Come si diventa insegnante: studi da intraprendere

Scopri come diventare insegnante e cosa bisogna fare per riuscire a ottenere questo incarico

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Redazione

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Per diventare un insegnante è necessario avere una serie di requisiti, tra cui un determinato titolo di studio e l’abilitazione all’insegnamento. Ovviamente, sono previste regole diverse per la scuola primaria e quella secondaria di primo e secondo livello, aspetti importanti da conoscere in base al tipo di carriera scolastica che si vuole intraprendere. Ecco cosa fare per diventare insegnante oggi, con tutto quello che bisogna sapere per ottenere un incarico come docente.

Come diventare maestra elementare

Per insegnare nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria, ovvero svolgere la professione di educatore oppure di maestra o maestro della scuola elementare, è necessario acquisire un titolo di studio idoneo. Il percorso accademico in questo caso permette di scegliere tra:

  • laurea in scienze della formazione primaria;
  • laurea magistrale a ciclo unico in scienze della formazione primaria.

Nel primo caso si tratta di un ciclo di studi universitario della durata di 4 anni, con la possibilità di optare per un indirizzo rivolto all’infanzia oppure alla scuola primaria. Nel secondo caso invece la laurea magistrale prevede una durata di 5 anni, ottenendo dopo il conseguimento del titolo accademico l’abilitazione diretta all’insegnamento sia per la scuola dell’infanzia sia per quella primaria o elementare.

Queste regole valgono per chi ha ottenuto il diploma dopo l’anno scolastico 2001/2002, infatti fino a questa data era possibile insegnare anche senza l’ottenimento di una laurea, purché in possesso di uno dei seguenti titoli:

  • diploma di un istituto magistrale (durata 4 anni);
  • diploma di scuola magistrale abilitante per la scuola d’infanzia (durata 3 anni);
  • diploma di un liceo socio-psico-pedagogico (durata 5 anni);
  • diploma magistrale linguistico sperimentale (durata 5 anni).

Dal 2014 il MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) permette a chi possiede questi titoli, conseguiti entro l’anno scolastico 2001/2002, di iscriversi alle graduatorie provinciali d’istituto di seconda fascia. In passato, fino al 2011, era possibile invece accedere alla terza fascia delle graduatorie provinciali d’istituto, un cambiamento che fa parte del processo di aggiornamento dei requisiti abilitanti per l’insegnamento primario.

I percorsi universitari, invece, consentono di ottenere direttamente l’abilitazione all’insegnamento al termine del ciclo di studi, abilitazione che richiede dunque il conseguimento di un titolo per un corso di laurea magistrale in scienze della formazione primaria inclusivo di tirocinio. In questo caso è possibile accedere alle graduatorie d’istituto di seconda fascia, per partecipare ad esami e concorsi e ottenere un incarico a tempo determinato presso un istituto scolastico.

I concorsi per insegnare nelle scuole primarie

Una volta ottenuto un titolo di studio idoneo e abilitante per l’insegnamento nelle scuole primarie, è necessario iscriversi nelle graduatorie provinciali d’istituto di seconda e terza fascia. In questo modo è possibile accedere al conferimento delle supplenze annuali, oppure mettersi a disposizione per le supplenze brevi in sostituzione di un insegnante assente per malattia o altre motivazioni. Si tratta dunque di assunzioni a tempo determinato, con un contratto che copre appena il periodo dell’incarico.

Per essere assunti come insegnante delle scuole primarie a tempo indeterminato, invece, esistono due opzioni. La metà dei posti disponibili viene affidata al personale inserito nelle graduatorie ad esaurimento, mentre il restante 50% delle cattedre è conferito mediante un concorso ordinario o straordinario. In genere, il concorso prevede una preselezione iniziale in base ai requisiti di ogni candidato, dopodiché si viene ammessi all’esame composto da una prova scritta e una orale.

Come diventare professore di superiori e medie

Per sapere come diventare professore della scuola secondaria di primo e secondo livello, quindi delle scuole medie e superiori, è necessario tenere conto dei riferimenti normativi indicati dal D.Lgs 59/2017. Innanzitutto, serve un titolo di studio universitario, in base al quale è possibile candidarsi per determinate materie scolastiche, considerando le classi di concorso stabilite dal Ministero e contraddistinte da appositi codici.

Ogni titolo di studio, infatti, abilita a una specifica classe di concorso, perciò è importante conoscere questi requisiti per intraprendere il percorso di studi giusto in base al tipo di materia che si desidera insegnare. Le classi di concorso sono fissate a livello nazionale, tuttavia possono subire delle variazioni a seconda del grado dell’istituto. L’elenco completo è disponibile presso il sito web del Miur, tuttavia ecco alcune delle classi di concorso principali aggiornate all’anno scolastico 2021/2022:

  • A-11 discipline letterarie e latino;
  • A-15 discipline sanitarie;
  • A-19 filosofia e storia;
  • A-21 geografica;
  • A-26 matematica;
  • A-40 scienze e tecnologie elettriche ed elettroniche;
  • A-54 storia dell’arte;
  • ADSS sostegno scuola superiore;
  • B-03 laboratori di fisica.

Ad ogni classe di concorso non solo corrisponde una materia che il docente può insegnare, ma sono indicati nelle liste del Miur anche i titoli di studio che abilitano ad ogni specifica classe di concorso. Ad esempio, la A-11 relativa alle discipline letterarie e latino è accessibile per le laure magistrali in archeologia, filologia moderna, linguistica e scienze storiche, mentre la A-26 per la matematica è disponibile per chi possiede una laurea magistrale in finanza, fisica, informatica o ingegneria.

Oltre a questo requisito fondamentale è necessario che il proprio piano di studi abbia un numero adeguato di CFU, perciò bisogna confrontare i crediti formativi acquisiti con i parametri stabiliti dal Miur per ogni classe di concorso, secondo quanto previsto dal DM 257/2017. Qualora dovessero mancare dei CFU è possibile comunque integrarli, attraverso un corso universitario singolo, un master o un corso proposto da una scuola di specializzazione.

Come ottenere l’abilitazione all’insegnamento per la scuola secondaria

Tramite la Legge di Bilancio 2019 sono state introdotte alcune novità, aggiornando i criteri per il conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento nelle scuole secondarie di primo e secondo livello. Prima di tutto rimane l’obbligo di possedere almeno 24 crediti formativi maturati nell’ambito delle discipline antro, psico, pedagogico o metodologico, ad eccezione degli insegnanti tecnico pratici. Inoltre, per partecipare a un concorso ordinario per una cattedra bisogna avere la laurea e 3 anni di servizio negli ultimi 8 anni.

Dopodiché è necessario superare il concorso indetto a livello nazionale, mentre i posti sono localizzati su base regionale, con la possibilità di scegliere appena una regione per la quale concorrere e una sola classe di concorso. Successivamente al superamento del concorso si è abilitati all’insegnamento, quindi basta realizzare un anno di formazione e superare la prova conclusiva del periodo iniziale per ricevere la conferma dell’iscrizione a ruolo.

Le persone in possesso dei requisiti possono comunque svolgere la professione in attesa del prossimo concorso, ad esempio mettendosi a disposizione degli istituti per realizzare delle supplenze, oppure iscrivendosi nelle graduatorie di istituto o in quelle provinciali per essere chiamati nelle supplenze annuali, temporanee o brevi. Le graduatorie hanno validità di due anni, quindi vengono riaperte ogni biennio e consentono di effettuare nuovi inserimenti.

È possibile diventare insegnante senza concorso?

Nelle scuole primarie e secondarie è possibile diventare un insegnante con incarico attraverso le graduatorie ad esaurimento, mediante le quali viene realizzata la metà delle assunzioni a tempo indeterminato. All’interno possono iscriversi tutti i docenti in possesso dei requisiti per l’abilitazione all’insegnamento, graduatorie che vengono aggiornate ogni 2 anni e sono strutturate in ambito provinciale.

Le graduatorie ad esaurimento sono inoltre utilizzate per il conferimento degli incarichi a tempo determinato, come le supplenze temporanee e annuali. Sono degli elenchi che includono i docenti abilitati e prevedono una graduatoria in base al punteggio di ogni partecipante, al momento chiusi a nuovi inserimenti ma è possibile presentare periodicamente nuovi attestati che consentono di salire all’interno della graduatoria.

I docenti possono inoltre iscriversi alle graduatorie di istituto, all’interno delle quali possono essere compresi sia i docenti abilitati all’insegnamento, sia quelli in possesso dei titoli di studio richiesti ma non abilitati. I dirigenti scolastici che diventano tali per altri titoli e requisiti, possono ricorrere ai docenti iscritti nelle graduatorie di istituto per una serie di esigenze, ad esempio per coprire le supplenze qualora non sia possibile farlo con il personale iscritto nelle graduatorie ad esaurimento.

Quanto guadagna un insegnante?

A chi si domanda quanto guadagna un insegnante, la risposta è: dipende dal tipo di istituto presso il quale si esercita la professione e dall’anzianità di servizio. Nella scuola dell’infanzia il contratto prevede 25 ore settimanali, delle quali 24 ore a settimana dirette e 1 ora di programmazione. Nella scuola primaria o elementare il contratto comporta 24 ore di lezioni settimanali, di cui 22 ore a settimana d’insegnamento frontale e 2 ore a settimana di programmazione.

Un insegnante della scuola dell’infanzia o primaria inizia con uno stipendio netto di circa 1.302 euro al mese, ricevendo anche circa 1060 euro di tredicesima. Con il trascorrere degli anni l’importo dello stipendio aumenta, passando a circa 1.522 euro al mese con 15-20 anni di carriera e arrivando a circa 1.789 euro al mese al compimento di 35 anni di servizio. Si tratta di importi netti, i quali non tengono conto di eventuali conguagli previdenziali e fiscali.

I docenti della scuola superiore di primo livello iniziano invece con uno stipendio di circa 1.390 euro al mese, più una tredicesima di circa 1.154 euro. La differenza con gli insegnanti delle scuole primarie aumenta con il tempo, infatti con 15-20 anni di carriera lo stipendio arriva a circa 1.644 euro, fino a raggiungere un importo netto di circa 1.935 euro al mese con 35 anni di servizio. Per gli insegnanti della scuola secondaria di secondo livello le retribuzioni sono simili, partendo da circa 1.390 euro al mese per arrivare a 2.006 euro al mese circa con 35 anni di carriera come docente.