Come diventare agente di Polizia Penitenziaria

Scopri come e quando partecipare al concorso per diventare agente di Polizia Penitenziaria

Anche per diventare un agente della Polizia Penitenziaria è necessario sostenere (e ovviamente superare con successo) un concorso pubblico. Queste selezioni si caratterizzano generalmente per il gran numero di candidati (soprattutto se confrontato col numero di posti messi a disposizione) e, pertanto, è necessario arrivare preparati al meglio a tale appuntamento, in modo così da poter riuscire ad ottenere l’agognato posto.

Nello specifico, è fondamentale conoscere gli specifici requisiti richiesti per il concorso per la Polizia Penitenziaria, i documenti che è necessario portare e le prove che bisogna obbligatoriamente superare.

Questa guida si propone di spiegare in modo chiaro e completo come diventare un poliziotto penitenziario. Prima, però, è necessario far chiarezza sull’organizzazione del Corpo di Polizia Penitenziaria e su cos’è e cosa fa un agente di Polizia Penitenziaria.

L’organizzazione del Corpo di Polizia Penitenziaria

Il Corpo di Polizia Penitenziaria è un corpo di polizia a ordinamento civile, che fa parte delle forze dell’ordine italiane. Esso dipende dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia, che è stato istituito dall’articolo 30 della Legge 395/1990.

Il medesimo articolo ha anche fissato le competenze del Dipartimento, che nello specifico si occupa di:

  • attuazione della politica dell’ordine e della sicurezza negli istituti e servizi penitenziari e del trattamento dei detenuti e degli internati, nonché dei condannati e internati ammessi a fruire delle misure alternative alla detenzione;
  • coordinamento tecnico operativo, direzione e amministrazione del personale e dei collaboratori esterni dell’Amministrazione;
  • direzione e gestione dei supporti tecnici, per le esigenze generali del Dipartimento.

Il Corpo di Polizia Penitenziaria, più concretamente, svolge i compiti di polizia giudiziaria, pubblica sicurezza, polizia stradale e di gestione delle persone che sono state sottoposte a provvedimenti di restrizione o di limitazione della loro libertà personale.

Da un punto di vista organizzativo, all’interno del Corpo di Polizia Penitenziaria è possibile distinguere diversi servizi e specialità. Ai vertici ci sono il Capo del Dipartimento, il Vice Capo del Dipartimento e il Direttore Generale del Personale e delle Risorse.

Cosa fare per diventare un agente di Polizia Penitenziaria

Per diventare un agente della Polizia Penitenziaria è necessario, come già detto, superare un concorso pubblico. La selezione è aperta anche ai civili, sebbene alcuni posti siano riservati ai VFP1 (cioè i volontari in ferma prefissata di un anno) e ai VFP4 (i volontari in ferma prefissata quadriennale),

Per conoscere nel dettaglio requisiti e modalità del concorso è possibile fare riferimento al bando del Concorso per diventare allievo agente del Corpo di Polizia Penitenziaria dell’ottobre del 2021.

Lo svolgimento del Concorso pubblico per diventare allievo agente di Polizia Penitenziaria prevede:

  • una prova scritta;
  • una prova fisica;
  • una serie di accertamenti psico-fisici e attitudinali;
  • la valutazione dei titoli.

Dopo aver vinto tale concorso, è poi necessario sostenere obbligatoriamente un corso di formazione, la cui durata è variabile e dipende dalla qualifica. Per gli aspiranti allievi agenti di Polizia Penitenziaria, si tratta di un corso dalla durata compresa tra i 6 e i 12 mesi, suddiviso in 2 cicli. Al termine del primo ciclo si diventa agenti in prova mentre, al superamento di tutti gli esami e di tutte le prove del secondo ciclo, si è nominati Agenti di Polizia Penitenziaria o Agenti di custodia.

Attraverso un meccanismo di avanzamento di anzianità, dopo 5 anni di permanenza è poi possibile conseguire il grado di Agente Scelto. Allo stesso modo, dopo ulteriori 5 anni si avanza al grado di Assistente e così via, dopo rispettivamente 4 e 8 anni, a quelli di Assistente Capo e Assistente Capo Coordinatore.

Quali sono i requisiti per entrare in Polizia Penitenziaria

I requisiti generali richiesti ai candidati per la partecipazione al Concorso pubblico per diventare allievo agente di Polizia Penitenziaria sono:

  • avere la cittadinanza italiana;
  • avere il godimento dei diritti civili e politici;
  • avere un’età compresa tra i 18 anni e i 27 anni (il limite massimo può essere alzato fino a 3 anni per chi ha prestato servizio militare);
  • avere un diploma di scuola secondaria di primo grado;
  • essere in possesso delle qualità morali e di condotta;
  • avere l’efficienza fisica e l’idoneità fisica, psichica e attitudinale al servizio di Polizia Penitenziaria, in conformità alle disposizioni contenute negli articoli 122, 123, 124 e 125 del decreto legislativo 30 ottobre 1992, n. 443, e successive integrazioni e modificazioni nonché nel decreto del Capo del Dipartimento 22 aprile 2020.

È necessario possedere tutti i requisiti sopracitati alla data di scadenza del termine utile per la presentazione della domanda di partecipazione al concorso.

È opportuno, inoltre, precisare che non sono ammessi al concorso i candidati destituiti dall’impiego presso una pubblica amministrazione, chi ha riportato condanna a pena detentiva per delitto non colposo o chi è stato sottoposto a misura di prevenzione.

I requisiti fisici che vengono accertati durante il concorso sono:

  • la sana e robusta costituzione fisica;
  • una percentuale di massa grassa nell’organismo non inferiore al 7% e non superiore al 22% per i candidati di sesso maschile e non inferiore al 12% e non superiore al 30% per le candidate di sesso femminile;
  • una forza muscolare non inferiore a 40 kg per i candidati di sesso maschile e non inferiore a 20 kg per le candidate di sesso femminile;
  • una percentuale di massa magra teorica presente nell’organismo non inferiore al 40% per i candidati di sesso maschile e non inferiore al 28% per le candidate di sesso femminile;
  • senso cromatico e luminoso normale, campo visivo normale, visione notturna sufficiente, visione binoculare e stereoscopica sufficiente. Visus naturale non inferiore a 12/10 complessivi come somma del visus dei 2 occhi con non meno di 5/10 nell’occhio che vede meno e un visus corretto a 10/10 per ciascun occhio per una correzione massima complessiva di una diottria quale somma dei singoli vizi di rifrazione;
  • una funzione uditiva con soglia audiometria media sulle frequenze 500-1000-2000-4000 Hz, all’esame audiometrico in cabina silente non inferiore a 30 decibel all’orecchio che sente di meno e a 15 decibel all’altro (perdita percentuale totale biauricolare inferiore al 20%);
  • un apparato dentario tale da assicurare la funzione masticatoria e, comunque, devono essere presenti 12 denti frontali superiori e inferiori; è ammessa la presenza di non più di 6 elementi sostituiti con protesi fissa; almeno due coppie contrapposte per ogni emiarcata tra i 20 denti posteriori; gli elementi delle coppie possono essere sostituiti da protesi efficienti; il totale dei denti mancanti o sostituiti da protesi non può essere superiore a 16 elementi.

È inoltre opportuno precisare che costituiscono causa di non idoneità per l’assunzione alcune imperfezioni e infermità, tra cui le alterazioni volontarie dell’aspetto esteriore dei candidati (come per esempio i tatuaggi. Se visibili con l’uniforme o comunque se non conformi al decoro).

Per quanto attiene i requisiti attitudinali, essi sono:

  • un livello evolutivo che consenta una valida integrazione della personalità con riferimento alla maturazione, alla esperienza di vita, ai tratti salienti del carattere e al senso di responsabilità;
  • un controllo emotivo contraddistinto dalla capacità di contenere i propri atti impulsivi e che implichi l’orientamento dell’umore, la coordinazione motoria e la sintonia delle reazioni;
  • una capacità intellettiva che consenta di far fronte alle situazioni nuove con soluzioni appropriate, sintomatica di una intelligenza dinamico-pratica, di capacità di percezione e di esecuzione e delle qualità attentive;
  • una adattabilità che scaturisce dal grado di socievolezza, dalla predisposizione al gruppo, ai compiti e all’ambiente di lavoro.

Come funziona il concorso per diventare un agente di Polizia Penitenziaria

I candidati al Concorso pubblico per allievo agente di Polizia Penitenziaria devono redigere e inviare la domanda di partecipazione con modalità telematiche, entro il termine perentorio di 30 giorni decorrenti dal giorno successivo a quello della pubblicazione del bando in Gazzetta Ufficiale.

La prova scritta consiste in una serie di domande a risposta sintetica o a scelta multipla, riguardanti argomenti di cultura generale e materie oggetto dei programmi della scuola dell’obbligo.

La prova fisica prevista dal Concorso pubblico per allievo agente di Polizia Penitenziaria si articola in una serie di esercizi finalizzati ad accertare l’efficienza fisica dei candidati. Gli esercizi da svolgere sono, nello specifico, la corsa di 1000 metri, il salto in alto e i piegamenti sulle braccia. I parametri delle prove sono differenziati per sesso.

Tutti i candidati devono essere muniti di un abbigliamento sportivo idoneo e devono presentare un certificato di idoneità sportiva agonistica per l’atletica leggera in corso di validità.

I candidati che superano le prove di efficienza fisica vengono sottoposti agli accertamenti psico-fisici da parte di una Commissione, che valuta il possesso dei requisiti psico-fisici e attitudinali precedentemente citati.

L’accertamento dei requisiti psico-fisici avviene attraverso un esame clinico generale e prove strumentali e di laboratorio. L’accertamento dei requisiti attitudinali consiste in alcuni test sia collettivi sia individuali e in un colloquio con un membro della Commissione.

L’ultima fase del concorso pubblico per diventare un allievo agente di Polizia Penitenziaria riguarda la valutazione dei titoli in possesso del candidato.

I concorrenti che sono dichiarati vincitori del concorso vengono nominati allievi agenti del Corpo di Polizia Penitenziaria e sono ammessi a frequentare il corso di formazione, secondo le modalità che sono state precedentemente citate (si tratta di un corso la cui durata è compresa tra i 6 e i 12 mesi e che è suddiviso in 2 cicli distinti).