Perché usare ChatGPT per scrivere il CV può farci perdere il lavoro

Scrivere di proprio pugno il curriculum vitae e la lettera di presentazione fa sempre la differenza. L'inchiesta del Financial Times e il campanello d'allarme

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Claudio Garau

Editor esperto in materie giuridiche

Laureato in Giurisprudenza, con esperienza legale, ora redattore web per giornali online. Ha una passione per la scrittura e la tecnologia, con un focus particolare sull'informazione giuridica.

L’impatto dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro potrà essere valutato con maggior chiarezza e profondità tra alcuni anni. Ma intanto già non mancano i casi in cui l’utilizzo dell’IA fa storcere il naso, per i rischi connessi alla potenziale perdita dell’occupazione. In questi giorni, ad esempio, ha destato clamore la notizia secondo cui la bigtech svedese Klarna avrebbe intenzione di licenziare circa la metà del personale, per sostituirlo con l’intelligenza artificiale perché – oltre a far risparmiare in fatto di stipendi e contributi – è decisamente più rapida nell’eseguire compiti.

Ma anche chi il lavoro lo sta cercando forse si è già confrontato con questa avanzata tecnologia, e con le potenzialità che essa presenta. Ci riferiamo in particolare a ChatGPT, lo strumento di OpenAI oggi in larghissima diffusione e applicazione in tutto il mondo. Secondo il Financial Times, infatti, ben un candidato su due userebbe l’intelligenza artificiale generativa per farsi redigere un curriculum vitae che possa apparire accattivante e suscitare l’attenzione del selezionatore.

Ma è davvero così o l’appena menzionato chatbot è piuttosto una soluzione di ripiego e poco utile per ottenere un posto di lavoro? Di seguito cercheremo di fare un po’ di chiarezza a riguardo e daremo alcuni suggerimenti per redigere il proprio curriculum vitae in modo del tutto originale e con un risultato finale all’altezza di un delicato iter di selezione. Ecco cosa sapere.

CV e cover letter redatti con ChatGPT, l’inchiesta del Financial Times

Forse per il timore di non saper trovare le parole più adatte a descrivere il proprio percorso formativo e professionale, forse per la difficoltà di descrivere se stessi in poche righe o forse per risparmiare tempo ed avere un testo pronto in pochissimo tempo, fatto sta che l’inchiesta del Financial Times – di cui si trova menzione in un articolo del noto giornale pubblicato lo scorso agosto – ha posto l’attenzione su un fenomeno in crescita esponenziale negli ultimi tempi.

Non è la prima volta che il giornale si occupa di questo tema, visto che già nel giugno dello scorso anno ne aveva trattato esponendo vari utilizzi che i disoccupati fanno dell’IA, per aumentare le chance di trovare lavoro (ad es. analisi del curriculum o matching tra competenze e offerte di lavoro)

Non solo. L’autorevole fonte di informazione ha chiarito altresì che i candidati, oltre al CV, usano strumenti come ChatGPT anche per scrivere lettere di accompagnamento, rimarcando che però – senza modifiche di proprio pugno – il linguaggio tende ad apparire “goffo” e poco adatto all’offerta di lavoro per cui si concorre, insieme agli altri candidati. Insomma, una sorta di autogol per il giovane o la giovane che, sperando di fare bella figura agli occhi del selezionatore, opta invece per una ‘scorciatoia’ per nulla azzeccata al fine di sostenere il colloquio di lavoro (fase in cui alcune domande potranno fare la differenza).

Infatti proprio la lettera di accompagnamento dovrebbe spiccare per personalizzazione e originalità, vale a dire aspetti che solo la mano umana è in grado di trasferire su schermo. Secondo il Financial Times, infatti, il testo generato dall’intelligenza artificiale è sì armonioso e bello da leggere, ma ben difficilmente entra nel merito e dettaglia davvero la figura del candidato, in quelle sfaccettature utili a far capire al selezionatore se davvero si tratta della persona giusta per un certo posto di lavoro.

Inoltre il rischio palesato è quello per cui imprenditori e recruiter potrebbero trovarsi di fronte ad un numero sempre maggiore di CV appiattiti nei contenuti e non perfettamente aderenti all’effettiva formazione e capacità del candidato, se non addirittura gonfiati o ‘truccati’. Insomma l’IA non è sempre la miglior soluzione sul tavolo, considerato anche che non tutti i lavori, in futuro, potranno essere sostituiti dall’intelligenza artificiale.

Consigli utili per scrivere contenuti originali e efficaci

Emergere durante il processo di selezione è essenziale per trovare lavoro e il miglior modo per farlo e redigere un CV e una lettera di presentazione assolutamente originali e di proprio pugno. Di seguito alcuni consigli per farlo al meglio:

  • Utilizza un curriculum diverso e una lettera di presentazione differente per ogni posizione, ovvero studia la descrizione dell’offerta di lavoro e adatta il contenuto del tuo testo sulla scorta delle competenze e alle esperienze che hai e che sono utili per quella posizione;
  • Non usare parole dozzinali e abusate come ad es. ‘problem solver’ o ‘dinamico’, ma pensa e scrivi termini più precisi e definiti, che aiutino i selezionatori a capire che tipo sei, quale personalità hai e che contributo puoi dare all’azienda;
  • Non limitarti alla fredda elencazione delle mansioni e attività svolte, ma spiega come hai dato il tuo apporto al successo di un progetto o in che modo ha risolto un problema pratico e urgente. Se farai esempi concreti delle tue abilità, maggiori saranno le chance di fare colpo sui recruiter;
  • Utilizza un design chiaro e semplice, ma professionale, perché l’impressione visiva del recruiter dovrà essere buona già dai primi attimi in cui i suoi occhi osserveranno il tuo curriculum e la tua lettera di presentazione. Pertanto serviti di un layout minimalista, ben leggibile e non troppo elaborato o creativo.  Ciò che deve emergere è la tua persona non lo stile grafico adottato;
  • Personalizza la parte finale del tuo CV, aggiungendo informazioni sulle tue passioni, interessi e valori di riferimento, perché questo darà al selezionatore un’immagine a 360° di te e ti farà emergere anche dal lato umano. Potrai fare la stessa cosa anche con la lettera di presentazione, perché i recruiter apprezzano la lettura di connessioni tra la personalità del candidato e l’ambiente aziendale.

Questi sono alcuni consigli che potrebbero tornarti utili in vista di una candidatura ad un’offerta di lavoro e per trovare occupazione dopo l’università, tenendo ben presente anche che i datori di lavoro sono sempre più spaventati dalla tendenza di utilizzare ChatGPT per partecipare ad iter di selezione. Se ti mostrerai spontaneo e originale, con un testo generato integralmente da te, sicuramente il tuo CV e la tua cover letter non potranno che destare l’attenzione dei recruiter, costretti alla lettura di testi molto spesso fin troppo simili tra loro.