territori e individui. Questo divario può essere dovuto sia alla mancanza totale di accesso alle nuove tecnologie di comunicazione e informatiche, oppure ad una fruizione appena parziale di esse.

Questo argomento, col passare degli anni, interessa sempre maggiori aspetti della società, includendo ora anche risvolti di tipo culturale ed economico. Il divario digitale può avere diverse forme e gravità, ma il suo effetto è sempre negativo per chi lo subisce.

Approfondiamo insieme questo argomento e scopriamo perché è utile saperne di più.

Definizione di Digital Divide

L’espressione Digital Divide, letteralmente “Divario Digitale”, è diffusa ormai a livello mondiale e indica il problema di accesso alle nuove tecnologie informatiche e di comunicazione, da parte di alcune aree geografiche o fasce di popolazione.

Di fatto il Digital Divide fa riferimento alla divisione tra chi ha accesso ad internet e chi no e, quindi, non può far valere una serie di diritti legati all’utilizzo di strumento digitali e connessi al web. Di fatto dunque questo divario ed esclusione digitale è fonte di discriminazioni e diseguaglianze.

La differente possibilità nell’utilizzare dispositivi digitali tra paesi e/o gruppi sociali distinti produce disparità a livello economico ed educativo, ma influisce anche sulle opportunità di carriera (basti pensare alla possibilità di ricorrere allo smart working).

Inoltre, spesso il termine Digital Divide viene sostituito da altre espressioni come: digital skill, digital accessibility e media literacy.

Chi sono le categorie più a rischio Digital Divide

Tra i soggetti più minacciati dall’esclusione digitale vi sono i soggetti in età anziana e senza previa formazione in campo digitale (cd. “digital divide intergenerazionale”), le donne non occupate o in particolari condizioni (cd. “digital divide di genere”), gli immigrati (cd. “digital divide linguistico-culturale”), le persone con disabilità, le persone che si trovano in carcere e – in generale – tutti coloro che, essendo in possesso di bassi livelli di scolarizzazione e di istruzione, non hanno capacità di utilizzo di strumenti informatici.

Ne XXI secolo il divario è tuttora molto presente e, in tutti i paesi del mondo, uno dei doveri degli stati è proprio quello di permettere alle aziende e ai cittadini di intraprendere una strada, che li conduca verso alla piena consapevolezza delle nuove tecnologie, così da poterle sfruttare sia per obiettivi economici che educativi.

Per quanto riguarda la situazione del nostro paese, basti pensare ai dati pubblicati da Istat nel 2023, secondo cui il 60% dei residenti nelle regioni del Mezzogiorno ha tuttora basse possibilità di accedere all’internet veloce.

Non sorprende allora che, in questi anni, la spesa mondiale in tecnologie per facilitare la trasformazione digitale sia aumentata enormemente, e le previsioni indicano che continuerà a crescere.

In Italia, all’interno dei siti web ufficiali dei Comuni, è così possibile trovare avvisi pubblici recanti informazioni per l’ottenimento di contributi al superamento del Digital Divide a livello locale.

Come nasce il Digital Divide

L’accesso alle nuove tecnologie informatiche e di comunicazione è sicuramente un fattore legato ad aspetti di tipo geografico e geopolitico, ma rientrano anche elementi come: l’età, il genere, il livello di educazione e le possibilità economiche. Gli studi dimostrano, infatti, come a redditi più alti e ad un grado di educazione superiore corrispondano, nella maggior parte dei casi, maggiori competenze in campo digitale.

Vi è da considerare però anche che gli individui che vivono all’interno dei centri urbani hanno un accesso più facilitato alle tecnologie e alla rete internet, rispetto alle popolazioni rurali dove spesso queste mancano o non garantiscono alte prestazioni.

Le cause che portano ad un divario digitale sono quindi diverse:

  • difficoltà in alcune zone, soprattutto rurali, nell’accedere ad una rete internet veloce, o costi eccessivi
  • assenza di formazione e quindi competenze specifiche per utilizzare e sfruttare le potenzialità della tecnologia e della rete
  • poco interesse verso le nuove tecnologie e i nuovi strumenti di comunicazione, probabilmente dovuto ad una scarsa o errata conoscenza di questi strumenti.

La distinzione tra divario digitale globale e sociale

Il divario digitale è presente in tutti i settori in cui persiste una forte divisione tra chi è in grado di utilizzare le nuove tecnologie e chi invece ne è ancora escluso.

Parlando di territori, possiamo distinguere due tipologie di divario digitale:

  • il divario digitale globale che riguarda le differenze esistenti tra due o più paesi differentemente sviluppati
  • il divario digitale sociale che si riferisce invece alle disuguaglianze esistenti all’interno di un singolo paese. Questa disparità, poi, può dipendere da molti fattori, come: la posizione geografica o la condizione economica delle singole famiglie.

In entrambi i casi si produce un nuovo tipo di esclusione sociale legata al divario digitale, che sta producendo effetti negativi anche nel mondo del lavoro. In un periodo così proiettato verso il digitale, le nuove tecnologie di comunicazione e informatiche risultano essere fondamentali in tutti i campi, in particolar modo quello lavorativo.

Basti pensare all’elevatissimo numero di offerte di lavoro che, indipendentemente dalla figura professionale ricercata, richiedono – tra i requisiti – almeno competenze base nell’uso di internet, browser, posta elettronica e principali software.

Velocità, costo, competenze: 3 variabili chiave

Sussistono variabili che influenzano la capacità di utilizzo del web e che, dunque, possono aumentare o diminuire il Digital Divide. In particolare:

  • la velocità della rete internet disponibile
  • il costo della rete internet veloce
  • le competenze digitali del singolo lavoratore

Non conoscere internet, e gli strumenti e le potenzialità che ad esso si collegano, rischia di diminuire sensibilmente le opportunità occupazionali di ogni individuo. Ma riuscire a risolvere le varie problematiche, o ridurre il loro impatto sull’azienda e sul suo sviluppo, ormai è divenuto necessario anche per competere sul mercato, nazionale ed internazionale, e restare al passo con i tempi.

Attualmente quasi la totalità delle aziende internazionali dispone di una connessione internet veloce e senza fili, non rientrare in questo gruppo pone l’azienda già fuori dal mercato, o comunque in posizione di difficoltà rispetto ai rivali.

Pertanto il Digital Divide non soltanto limita la popolazione nella vita quotidiana e nella ricerca del lavoro, ma può anche essere deleterio per un’azienda che non si aggiorna e non si dota di tecnologie al passo con i tempi, in modo da restare alla pari dei concorrenti.

Il mercato digitale ha ridefinito e sta ridefinendo lo scenario economico mondiale, andando a modificare anche il modo stesso di operare all’interno delle aziende. Allo stesso modo, ai lavoratori sono richieste competenze digitali sempre più specifiche e queste non sempre possono essere soddisfatte rapidamente.

In questo caso i maggiori dislivelli sono provocati da variabili come l’età e il titolo di studio. Ad esempio, i giovani e/o coloro che hanno affrontato un percorso di studi superiore sono di norma in possesso di buone competenze digitali, che solitamente emergono all’interno del curriculum vitae o dalla lettera di presentazione.

Per il futuro delle aziende, italiane e non, colmare il divario digitale tra i dipendenti diviene un passaggio obbligatorio per l’attività e per il profitto.

Gli investimenti della Digital Transformation

La trasformazione digitale è divenuta quindi un fattore necessario per le aziende sia nella loro totalità che per quanto riguarda le competenze dei lavoratori, a cui sono richieste sempre maggiori abilità. Per definire però efficiente una rete internet non basta che questa sia installata, ma vi è anche il bisogno che essa sia veloce. La velocità e l’efficienza della connessione infatti sono fattori fondamentali per garantire l’accesso al web da qualsiasi luogo dell’azienda, e per poter operare senza problemi organizzativi o gestionali.

Non tutte le aziende investono lo stesso denaro per la loro Digital Transformation e ciò dividerà sempre di più le aziende che investono maggiormente in nuovi processi e iniziative tecnologiche da quelle che, invece, non lo fanno.

L’innovazione tecnologica ormai è il principale fattore competitivo delle aziende e i lavoratori devono adattarsi, per non ritrovarsi anche loro indietro.

L’azienda deve quindi investire in infrastrutture più efficienti e moderne, mentre i lavoratori devono stare al passo con l’innovazione tecnologica e comprendere il funzionamento dei nuovi dispositivi. Debbono formarsi con corsi ad hoc oppure sviluppare competenze ed abilità da autodidatti. Il gap tra coloro che sapranno utilizzare le nuove tecnologie e coloro che invece non ne saranno in grado si farà sempre più grande. E specialmente per le aziende, navigare in buone acque – a livello economico – sarà assai raccomandabile per agevolare l’iter di trasformazione digitale.

La situazione in Italia

Come accennato sopra, anche nel nostro paese il Digital Divide è una realtà ampiamente presente sia a livello territoriale, che all’interno delle aziende. E non si tratta soltanto di diseguaglianza tra Nord e Sud.

Le aziende che ancora non sfruttano la rete per il loro business sono ancora moltissime e tanti ancora gli italiani, che non utilizzano le nuove tecnologie in maniera adeguata. Inoltre, la velocità della rete Internet sul territorio italiano è ancora sotto gli standard europei e non tutti gli italiani possono sfruttarla, in quanto alcune aree non sono ancora coperte dalla connessione a Internet.

Vi sono così aziende penalizzate dalla mancanza della fibra, oggi essenziale per operazioni fiscali come la trasmissione delle fatture elettroniche, che lamentano l’insufficienza della linea analogica. Mentre un’indagine della Corte dei Conti, risalente al 2023, indica che circa 4 milioni di famiglie italiane non ha ancora internet nei propri ambienti domestici. Sicuramente un dato fin troppo elevato, che testimonia una situazione che merita sicuramente più di un correttivo.

Tuttavia, le istituzioni e le aziende italiane negli ultimi anni hanno pienamente compreso l’utilità e l’importanza della trasformazione digitale sia per i servizi internet che le nuove tecnologie forniscono ai cittadini, sia per le nuove opportunità di business che sono concesse alle imprese. È necessario però che all’innovazione tecnologica e allo sviluppo un’infrastruttura adeguata segua anche una trasformazione nell’organizzazione e nella cultura aziendale.

Le tecnologie infatti seppur determinanti non possono nulla senza un loro utilizzo consapevole. Nonostante i problemi ancora esistenti, le istituzioni stanno mettendo a punto vari piani per rendere tutto il territorio italiano coperto da una connessione a Internet veloce, per consentire a tutti i distretti industriali di poter lavorare nel pieno delle loro potenzialità e sfruttare la rete a loro vantaggio.

Come superare il Digital Divide

Lo abbiamo visto nel corso di questo articolo: il divario digitale tra alcuni territori o tra individui dello stesso territorio dà vita ad una nuova sorta di disuguaglianza sociale che si manifesta tra coloro che hanno la possibilità e le competenze per utilizzare le nuove tecnologie e tra coloro che, per vari motivi, non ne hanno.

Diviene quindi necessario, all’interno dei singoli territori o delle aziende, realizzare un progetto per superare il divario digitale tra tutti gli individui, sia tra coloro che potrebbero usare internet ma non sanno come si fa, sia tra coloro che non possono connettersi al web perché a livello locale mancano le infrastrutture.

Una diffusione delle informazioni riguardo le nuove tecnologie e come utilizzarle, che può permettere alle aziende, ad esempio, di migliorare la produttività e di sviluppare nuovi prodotti e/o servizi. Colmare il Digital Divide nelle aziende è un passaggio obbligatorio per il futuro dell’attività. Basti pensare alle possibilità offerte da Amazon e dalle vendite online di propri prodotti, tra gli innumerevoli esempi che si potrebbero fare.

Devono quindi essere sviluppate iniziative che permettano di eliminare progressivamente il divario informatico, che gradualmente si esaurirà, e concedano a tutti di svolgere il loro lavoro e le loro attività in maniera più rapida e più efficacemente. Lo scopo ultimo è infatti quello di rendere ogni cittadino capace di utilizzare consapevolmente le tecnologie digitali, sia nel lavoro che nella vita privata.