Concorso per insegnanti di educazione fisica è flop: solo 7% ammessi

Clamoroso flop nel concorso, con solo il 7% dei candidati ammessi all'orale: appello al Ministero per aprire lo scorrimento, ma è polemica sulla preparazione

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

È stato un vero e proprio flop, anzi un buco nell’acqua, l’ultimo concorso indetto per gli insegnanti di scuola prima di educazione motoria che si è tenuto negli scorsi giorni in tutta Italia. I numeri, infatti, prevedevano 1.740 posti per oltre 22mila candidati, ma a passare la prova scritta sono stati poco più di mille persone. Soltanto il 7% dei candidati, infatti, è stato ammesso alle prove orali e non è detto che tutti riusciranno a passare l’ultimo ostacolo del concorso che, al momento, dati i numeri vedrebbe restare vacanti ben 248 cattedre.

A denunciare quanto accaduto ci ha pensato il Comitato italiano scienze motorie, che ha sottolineato che l’ultimo concorso indetto è stato tra i più fallimentari dell’ultimo periodo. E ad avere gran parte delle colpe, a questo giro, sono proprio degli aspiranti docenti, la cui preparazione è stata inappropriata.

Concorso di educazione fisica flop

Dei 22.586 candidati al concorso di educazione motoria alla primaria che si è svolto nei giorni scorsi, come detto, soltanto 1.492 candidati sono risultati idonei e sono stati ammessi alla prova orale. Numeri alla mano si tratta del 7% degli aspiranti insegnanti, gli unici che sono riusciti col loro livello di studio a passare il primo ostacolo prima della prova orale.

Stando così le cose, e dando perì scontato che quest’ultimi supereranno il colloquio, restano vacanti 248 cattedre. In Abruzzo, Basilicata, Calabria, Marche, Molise e Umbria i posti a bando sono stati coperti, mentre in regioni come il Veneto restano scoperte 50 posizioni, in Piemonte 35 e ben 148 in Lombardia.

E di chi sono le colpe? Non di certo dei criteri rigidi di selezione, come sottolineato dal presidente del Comitato italiano scienze motorie Daniele Iacò: “Il programma del concorso era noto da mesi ma molte persone hanno studiato in maniera non adeguata. Va detto con franchezza che oggi la preparazione universitaria non è sempre adeguata tant’è che i risultati del concorso sono differenti da regione a regione”.

La richiesta di scorrimento

E come ovviare a un problema del genere? Iacò ha lanciato l’allarme, perché se non dovesse essere trovata una soluzione tante cattedre resterebbero vuote a settembre. Lo stesso presidente del Comitato italiano scienze motorie ha quindi lanciato l’appello al ministro Giuseppe Valditara, con tanto di lettera inviata al dicastero per chiedere uno scorrimento per il concorso per i docenti.

Iacò, infatti, avrebbe chiesto la procedura di ammissione con riserva alla prova orale per tutti i candidati che abbiano totalizzato un punteggio uguale o superiore a 64/100, sei punti in meno rispetto ai 70/100 minimo di ammissione.

“Chiediamo di voler attivare gli uffici competenti per consentire l’ammissione con riserva alla prova orale, di tutti i candidati che abbiano totalizzato un punteggio uguale o superiore a 64/100, consentendo così la copertura del fabbisogno del personale” ha fatto sapere, un’agevolazione che però potrà essere messa in campo solo una volta che i 1.492 ammessi abbiano fatto l’orale.

La palla, dunque, passa ora al Ministero che dovrà rispondere e far sapere di più sul concorso. Ma allo stato attuale delle cose nessuno, dal Ministero alla commissione passando soprattutto dai candidati, ha fatto una bella figura nel primo concorso ordinario per 1.740 posti disponibili per docenti di educazione motoria.